Oltre un milione di euro inviati all’estero aggirando la normativa antiriciclaggio

Indagine della finanza su un’agenzia di Money Transfer di Ravenna. Sanzionate 220 persone

Foto 1I finanzieri del comando provinciale di Ravenna hanno concluso un’articolata attività di polizia economico-finanziaria che ha consentito di individuare un’agenzia di Money Transfer del centro di Ravenna che faceva da collettore per centinaia di soggetti che trasferivano fondi verso Paesi esteri aggirando la normativa antiriciclaggio.

Le attività investigative hanno preso avvio lo scorso anno, a seguito dell’approfondimento di un’operazione finanziaria sospetta segnalata da un istituto bancario, in relazione all’anomala operatività di un conto corrente intestato ad un’agenzia di “Money Transfer” del centro cittadino. I finanzieri, insospettiti dalle rilevanti somme di denaro transitate sul conto e dalle numerosissime operazioni registrate, hanno acquisito l’intero data-base dell’agenzia ed analizzato oltre 100 mila transazioni operate dal Money Transfer negli ultimi cinque anni, rilevando una serie di criticità nello svolgimento dell’attività finanziaria.

In sintesi, per inviare denaro con il servizio “Money Transfer”, basta recarsi presso un’agenzia con un documento di identità, comunicare i dati anagrafici ed il Paese di destinazione della somma e versare l’importo da trasferire comprensivo delle commissioni. In pochi minuti l’operatore di sportello è in grado di fornire il codice di conferma e una ricevuta che attesta l’immediata disponibilità della somma nel Paese di destinazione, in contanti e nella valuta scelta dal mittente al momento dell’invio. Per tali transazioni la normativa antiriciclaggio impone che il tetto massimo del denaro trasferibile non superi la soglia di 1.000 euro (art. 49 D.Lgs. 231/2007) e vieta di effettuare operazioni frazionate, cioè più operazioni legate tra loro e di importo singolo inferiore ai 1.000 euro ma che superino complessivamente tale soglia.

Dagli accertamenti sviluppati dalla Guardia di Finanza è emerso che il Money Transfer ravennate veniva sistematicamente utilizzato da centinaia di soggetti, soprattutto stranieri, per inviare denaro all’estero, e in alcuni casi anche per riceverlo, proprio in violazione del divieto di operazioni frazionate. In altre parole, è stata rilevata la consolidata prassi del Money Transfer di operare le rimesse di denaro attraverso la cosiddetta tecnica dello “smurfing”, una prassi illecita che mira ad eludere le norme antiriciclaggio, evitando qualsiasi verifica più approfondita sull’identità dell’autore della transazione finanziaria. Lo “smurfing”, infatti, consiste nell’effettuare trasferimenti regolari e ripetuti in relazione a somme di denaro legate tra di loro che, singolarmente considerate, risultano al di sotto della soglia fissata per la completa identificazione del soggetto richiedente, ma che in realtà si pongono al di sopra di essa. Nella maggior parte dei casi l’artificio consisteva nell’inviare somme di denaro sotto soglia attraverso quattro diversi intermediari finanziari di cui il Money Transfer era sub-agente, così da far risultare singole operazioni di trasferimento utilizzando canali diversi. In altri casi, invece, la persona che trasferiva denaro effettuava nell’arco della stessa giornata diverse operazioni tutte sotto soglia, sebbene dirette al medesimo destinatario, aggirando così la normativa.

In conclusione, l’operazione “Latinos Money” ha consentito di accertare 246 violazioni alle norme antiriciclaggio (trasferimento di denaro contante oltre la soglia consentita) e di sanzionare 220 soggetti, alcuni dei quali autori di più violazioni, che hanno complessivamente trasferito all’estero, attraverso l’agenzia di Money Transfer ispezionata, oltre  1 milione e cento mila euro in violazione della normativa antiriciclaggio.

Ai singoli autori delle transazioni illecite sono state contestate sanzioni che vanno da un minimo dell’1 a un massimo del 40 percento dell’importo trasferito, con applicazione della sanzione minima di 3.000 euro, introdotta dal 4 luglio 2017 per effetto del recepimento nell’ordinamento nazionale della “IV Direttiva Antiriciclaggio”. La medesima sanzione è stata applicata anche all’agenzia di Money Transfer nonché, ricorrendone i presupposti, ai 4 intermediari finanziari di cui essa è sub-agente.

È in corso di ulteriore approfondimento la posizione, anche sul piano reddituale e fiscale, dei soggetti che hanno effettuato le operazioni finanziarie più rilevanti, tra cui 24 italiani che hanno inviato contante soprattutto in Romania ed in Brasile.

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