No, le scuole non sono chiuse per i contagi. E la Dad alle elementari andrebbe vietata per legge…

Lo ammetto, siamo davvero una categoria inaffrontabile, noi genitori. Per il bene dei nostri figli non guardiamo in faccia a nessuno, cerchiamo di agevolarli in ogni modo, proviamo sempre a dare la colpa agli altri, litighiamo con gli insegnanti, ci lamentiamo per qualsiasi cosa. Ma il giochino di far passare per negazionisti del virus, o qualcosa del genere, quelli che protestano in queste settimane contro la chiusura delle scuole, ecco, è piuttosto vomitevole. E se è vero che i genitori spesso preferiscono non vedere, piuttosto che ammettere di avere torto, è anche vero che chi in questo periodo non ha figli in età scolare (fascia 6-13 in particolare) non può capire.

Sul serio, non potete capire il disastro che è la Didattica a distanza. È una scuola che obbliga bambini e ragazzi (ma soprattutto bambini, che i ragazzi magari ci starebbero comunque) a stare davanti a uno schermo svariate ore al giorno. Lo stesso schermo che durante il resto della giornata cerchiamo di vietare loro, o quanto meno contingentarlo, seguendo le indicazioni dei pediatri. Uno schermo che prima o poi avrà problemi di connessione. E se non è quella dei tuoi figli sarà quella delle insegnanti. Senza considerare i problemi di audio. Il microfono spento, quello acceso.

Bambini (concentriamoci sulle elementari, dove la Dad dovrebbe essere vietata per legge) che parlano senza sapere che la maestra non li sta ascoltando. Bambini che piangono perché non riescono a seguire la lezione, maestre che si interrompono per consolare i bambini che piangono. E poi i compiti da consegnare in almeno due app diverse, il meraviglioso mondo delle mail, la stampante che deve essere a disposizione a casa e sempre funzionante. Per non parlare della postura scorretta, del bruciore agli occhi. Fino alla fatidica domanda che non ti saresti mai aspettato: «Babbo, mamma, quando posso tornare a scuola?».

Ecco, io non ho neanche la minima intenzione di avventurarmi nel dibattito sui contagi, ma solo ricordare come ci sia stato tutto il tempo per organizzare una scuola in presenza in grado di ridurre al minimo i rischi (almeno per quanto riguarda elementari e medie, dove la Dad potrebbe davvero avere effetti devastanti sui bambini, se prolungata, mentre alle superiori potrebbe anche funzionare, se gestita nel modo giusto). C’è stato un momento, durante la prima ondata, in cui anche da queste parti si parlava di scuole nei musei, nei parchi, ovunque ci potessero essere ampi spazi a disposizione. In realtà, su (non) indicazioni governative non è stato fatto niente se non buttare giù qualche muro. Lasciando classi da quasi 30 bambini in pochi metri.

Tutto questo è criminale e andrebbe denunciato ogni giorno. Le scuole non sono state chiuse a causa dell’aumento dei contagi, ma a causa di una classe politica inadeguata. Che le ritiene meno essenziali dei tabacchi, tanto per citare una categoria sempre aperta.

Ah, dimenticavo, ho letto di tentativi di Dad anche alla materna, nel Ravennate: genitori, vi prego, no. Portateli al parco piuttosto. Anche se non si può.

Ravvena&Dintorni: l'editoriale
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