Conviene scegliere cibi di qualità per preservare dalle malattie i nostri animali

I consigli dell’esperto Gianni Casadei, fondatore e titolare della “catena etica” dei negozi Robinson Pet Shop: «Ingredienti buoni incidono sul prezzo degli alimenti ma fanno risparmiare in diete veterinarie e medicinali»

Scaffale Cibo Robinson

Continuiamo a parlare di corretta alimentazione per gli animali domestici con l’esperto Gianni Casadei, ideatore e titolare – assieme alla moglie Simona Buda – del marchio e della catena di negozi specializzati Robinson Pet Shop (11 in tutta la Romagna fra cui uno a Ravenna, in via Panfilia e uno a Cervia, in via Caduti per la Libertà).
Casadei quanto e come incide sul costo la qualità e naturalità di un pet food? Dove sta la convenienza?
«La naturalità e la qualità degli ingredienti incide significativamente sul costo di un prodotto perché, ad esempio, il Sego Bovino, poco digeribile e che viene utilizzato anche per altri scopi come la creazione di candele, costa molto meno dello Strutto di Maiale, altamente assimilabile. Stesso discorso per quanto riguarda le proteine: carne disidrata di pollo o carne fresca di pollo, cioè il muscolo, hanno sicuramente costi diversi rispetto a proteine genericamente indicate, sicuramente più economiche. Inoltre, conservare un alimento con Alfa Tocoferoli e Vitamina E, cioè con conservanti e antiossidanti naturali, è sicuramente più dispendioso economicamente rispetto a conservarlo con BHA e Gallato di Propile, come fanno aziende molto diffuse e conosciute sul mercato del pet food.

Io preferisco sempre prodotti in cui la somma delle varie componenti di costo è sbilanciata positivamente rispetto alla qualità e naturalità degli ingredienti utilizzati; diffidate di tutti quei prodotti in cui la componente di costo è controbilanciata da aspetti come la comunicazione, il marketing, le strutture di vendita e una scarsa qualità delle materie prime. Quando acquistate tutti i prodotti più pubblicizzati, state pagando non tanto la qualità ma tutto ciò che viene utilizzato per farvi conoscere il prodotto stesso. Fondamentale è calcolare il costo giornaliero di un alimento: di prodotti scadenti si può dover utilizzare una dose giornaliera molto elevata, mentre se l’alimento è maggiormente assimilabile, la quantità è decisamente inferiore; il rapporto qualità/prezzo non è dato dal costo finale, ma dalla durata del prodotto e dalla salubrità dello stesso: se l’animale è sano avrà sicuramente meno necessità del medico veterinario e quindi comporterà un risparmio in tal senso. I mangimi scadenti fanno danni a lungo termine, spesso irreparabili, costringendo i cani e i gatti ad una vita non in salute e costretti ad alimentarsi con diete veterinarie e medicinali. Il cibo è sempre la miglior forma di prevenzione».

Ha senso fare scorta di pet food? Quali accortezze bisogna usare per conservare questi cibi e la scadenza va osservata rigorosamente?
«Così come per noi umani, non ha senso fare una grande scorta di pet food, per diversi motivi: la conservazione, innanzitutto; poi, aspetto da non sottovalutare, soprattutto se si ha a che fare con i gatti, il mantenimento dell’appetibilità e della gradevolezza dell’alimento. I cibi per gli animali vanno conservati esattamente come quelli che mangiamo noi: per quanto riguarda gli alimenti secchi, vanno lasciati nelle loro confezioni, magari dentro ad appositi contenitori salva freschezza, e riposti in luoghi freschi e asciutti, a temperatura ambiente; gli alimenti umidi, invece, se non consumati in un’unica soluzione, possono essere conservati in frigorifero o con l’ausilio di appositi tappi in silicone oppure travasati in contenitori ermetici in vetro. In entrambi i casi, è buona norma che vengano consumati prima della data di scadenza».

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Per info e acquisti online: www.robinsonpetshop.it