Ravenna è la provincia in regione con percentuale più bassa di case popolari sfitte

In tutto sono 4.582 gli alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp): quelli non assegnati sono il 4,7 percento

RAVENNA 14/12/04. FOTO AEREE DI RAVENNA

Una foto aerea di Ravenna

Ravenna è la provincia dell’Emilia-Romagna con la percentuale più bassa di alloggi di edilizia pubblica non assegnati: il 4,7 percento contro una media regionale di 9,7 (all’estremo opposto della graduatoria c’è Piacenza con 13,5). Numeri che sono stati presentati in commissione Territorio, ambiente e mobilità (presieduta dalla consigliera Pd Manuela Rontini di Faenza) dalla vicepresidente della Regione, Elisabetta Gualmini, durante la discussione sulla clausola valutativa della legge regionale 24 del 2001, che disciplina l’intervento pubblico nel settore abitativo.

Diversi gli ambiti presi in esame durante la relazione: dal numero di alloggi pubblici a come sono distribuiti fino al profilo socio-demografico dell’utenza che li abita. Tutti i dati si rifanno a dicembre 2016. Sono 55.700 gli alloggi di edilizia pubblica (Erp) presenti in Emilia-Romagna, 50mila  dei quali assegnati, dove vivono famiglie che per il 64 percento sono italiane.

I 55.700 alloggi Erp sono distribuiti in 6.500 fabbricati e sono aumentati dal 2001 (quando erano 53.732) del 3,6 per cento. Ci abitano 119.371 persone, in aumento di 11.000 unità rispetto al 2001. Il maggior numero di alloggi Erp è concentrato nella provincia di Bologna (18.256), seguono quelle di Ferrara (6.652), Modena (6.213), Parma (6.091), Ravenna (4.582), Forlì-Cesena (4.387), Reggio Emilia (4.290), Piacenza (3.033) e Rimini (2.195). Il maggior numero di alloggi è nei comuni di grandi dimensioni. Oggi, dopo la riforma del 2001, gli alloggi sono per il 98 percento dei Comuni. Gli edifici composti da soli alloggi Erp rappresentano il 52,4 per cento del totale ma sono in aumento i ‘condomini misti’, quelli in cui la quota pubblica è spesso minoritaria.

Il 90 per cento degli alloggi è stato assegnato ma crescono, rispetto al 2001, quelli sfitti per via anche della crescita del patrimonio immobiliare. A livello territoriale la distribuzione di quelli non assegnati presenta notevoli difformità: a Piacenza sono il 13,48 per cento del totale, segue Modena (13,04 per cento), poi Reggio Emilia (11,79 per cento), Ferrara (10,90 per cento), Bologna (10,70 per cento), Parma (8,96 per cento), Forlì-Cesena (8,39 per cento), Rimini (5,19 per cento), chiude Ravenna (4,67 per cento).

Le famiglie che entrano negli alloggi Erp sono prevalentemente italiane e rappresentano il 64 percento del totale. L’altro 36 percento è composto per la quasi totalità da cittadini extracomunitari, considerando che il 4 percento delle famiglie con alloggio Erp è comunitaria. Nel dettaglio: tra le nazionalità maggiormente rappresentate fra le famiglie extracomunitarie troviamo la marocchina (37 percento), l’albanese (11 percento) e la tunisina (10 percento), mentre fra le comunitarie quella più presente è la romena (66 percento). Un utente su quattro può essere definito ‘anziano’. Negli alloggi Erp vivono più donne (56 per cento) che uomini e, se si prendono in considerazioni le famiglie, sono prevalentemente piccoli nuclei. Il 37 percento delle famiglie è composta da una sola persona mentre un altro 28 da due. Nel 83 percento dei casi in cui l’assegnatario è italiano le famiglie hanno al massimo due componenti, sono anziane e vivono nelle province romagnole.

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