Abusi nella casa-famiglia, Bagnari (Pd): «Devono esserci autorizzazioni e controlli»

I gestori della struttura privata “Oscar Patrizia” di Sant’Alberto sono stati arrestati per maltrattamenti agli anziani, il consigliere regionale interroga la giunta e propone di rivolgersi al Governo per valutare una modifica della normativa di un settore «sottoposto a una eccessiva liberalizzazione»

Img02«Ripensare non solo la modalità di vigilanza ma anche di selezione, formazione e aggiornamento degli operatori». È l’esortazione di Mirco Bagnari, ex sindaco di Fusignano e consigliere regionale del Pd, a proposito delle case-famiglia dopo il recente caso dell’arresto dei gestori della struttura “Oscar Patrizia” di Sant’Alberto per maltrattamenti alle anziane ospiti. «Un nuovo episodio riporta all’attenzione delle istituzioni l’assoluta necessità di mettere in campo azioni di prevenzione, contrasto e repressione delle violenze perpetrate ai danni di soggetti fragili e indifesi quali bambini, anziani e portatori di handicap». Bagnari ha interrogato la giunta per capire quali siano le modalità e le competenze di vigilanza.

La normativa regionale prevede che le casa-residenza per anziani non autosufficienti (diverse dalle case-famiglia dove possono alloggiare al massimo sei persone autosufficienti) siano soggette ad accreditamento. «Si è evidenziato come l’apertura di queste case-famiglia non necessiti di alcuna autorizzazione al funzionamento, cosa che complica enormemente la possibilità di svolgere adeguati e regolari controlli sull’attività di queste strutture. Il Comune di Ravenna si era dotato di un regolamento riguardante questa tipologia di strutture, sottoposto però a critiche per eccessiva restrittività ma che, in realtà, rappresentava un tentativo di mettere ordine in un ambito sottoposto ad una eccessiva liberalizzazione».

Il consigliere Bagnari ha ritenuto opportuno interrogare la giunta anche sull’opportunità di costituirsi parte civile «laddove le condotte emerse ledano non solo l’immagine della Regione, ma ancora prima i principi di dignità e rispetto della persona che sono alla base della nostra comunità regionale e nazionale. Inoltre mi chiedo se non ritenga opportuno interpellare il Governo per una modifica della normativa, che consenta lo sviluppo di strutture private di assistenza per anziani ma le sottoponga ad adeguate autorizzazioni e controlli, che garantiscano sicurezza e assistenza adeguate agli ospiti e condizioni di lavoro e formazione adeguate per i lavoratori di dette strutture. Ritengo infatti che sia giusto favorire lo sviluppo di una imprenditoria sociale in questo settore, ma al primo posto devono essere garantiti la sicurezza e il benessere delle persone assistite».

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