Jorge Lorenzo a Faenza per una ricerca scientifica applicata al motociclismo

L’analisi della saliva per capire le variazioni ormonali durante la gara Il campione della Moto Gp seguito dal nutrizionista Iader Fabbri

Una ricerca scientifica applicata al motociclismo di alto livello con l’ambizioso l’obiettivo di riuscire a capire come modificare le variabili che, in vario modo, incidono sulla performance del motociclista. Protagonisti di questa ricerca il consulente nutrizionale faentino Iader Fabbri e Jorge Lorenzo, campione del mondo in carica della Moto Gp con la Yamaha. La sperimentazione, attraverso il prelievo salivare, valuta le dinamiche ormonali nei weekend di gara: Lorenzo, assieme ad altri atleti, ha deciso due anni fa di sottoporsi al progetto Iaderlife, un programma alimentare basato su evidenze scientifiche che, attraverso programmi personalizzati, punta ad individuare la sinergia perfetta tra alimentazione, integrazione ed allenamento.

«Jorge – spiega Fabbri, commentatore Rai per il Giro d’Italia e già consulente nutrizionale della nazionale italiana di ciclismo – oltre che un campione fantastico, è un professionista esemplare che esegue, con scrupolo ed il massimo impegno, tutti i passaggi di questo laborioso percorso. Assieme a lui e ad altri piloti che ho seguito personalmente nell’ultimo biennio, in collaborazione con l’università di Pavia, sto portando avanti questa ricerca sperimentale che, attraverso l’analisi salivare, valuta le curve ormonali nei fine settimana di gara. Studiando l’andamento di due principali ormoni strettamente correlati alla performance atletica, ovvero testosterone e cortisolo, è possibile ottenere una serie di dati che, adeguatamente elaborati, ci indicheranno come migliorare tutti quegli aspetti che, a vario titolo, incidono sulla prestazione finale del motociclista».

Un pilota di moto, spiega ancora Fabbri, è sottoposto ad un variegato campionario di sollecitazioni fisiche: lo sforzo misto aerobico/anaerobico, legato all’intensità della gara, ma anche lo stress emotivo, correlato alle varie fasi della corsa, con variazioni del battito cardiaco repentine, quando si effettua o si subisce un sorpasso, ma anche con apnee ricorrenti, quando in staccata, per concentrarsi al massimo sulla manovra. Tutte queste oscillazioni bioritmiche sono leggibili nell’andamento ormonale e dunque tramutabili in dati scientifici attraverso un semplice prelievo salivare. La sintesi e lo studio di questi dati ci sta portando a sviluppare, negli anni, un programma a 360° per il miglioramento della performance sportiva».

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