Partiti i lavori per rimuovere il relitto del Gokbel. Dentro 25 mc di diesel

Il mercantile turco naufragò il 28 dicembre e morirono sei persone Lungo 87 metri è a 14 metri di profondità con 1.500 ton di barite

Nelle acque dell’Adriatico a circa tre miglia dall’imboccatura del porto di Ravenna sono iniziati nella mattinata di oggi 7 maggio i lavori per la rimozione del relitto del Gokbel, il mercantile turco inabissatosi lo scorso 28 dicembre a seguito di un urto con la motonave Lady Aziza causando la morte di sei marittimi su undici membri dell’equipaggio (due corpi non sono stati ritrovati). La società armatrice ha dato mandato alla società olandese Smith Salvage di attuarne il recupero. Ai lavori partecipano le ditte ravennati Cmc e Marine Consulting oltre alla livornese Neri. Secondo il vicesindaco Giannantonio Mingozzi i lavori si potranno concludere entro maggio.

Il Gokbel (costruito nel 2011, lunghezza 87 metri e larghezza 12,3) trasportava un carico di circa 1.500 tonellate di barite contenuta in sacchi. Lo scafo si è adagiato sul fondale ad una profondità di circa 14 metri. Nella collisione – secondo quanto fa sapere Arpa – non si sono verificati sversamenti in mare di materiali inquinanti, ma nel relitto sono rimasti confinati circa 25 metri cubi di olio diesel e 0,5 metri cubi di olio lubrificante. Da gennaio 2015, Arpa è attiva con campionamenti e analisi mirate delle acque adiacenti al relitto, effettuati dalla struttura oceanografica Daphne e dalla sezione provinciale di Ravenna, per tenere costantemente monitorata la zona e poter rilevare eventuali sversamenti dal relitto. Ora è necessario uno specifico piano di campionamento ambientale con due priorità: verificare che durante le operazioni di rimozione non avvengano sversamenti accidentali che alterino le condizioni ambientali e misurare preventivamente, e ridurre al minimo, eventuali rischi ed impatti per la salvaguardia delle attività antropiche presenti in tali ambienti, in particolare la pesca e il turismo.

«Si stanno rispettando – ha dichiarato Mingozzi – i tempi concordati in sede di commissione tecnica appositamente istituita in prefettura, con la sovrintendenza della Capitaneria di porto. La società affidataria si avvarrà in regime di subappalto dell’operato di alcune realtà locali che istituiranno il cantiere per la fornitura di piastre di acciaio e rinforzi per riparare la falla; saranno costantemente presenti i mezzi del servizio di anti inquinamento al massimo livello delle dotazioni per ogni azione di prevenzione. Opereranno anche esperti tecnico subacquei in supporto alle squadre di sommozzatori nonché concessionari del servizio battellaggio per il trasporto di tecnici e personale».

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