A Punta Marina la festa Pd in parrocchia da due anni. Il don: «Lasciano un’offerta»

Si usano cucina della canonica e strutture del partito. Intanto il caso Roncalceci si scalda: Ancarani (Fi) pensa di querelare don Salvatori

Peppone e don Camillo vanno a braccetto non solo a Roncalceci. La festa dell’Unità del Partito democratico si fa negli spazi della parrocchia anche a Punta Marina. È accaduto così nelle estati del 2013 e del 2014. Una sinergia lunga tre settimane senza soluzione di continuità: negli stessi spazi infatti si è svolta prima la festa parrocchiale dedicata alla consacrazione della chiesa di San Massimiano e poi si sono aggiunti bandiere e striscioni Pd per proseguire. E quest’anno? «Ancora tutto da decidere», ci dice Stanislaw Maciak, parroco a Punta da febbraio 2014. L’appuntamento targato Pd è in programma per l’ultimo weekend di giugno e il primo di luglio.

Il Pd tornò a fare una festa a Punta nel 2012 dopo anni in cui era mancata. Quell’anno, negli spazi del campo sportivo, nella località costierà si fece la festa comunale insieme a quella nazionale degli Ecodem. L’anno successivo tutto traslocò in piazza iniziando quella che don Maciak chiama «collaborazione reciproca» avviata ai tempi del suo predecessore, don Alessio Baggetto (di recente rinviato a giudizio per abusi sessuali su una giovane ospitata in canonica nel secondo semestre del 2013). «Si utilizza la nostra cucina parrocchiale con gli allacciamenti del gas e i tavoli e le strutture del partito vengono messi in strada davanti alla parrocchia». Ma la collaborazione ha anche un corrispettivo economico? «Il partito fece un’offerta alla parrocchia ma non ricordo di quanto».

La collaborazione reciproca è nata anche grazie all’impegno di un parrocchiano particolarmente vicino agli ambienti Pd per via di alcuni legami famigliari ma a qualche altro parrocchiano non piacque e don Maciak ne è consapevole. L’anno scorso al vescovo arrivò anche una lettera da Punta Marina per lamentare la sgradita commistione fra sacro e profano, tra religione e politica. A scatenare le reazioni dei fedeli furono due circostanze: nel 2013 addirittura gli striscioni marchiati Pd affissi sulla recinzione della chiesa e nel 2014 quella specie di passaggio obbligato davanti alla cassa dell’offerta libera per il partito per chi doveva entrare in chiesa.

Intanto le polemiche di Roncalceci potrebbero avere risvolti in tribunale: la prossima festa Pd che si svolgerà nei locali di pertinenza della parrocchia gestita da don Ugo Salvatori ha suscitato la reazione sdegnata di Alberto Ancarani, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale. Ai microfoni del telegiornale regionale Rai il parroco non ha usato mezzi termini: «È la polemica di una mezza testa che vuole fare quello che vuole lui». Altrettanto laconico il forzista dalla sua bacheca Facebook: «Credo che mi vedrò costretto a querelare don Ugo».

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