Frasi offensive del leghista Rolando a un convegno sulla teoria gender

L’intervento del consigliere comunale ravennate ha suscitato l’indignizione di un genitore e la protesta del Sindaco e dell’assessora Bakkali. Dissenso anche da parte della compagna di partito Samantha Gardin

Rolando Convegno Gender

Proteste al convegno sul gender dopo l’intervento del consigliere leghista Rolando (in alto a sinistra)

Il consigliere comunale della Lega, Gianfilippo Rolando, è intervenuto con frasi offensive nel parlare del caso di una ragazza (genitore presente) e della sua “disforia di genere” –, in occasione di un convegno tenuto venerdì scorso a Ravenna per dibattere sulla teoria gender e le sue ripercussioni nel mondo della scuola.

L’intervento ha indignato il padre di una studentessa (ma anche altre persone presenti in sala) che da anni attraversa una difficile condizione psicofisica di identità sessuale. Del suo coinvolgimento ha scritto su facebook: «…Confesso che mi ero ripromesso di non intervenire [al convegno] ma non ce l’ho fatta e ho chiesto, visto che circa dieci anni di terapia psicologica non erano serviti a niente e mia figlia stava maturando l’idea del suicidio, cosa dovevo fare se non chiedere la terapia con i bloccanti per fermare il suo sviluppo al maschile e dargli tempo per maturare le sue decisioni. E visto la sua situazione a scuola come posso sperare di migliorare le cose se non informando ragazzi e insegnanti di cosa sia la disforia di genere. Onestamente non so dire cosa mi sia stato risposto perché il ricordo è stato cancellato dal consigliere leghista di cui non voglio citare il nome che è intervenuto chiedendo se la sofferenza può essere una giustificazione per un fenomeno che comprende anche confusioni di genere fra persone e animali, ad esempio quelli che si accoppiano con i cani… Non ce l’ho fatta più. Mia figlia come dei depravati chiaramente malati. E non è stato questo a spingermi ad uscire precipitosamente ma lo schifo per le persone come mia figlia che quell’uomo mi trasmetteva, la sua voce tremava di ripugnanza. Pensieri foschi mi hanno avvolto, sono dovuto uscire…».

L’intervento di Rolando è stato videoregistrato e postato sul suo profilo fb dal presidente provinciale di Arcigay, Ciro di Maio, che era presente all’incontro.

Mi pare doveroso raccontare a quanto abbiamo assistito ieri sera nella sala del convegno dove relatori sulla "Teoria Gender" dove relatori erano la Professoressa Giorgia Brambilla ed il Professor Pierluigi Pavone. La relatrice ha portato una serie di tesi raccontando ai presenti che queste sono supportate da studi scientifici senza menzionarne nemmeno uno. Alla stregua di una caccia alle streghe sono state pseudo-verità su cui neanche voglio soffermarmi perchè quanto di importante vorrei dire è come un consigliere comunale, nello specifico in questo caso della Lega, in una sala pubblica si permetta di rivolgere offese inaudite con parole di una violenza allucinante. Sono arrabbiato, deluso e schifato. Ad una persona che si occupa della "cosa pubblica" non dovrebbe essere permesso di usare parole del genere parlando di cittadini e cittadine, non dovrebbe essere permesso offendere senza conseguenze. Questo accade nel 2020 ancora, accade perchè in Italia tutt'ora manca una legge contro l'omofobia e l'assenza di una legge che contrasti questi atti fa si che qualcuno si senta autorizzato a ferire con tale violenza qualcun altro. Consigliere Rolando chieda scusa, chieda scusa a Greta di cui poco prima aveva parlato suo padre. Chieda scusa ai genitori di Greta che hanno dovuto patire la violenza del suo "pensiero". Chieda scusa alla comunità LGBT+, non solo locale, che ha profondamente offeso. E chieda scusa a tutte quelle persone che quando sentono qualcuno parlare come ha fatto lei ieri sera hanno pensieri ed istinti suicidi.Di Maio Ciro – Presidente Arcigay Ravenna

Gepostet von Ciro F. Di Maio am Samstag, 22. Februar 2020

«Sono arrabbiato, deluso e schifato – ha scritto fra l’altro Di Maio –. Ad una persona che si occupa della “cosa pubblica” non dovrebbe essere permesso di usare parole del genere parlando di cittadini e cittadine, non dovrebbe essere permesso offendere senza conseguenze. Questo accade nel 2020 ancora, accade perchè in Italia tutt’ora manca una legge contro l’omofobia e l’assenza di una legge che contrasti questi atti fa si che qualcuno si senta autorizzato a ferire con tale violenza qualcun altro».

Sul caso è intervenuto anche il Sindaco di Ravenna sempre con un post su fb, firmato assieme all’assessora Ouidad Bakkali che fra le sue deleghe ha anche la cultura di genere. Scrive De Pascale: «Apprendiamo da piu fonti, presenti ieri sera ad un incontro tenutosi a Ravenna, delle vergognose e offensive parole pronunciate dal consigliere leghista Rolando, alla presenza del papà di una giovane ragazza che insieme alla sua famiglia sta affrontando un lungo e difficile percorso di transizione. Ebbene il consigliere avrebbe paragonato la disforia di genere alla confusione tra persone ed animali o addirittura all’accoppiamento tra persone e animali. Questo linguaggio è violento e intollerabile, preludio di condotte discriminatorie che dobbiamo combattere. Chiediamo al consigliere Rolando di rivolgere doverose scuse per quanto detto, non solo alla ragazza e alla sua famiglia, ma per le centinaia di esperienze come le sue per le quali urge, non creare disinformazione e pregiudizio come da lui fatto ieri, ma adeguate norme e supporto».

D’altra parte a breve giro di post il consigliere leghista Rolando ha risposto alle proteste difendendo il suo intervento come fosse, in effetti, una domanda: «Non volevo offendere nessuno e mi spiace che una semplice domanda  sia stata fraintesa. La teoria del gender, attualità e risvolti culturali, il tema trattato nella serata, ha fatto emergere vari interrogativi e ritenevo giusto, senza allusioni, chiedere delucidazioni in genere. La disforia di genere, che ha diversi risvolti, è un malessere grave. La mia domanda, che era rivolta agli esperti e, lo ripeto, non voleva offendere i presenti, era per chiarire se poteva esserci un’eventuale disforia di specie o di età. Chi sentenzia, senza informarsi o fraintendendo le mie parole, sarebbe meglio che non strumentalizzasse tale questione, ma imparasse la parola silenzio».

Non è sembrata dello stesso avviso la compagna di partito Samantha Gardin che ha scritto «Prendendo atto di quello che ho letto, condanno ogni forma di discriminazione verso ogni persona. Ogni individuo ha diritto ad essere chi si sente di essere. Nessuno ha il potere di giudicare le scelte altrui. La crescita e il supporto della famiglia nel periodo dell’adolescenza è il dono più grande per un figlio, perché è momento di maggior fragilità. Un plauso a questi genitori coraggiosi».

Infine, in una nota stampa, firmata oltreché dalla Gardini anche dai capigruppo in consiglio comunale Massimiliano Alberghini (Gruppo Alberghini), Alberto Ancarani (Forza Italia), Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna), si legge «i capigruppo delle liste di opposizione si dissociano dalle espressioni usate dal consigliere comunale Gianfilippo Rolando intervenendo al convegno: “La teoria del Gender. Attualità e risvolti culturali”, tenutosi a Ravenna venerdì scorso, all’ostello Galletti Abbiosi».

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