Centinaia di fiaccole a Cervia contro il Decreto Vaccini. «Per la libertà di scelta»

Nuovo corteo nella città del sale, a pochi giorni dalla manifestazione nazionale. Una degli organizzatori: «Non vaccinerò e non pagherò multe»

Alcune centinaia di persone (350 secondo gli organizzatori), compresi tanti bambini, hanno sfilato con un lume in mano per le vie del centro di Cervia al grido di “Libertà” e “Giù le mani dai bambini” per protestare contro il cosiddetto Decreto Vaccini, che come noto impone l’obbligo a 12 vaccini per bambini e adolescenti da 0 a 16 anni. Una fiaccolata che è stata l’ultima di una piccola serie di manifestazioni che si sono svolte anche in provincia di Ravenna.

Manifestazioni che – dicono gli organizzatori a più riprese – non sono contro i vaccini (in diversi tra i partecipanti ci tengono a non essere confusi con i cosiddetti antivax) ma invece “per la libertà di scelta”, così come il nome del comitato nazionale che le sta promuovendo in tutta Italia e che ha portato oltre 10mila persone l’11 giugno a Roma.

Tra queste anche la cervese Simona Abbondanza, tra gli organizzatori dei due cortei che si sono svolti in queste settimane nella città del sale. «Personalmente faccio parte del Comilva (l’associazione riminese per la libertà della vaccinazione, ndr) ma a Cervia è nato da un paio d’anni un gruppo di genitori spontaneo, che non abbiamo voluto strutturare in alcun modo, attraverso il quale siamo riusciti a organizzare queste manifestazioni, ottenendo sempre maggiori adesioni».

«Non credo che questo decreto possa diventare legge e neppure arrivare fino a settembre, essendo palesemente incostituzionale – continua Abbondanza – ma anche se ci riuscissero, io non vaccinerò mai i miei due figli e non pagherò neppure le multe previste, avvierò piuttosto una battaglia legale. E allo stesso modo, con le associazioni, siamo pronti con i nostri avvocati a ricorrere contro il provvedimento, anche se non voglio ancora anticipare le nostre mosse…».

Tra i partecipanti alla fiaccolata di domenica sera, anche genitori che hanno vaccinato e continueranno a vaccinare i propri figli, ma che hanno voluto protestare contro l’obbligo imposto dal Governo.

Cortei pacifici con striscioni (e bambini) si sono svolti nei giorni scorsi anche a Ravenna e Faenza.

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