Con 3 milioni la gru di banchina diventa hotel di lusso da 600 euro a notte

Il caso di Amsterdam. Stessa cosa a Harlingen. E Zurigo ha speso
600mila euro per importarne una come installazione temporanea

In Olanda ne hanno fatto alberghi di lusso, in Svizzera ne hanno importata una dalla Germania come installazione temporanea, in Polonia ci hanno sistemato un ristorante panoramico. E solo per citare alcuni esempi. Allargando le vedute oltreconfine non mancano spunti per quella rivalorizzazione che il sindaco di Ravenna immagina per la gru di banchina appena smontata dalla darsena di città (vedi articoli correlati) perché pericolante e valutata da una perizia non ripristinabile sul posto.

Uno dei casi più eclatanti e recenti è il Faralda Crane Hotel di Amsterdam: nel 2011 l’imprenditore Edwin Kornmann Rudi comprò una vecchia gru sui dock portuali (50 metri di altezza, costruita nel 1951 e in disuso dal 1984 dopo il fallimento della società proprietaria) trasformandola in quattro anni con un investimento di oltre tre milioni di euro da un ammasso di ferro arrugginito di 198 tonnellate a una struttura di 295 tonnellate che ospita tre suite di lusso da 38 metri quadrati ognuna e uno studio televisivo di 58 mq con tanto di piscina termale panoramica da duemila litri di acqua sul punto più alto del gigante e possibilità di fare bungee-jumping. Una notte in suite per due persone può costare anche 600 euro. Finora, ci dice David Teigeler che ci ha fornito tutti i dettagli del progetto per conto degli investitori, dall’apertura di dicembre 2014 ha ospitato circa 300 persone.

Restando in Olanda c’è anche l’esempio di Harlingen, località di 16mila abitanti affacciata sul mare di Wadden, area protetta dichiarata Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco: dal 2003, dopo un anno e mezzo di ristrutturazione necessaria a risolvere alcune questioni tecniche delicate, una vecchia gru costruita nel 1967 (e usata per lo scarico del legname poi abbandonata) è un albergo con una unica stanza extralusso e terrazza panoramica (si parte da 320 euro a notte, finora circa 7.800 ospiti). È ancora attivo il meccanismo di rotazione azionabile da chi alloggia per scegliere la visuale preferita. L’idea venne a Willem Koornstra. È la moglie Carla Comello a fornirci qualche dettaglio: preferisce non dare cifre dell’investimento privato (dal Comune solo le licenze) limitandosi a definirlo «abbastanza costoso».

A Zurigo invece hanno voluto far finta di essere una città portuale (con un concorso artistico) e per circa 600mila euro nel 2014 hanno importato una gru di 30 metri da Rostock (Germania) trasformandola in una installazione sul fiume Limmat che sarà rimossa nel corso del 2015.

E poi c’è Danzica che ha affascinato anche l’imprenditore Daniele Baldini dell’Immobiliare Platani che possiede l’edificio su cui poggiava la gru ravennate e che era interessato alla riqualificazione. La vecchia gru portuale risale addirittura al Medioevo e ora è un edificio turistico con un ristorante panoramico sulla vecchia darsena.

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