Infanzia, la Regione al lavoro per l’apertura dei Centri estivi in giugno

La proposta è stata presentata al Governo. Previste attività all’aperto e in piccoli gruppi

Centro Estivo Campo Estivo La Piemontesina 01Attività preferibilmente all’aperto, aerazione costante e sanificazione degli ambienti in caso di soggiorno al chiuso. Bambini organizzati in piccoli gruppi seguiti da sempre dallo stesso educatore (o più d’uno), accolti su più turni, con fasce orarie diversificate in modo da evitare assembramenti ed evitando contatti tra diversi gruppi. E ancora, triage all’ingresso, attenzione ai contatti, utilizzo da parte degli educatori dei dispositivi di protezione individuale, massima attenzione ai principi di igiene e pulizia, sanificazione dei giocattoli a fine giornata, e stop agli spettacoli di fine soggiorno.

Sono solo alcune delle prime proposte per immaginare la graduale riapertura dei Centri estivi in Emilia-Romagna, che la Regione ha elaborato grazie al confronto con amministratori locali, coordinamenti pedagogici territoriali, soggetti gestori, Terzo settore, esperti in campo educativo e sanità pubblica, ed altri contributi pervenuti.

Proposte che ieri mattina (28 aprile) la vicepresidente con delega al Welfare, Elly Schlein, ha presentato in videoconferenza alla ministra della Famiglia, Elena Bonetti, e a quella dell’Istruzione, Lucia Azzolina; e che saranno messe a disposizione della Conferenza delle Regioni e del Governo, per dare un contributo propositivo in vista delle valutazioni dell’Esecutivo sulla riapertura dei Centri estivi.

«Positivo il confronto avviato oggi dal Governo con le regioni, le province e i comuni, che proseguirà per studiare protocolli specifici. Abbiamo voluto in più occasioni evidenziare come alla strategia di graduale ripresa delle attività lavorative se ne debba accompagnare necessariamente un’altra sul sostegno alle famiglie nella gestione dei bambini e la graduale ripresa della loro socialità. Per due ragioni, da un lato la preoccupazione per le conseguenze di questa prolungata sospensione dei percorsi educativi e di socialità dei bambini, dall’altro le difficoltà delle famiglie che non possono essere lasciate sole ad affrontare la gestione dei bambini, anche perché non sarebbe accettabile alcun passo indietro sulla già difficile conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, in particolare delle donne – sottolinea la vicepresidente Schlein -. Per cercare di dare risposta alle esigenze, giuste e comprensibili delle famiglie, ci siamo messi al lavoro, con l’aiuto di tutti i soggetti interessati, della sanità regionale e di alcuni esperti del mondo educativo, per pensare a modalità alternative e innovative di gestione dei bambini nei Centri estivi che in ottica propositiva abbiamo sottoposto anche al Governo. Naturalmente nel pieno rispetto dei criteri di sicurezza e tutela della salute necessari sia per educatori che per i bambini e le loro famiglie, cercando soluzioni bilanciate. Un preciso dovere istituzionale- aggiunge la vicepresidente- al quale non abbiamo voluto sottrarci e che abbiamo voluto condividere con il Governo».

Mentre i Centri estivi potrebbero partire da giugno, non appena concluso il ciclo scolastico (con modalità a distanza), resta aperta la questione della sospensione dei servizi educativi per la prima infanzia (0-3 anni), caratterizzati da un contatto fisico costante, continuo, prezioso e del tutto inevitabile tra i bambini stessi e tra i bambini e gli educatori. L’auspicio della Regione «è che le proposte sui centri estivi consegnate al Governo possano stimolare anche sperimentazioni utili per quanto riguarda i servizi educativi per l’infanzia».

SABBIONI BILLB SYBY 18 03 – 07 04 24
SAFARI RAVENNA BILLB 14 03 – 03 04 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24