Scuola, la data spartiacque è il 18 maggio. Tutti promossi ma con voti a “distanza”

Via libera del Governo alle nuove misure. Se non si rientrerà negli istituti salta l’esame di terza media

Chairs Classroom College Desks 289740Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al Dl scuola, con tutte le misure per finire l’anno scolastico alle prese con l’emergenza Covid-19.

Confermate alcune delle anticipazioni dei giorni scorsi – citiamo un articolo di Repubblica.it –: sono due gli scenari previsti, a seconda che riprendano le lezioni in presenza, oppure, come è più probabile, gli studenti per quest’anno non tornino più in classe. In via eccezionale quest’anno tutti gli alunni saranno ammessi all’anno successivo, anche quelli con insufficienze registrate nel primo quadrimestre, ma come ha più volte detto la ministra Azzolina non ci sarà «nessun 6 politico»: infatti i ragazzi saranno valutati con voti finali corrispondenti all’impegno dimostrato durante l’anno e nella didattica a distanza.

La data spartiacque è quella del 18 maggio: nel caso si tornasse in classe entro questa data, e si avessero quindi quattro settimane di lezione, l’esame di maturità verrebbe assimilato alla prova che conosciamo, ma con qualche differenza. Per gli esami di terza media – si legge nella bozza «è prevista l’eliminazione di una o più prove rimodulando le modalità di attribuzione del voto finale».

L’ipotesi più probabile però è che l’attività didattica in classe non possa riprendere entro il 18 maggio per ragioni sanitarie. In questo caso i maturandi salteranno entrambi gli esami scritti, italiano e seconda prova. La valutazione finale verrà affidata a un esame orale, «un unico colloquio, spiega la bozza, articolandone contenuti, modalità anche telematiche e punteggio, per garantirne la completezza e la congruità della valutazione». L’esame resterà comunque «serio», ha assicurato la ministra Azzolina. Salteranno anche gli esami di terza media. Prevista, si legge nella bozza »la sostituzione dell’esame di stato conclusivo del primo ciclo di istruzione che tiene conto altresì di un elaborato del candidato». Per gli alunni che hanno lacune formative, è prevista la possibilità «dell’eventuale integrazione e recupero degli apprendimenti relativi all’anno scolastico 2019-2020 nel corso dell’anno scolastico successivo, a decorrere dal 1 settembre 2020, quale attività didattica ordinaria».

Via libera, intanto, sempre dal Cdm alle assunzioni chieste dal Ministero dell’Istruzione per recuperare parte dei posti liberati nell’estate del 2019 da quota 100. Si attua una norma inserita nel decreto scuola approvato in autunno, voluta dalla ministra Lucia Azzolina. Si tratta di 4.500 posti che andranno ad altrettanti insegnanti, vincitori di concorso o presenti nelle graduatorie ad esaurimento, che non hanno potuto occupare questi posti lo scorso settembre perché non erano stati messi a disposizione, si legge in un’agenzia dell’Ansa.

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