Differenziata, Legambiente: «Bassa Romagna lontana dagli obiettivi per il 2020»

Il circolo Cederna di Fusignano commenta i dati diffusi dalla Regione

Plastica«Non bastano le campagne di sensibilizzazione per sollecitare i cittadini ad essere più bravi, per innescare un circolo virtuoso è necessario applicare il principio “chi inquina paga” con la raccolta porta a porta, la tariffazione puntuale, in cui si pagano i rifiuti effettivamente prodotti e stanare i “furbetti del cassonetto”». Lo afferma Yuri Rambelli, presidente del circolo Legambiente “Cederna” di Fusignano dopo che nei giorni scorsi sono stati resi noti i dati sulla raccolta rifiuti in Emilia-Romagna che vedono la provincia di Ravenna e la Bassa Romagna fanalino di coda per le percentuali di raccolta differenziata.

Il piano regionale pone come obiettivo al 2020 una riduzione dei rifiuti urbani pro-capite di almeno il 20-25 percento rispetto al 2011 e una raccolta differenziata al 73 percento. Un terzo dei comuni dell’Emilia-Romagna e ben 4 province hanno già raggiunto l’obiettivo per la raccolta differenziata. «Ben diversa purtroppo la situazione nel Ravennate, che si ferma ad un poco soddisfacente 59,3 percento. Se analizziamo poi nel dettaglio i risultati che riguardano la Bassa Romagna, sia per quanto riguarda la percentuale di raccolta differenziata, che per il totale di rifiuti prodotti, i risultati sono molto al di sotto degli obiettivi regionali per il 2020. L’unico comune che si avvicina al 73 percento di raccolta differenziata è Massa Lombarda, con il 71,06, seguono tutti gli altri con percentuali tra il 67 e il 55, con incrementi modesti rispetto all’anno precedente».

Ma ancora prima della raccolta differenziata è importante ridurre la quantità di rifiuti urbani prodotti: con l’unica eccezione di Lugo, che resta sostanzialmente stabile, i comuni della Bassa Romagna fanno addirittura registrare un deciso incremento delle quantità di rifiuti rispetto al 2018, collocandosi tutti tra i 624 kg per abitante di Bagnara di Romagna e gli addirittura 820 kg/abitante di Massa Lombarda.

Secondo Rambelli l’obiettivo prioritario della riduzione dei rifiuti si potrebbe raggiungere penalizzando l’eccesso di imballaggi, ma anche responsabilizzando le imprese produttrici e distributrici. «Tra le misure possibili ci può essere la vendita di bevande in contenitori da restituire su cauzione, come si faceva fino a pochi anni fa, mentre la stessa raccolta differenziata dovrebbe essere finalizzata all’effettivo riciclaggio tramite conferimento premiato nelle isole ecologiche».

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