E se il raid punitivo contro il Jolly fosse solo un furto?

Questa settimana lascio volentieri spazio allo sfogo dei titolari del Jolly.doc, indignati per il furto di una decina di biciclette dal cortile del cinema. La notizia sarebbe tutta qui, ma a renderla più interessante ci hanno pensato proprio Giovanni e Claudio, i gestori della sala di via Renato Serra che non finiremo mai di ringraziare per i film di qualità che ci propongono ormai da anni. In una mail inviata ai giornali, Giovanni e Claudio definiscono infatti il furto «un’aggressione squadrista». E questo perché è stato commesso durante la proiezione di “Videocracy”, documentario che personalmente muoio dalla voglia di andare a vedere e che «ridicolizza giustamente - ci spiegano Giovanni e Claudio - gli effetti della tv commerciale, ma non solo, degli ultimi 30 anni e il degrado culturale inflitto al nostro paese, non senza la complicità di cittadini ebeti e acritici, da parte del palazzinaro prima e Presidente del Consiglio dopo, Silvio Berlusconi». Ci sarebbe quindi Berlusconi anche dietro al raid «dimostrativo e punitivo» contro il cinema Jolly, avvenuto «non a caso», continuano convinti i gestori «al termine della proiezione di lunedì 7 e a cavallo di martedì 8 settembre, giorno della miserabile caduta del governo fascista e della gloriosa ascesa del movimento di liberazione», ad opera di «un gruppo organizzato di manigoldi» che avrebbe operato in maniera «coerente con la decerebrata idea del protagonista del film di censura generale verso ogni ipotesi critica», contro i gestori del cinema e i suoi affezionati clienti. Le vittime di questa azione «violenta e squadrista» saranno comunque risarciti grazie ad una raccolta fondi partita già il giorno dopo l’accaduto. Detto tutto questo e chiarito che le frasi tra virgolette sono veramente state scritte da Giovanni e Claudio, la prima considerazione che mi sento di fare è che se ci trovassimo davvero di fronte ad un’azione punitiva mi rincuorerebbe perlomeno il fatto che simili «manigoldi» sappiano dell’esistenza di un film in “mostra” al festival di Venezia. Sarebbe di certo un passo avanti sul piano culturale rispetto ad attività quali, per esempio, bruciare vivo un senzatetto, prendersela con gli stranieri solo perché sono neri o picchiare selvaggiamente una coppia gay. L’altra considerazione è invece quella che “noi” di sinistra dovremmo smetterla di piangerci addosso e considerarci vittima di ogni sopruso del mondo, anche a costo di inventarcelo. Smettiamola di perderci in dietrologie e di vedere fascisti ovunque. Non voglio mettere in dubbio che il Jolly sia stato attaccato da terroristi di estrema destra senza scrupoli, ma è bene ricordare che spesso le cose sono esattamente come sembrano e i ladri restano dei semplici ladri, magari anche di sinistra.

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