domenica
22 Giugno 2025
Trasporto pubblico

Modifiche al nuovo orario dei treni, torna la fermata a Godo

Da subito quella delle 6.57 e dal 7 gennaio anche una in più. La Regione è pronta anche a ripristinare il vecchio orario

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TrenoIl ripristino della fermata delle 6.57 dal 17 dicembre e una ulteriore fermata dal 7 gennaio. L’assessore regionale alla Mobilità, Raffaele Donini, ha spiegato ieri 17 dicembre in assemblea legislativa i correttivi al nuovo orario dei treni Bologna-Ravenna entrato in vigore il 9 dicembre per quanto riguarda la stazione di Godo.

Lo scorso anno il Patto per il Trasporto pubblico locale firmato dagli interlocutori istituzionali, aziendali e sindacali del settore prevedeva di velocizzare i tempi di percorrenza tra Ravenna e Bologna passando da 83 minuti a 69 con un investimento di circa 3 milioni di euro dalla Regione. La riduzione dei tempi è stata possibile eliminando alcune fermate dei treni regionali nelle stazioni minori, in particolare quelle tra Imola e Bologna e quella di Godo. Se per il tratto bolognese però sono stati introdotti altri collegamenti capaci di fornire un’alternativa, lo stesso non è accaduto a Godo dove si è sollevata la protesta.

«Quando si sono accertate le prime criticità nell’applicazione del nuovo orario – ha spiegato Donini –, ho chiesto ed ottenuto che si istituisse immediatamente un coordinamento tecnico permanente fra Trenitalia, Regione e Comuni del territorio ravennate, Ferrarese e Città Metropolitana, aziende di Trasporto Pubblico, per valutare quali correttivi immediati apportare al nuovo orario. Un lavoro di analisi e confronto che sta proseguendo anche in questi giorni. La Regione è anche disponibile, nel caso in cui le criticità emerse non si risolvessero rapidamente, già dalle prossime settimane e sempre con la condivisione del territorio, a richiedere a Trenitalia l’immediata applicazione del vecchio orario, confidando di realizzare pienamente l’obiettivo della velocizzazione della linea Bologna-Ravenna, nel momento in cui saranno effettuati i necessari investimenti infrastrutturali sulla linea da parte di Rfi contenuti nei contratti di programma con lo Stato, per i quali, abbiamo già richiesto l’assoluta priorità».

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