Le gioiellerie reggono bene alla crisi: solo otto attività chiuse in sei anni

Il punto di Confcommercio sulle rivendite di preziosi. Il territorio migliore è quello di Lugo, nel capoluogo il numero più alto di chiusure. Lunedì sera un convegno

Compro Oro

Le attività di gioielleria, oreficeria, del dettaglio e dell’ingrosso hanno retto bene alla crisi che ha colpito quasi tutti i settori della nostra economia. Il saldo tra aperture e chiusure, fornito dalla Confcommercio provinciale, è negativo di solo otto attività, un dato migliore rispetto ad altri settori, martoriati dalla crisi. A livello comunale chi ha perso di più è il capoluogo (-9) mentre il territorio più virtuoso è Lugo (+3). Tabella orefici e gioiellieri In tutta la provincia dalle 153 attività operanti nel 2010, oggi le gioiellerie e oreficerie sono 145.

Per parlare della categoria, Federpreziosi Confcommercio provincia di Ravenna e Federpreziosi Confcommmercio (Federazione Nazionale delle Imprese Orafe Gioielliere Argentiere ed Orologiaie) organizzano per questa sera, lunedì 13 novembre, con inizio alle 20.30,  nella Sala Bini di Confcommercio Ravenna, un incontro con gli operatori del settore di tutta la provincia per affrontare le criticità che l’intera filiera del gioiello sta incontrando in sede di prima applicazione del decreto legislativo relativo alla regolamentazione dei cosiddetti “compro oro”, con riferimento alle norme di prevenzione di reati riferiti al riciclaggio o al finanziamento del terrorismo.

All’incontro saranno presenti il Direttore Nazionale di Federpreziosi Steven Tranquilli e il Presidente provinciale orafi Confcommercio Paolo Ponzi. Saranno presenti, inoltre, i rappresentanti della questura e della guardia di finanza della provincia di Ravenna.

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