Crac Cmr, chiesti vent’anni per 5 ravennati. La coop costruì Marinara e Porto Reno

Buco da 40 milioni della cooperativa di Filo di Argenta: tra gli imputati l’ex dg Caravita e l’ex presidente del Ravenna Fabbri

Pier Bruno Caravita

In tribunale a Ferrara al processo per il crac della Cmr – la cooperativa edile di Filo di Argenta che nel territorio ravennate realizzò interventi significativi come Marinara, Porto Reno e l’ex Holiday Inn – la pubblica accusa ha chiesto condanne per sette degli otto imputati: tra loro figurano cinque noti imprenditori e dirigenti ravennati per cui il pm ha chiesto un totale di vent’anni e cinque mesi di reclusione. La sentenza di fallimento è arrivata nel 2011 con un buco di 40 milioni di euro, il processo è iniziato due anni fa.

Queste le richieste per i ravennati: sei anni per l’ingegnere Bruno Caravita, ex dg della coop; quattro anni e tre mesi per Paolo Conforti del Gruppo Nettuno; tre anni e tre mesi per la compagna Maria Giulia Scozzoli, compagna di scozzoli; tre anni e nove mesi per Gianni Fabbri della Ecis ed ex presidente del Ravenna Calcio; tre anni e due mesi per Romolo Rago (Edilglobo). Chiesta invece l’assoluzione per un altro ravennate, Carlo Fossati. A completare il quadro degli otto imputati ci sono Sabato Nocerino (Vega Coop) e Natalina Perri (Nuova Edil): per loro il pm Isabella Cavallari ha chiesto un anno e un mese.

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