Libertà di stampa: si discute a Conselice tra incontri e il nuovo osservatorio

Il giornalista Paolo Berizzi, presidente del neonato organismo, ospite il 2 maggio con il libro “È gradita la camicia nera”

Osservatorio Libertà Stampa Conselice

La fondazione dell’Osservatorio per la libertà di stampa, a Conselice l’1 ottobre 2021

A Conselice sono in programma due giornate per le celebrazioni della Giornata mondiale della libertà di stampa, lunedì 2 e martedì 3 maggio. Da anni Conselice ha intitolato una sua piazza alla «Libertà di stampa», e la pedalina lì esposta, utilizzata dalla resistenza per la stampa clandestina in epoca fascista, è diventata un monumento-simbolo del Paese.

Nel dettaglio, lunedì 2 maggio alle 20.30 nell’auditorium comunale si terrà la presentazione del libro di Paolo Berizzi, scrittore e giornalista di “Repubblica”, È gradita la camicia nera, dialogherà con l’autore il segretario Aser, Vittorio Pastanella. Martedì 3 maggio alle 10.30, nella sala consigliare del Comune di Conselice, ci sarà la presentazione al pubblico del portale dell’Osservatorio sulla libertà di stampa. Saranno presenti, oltre allo stesso Berizzi, presidente dell’Osservatorio di Conselice, la sindaca di Conselice, Paola Pula, il sottosegretario alla presidenza della giunta regionale, Davide Baruffi, i vertici di Aser, Matteo Naccari, e Fnsi, Raffaele Lorusso e rappresentanti dell’ordine dei giornalisti nazionale e regionale.

Lo scorso 1 ottobre, nell’anniversario dell’inaugurazione del monumento, è stato infatti costituito l’Osservatorio nazionale sulla libertà di stampa, del quale sono soci fondatori il Comune di Conselice, la Federazione nazionale della stampa (Fnsi) e l’Associazione della stampa Emilia Romagna (Aser). Il portale è un nuovo strumento pratico contro chi molesta il diritto di cronaca e la libertà di espressione: «sarà uno strumento per non lasciare soli i cronisti e avere informazioni sui casi di minacce ai giornalisti, in Emilia Romagna e non solo – scrivono in una nota gli organizzatori –. L’obiettivo è quello di far sentire la vicinanza di sindacato, società civile e istituzioni a quegli operatori dell’informazione il cui lavoro è contrastato da intimidazioni, querele-bavaglio, minacce fisiche e digitali, odio in rete in un contesto in cui fenomeni di precariato limitano la libertà dei giornalisti e quindi il diritto dei cittadini di essere informati al meglio».

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