Emergenza coronavirus: la Sanità Marittima del porto pronto ad ampliare gli orari

C’è però un problema di carenza di organico dell’ufficio. Decisa anche una maggiore informazione sulla diffusione del virus

2120 Navi Al Porto

Il direttore dell’ufficio di Sanità Marittima del porto di Ravenna valuterà un ampliamento delle fasce orarie per far fronte ai controlli necessari e richiesti dal Ministero riguardo al coronavirus. Questo è emerso dall’incontro che nel pomeriggio di ieri nell’incontro il prefettura tra i vertici delle forze dell’ordine, il sindaco e il vicesindaco e le autorità sanitarie del territorio. La  situazione al porto è molto delicata: al momento non sono stati rilevati fattori di rischio ma alla luce di quanto previsto dalla dichiarazione dello stato di emergenza sanitaria e dalle recenti disposizioni emanate al riguardo dal Ministero della Salute è stata valutata l’opportunità di un potenziamento dei controlli.

In tale ottica, il direttore della Sanità Marittima ha sottolineato le difficoltà connesse alla carenza di organico; ha, comunque, assicurato che adotterà ogni misura organizzativa volta a fornire un più alto livello di controlli, valutando, in particolare, la possibilità di ampliare ulteriormente le fasce orarie di operatività dell’ufficio, in modo da consentire accertamenti più accurati e il rilascio in tempi brevi della certificazione di “Libera pratica sanitaria”. Questa certificazione, che attesta l’assenza di problematiche sanitarie, è prevista per ciascuna nave che comunichi l’accesso nel porto e autorizza la nave stessa ad iniziare tutte le operazioni di tipo commerciale e lo sbarco ed imbarco di passeggeri.

Il problema della carenza di organico dell’ufficio non è nuova ed in passato era già stata fatta notare anche in assenza di emergenze sanitarie. Ora il problema sarà sottoposto nuovamente al  ministero della Salute e al commissario delegato all’emergenza, per richiedere una soluzione in tempi brevi, visto che – come sostenuto da tutti i presenti – tale criticità risulta non più sostenibile in un contesto portuale ove la sussistenza di consistenti scambi commerciali a livello internazionale impone un costante e notevole impegno nelle attività di controllo e di monitoraggio.

Si è inoltre  convenuto sulla necessità di avviare ogni iniziativa volta ad assicurare, in ambito portuale, una corretta informazione sul virus, sulle modalità e potenzialità di diffusione, nonché sulle procedure che vengono adottate per le navi in ingresso e i rispettivi equipaggi onde attestarne l’integrità sanitaria. Per l’attività informativa gli enti portuali potranno avvalersi dell’apporto professionale degli operatori sanitari della Ausl; in tal senso è stata fornita ampia disponibilità da parte dei dirigenti, i quali si sono impegnati anche a verificare la possibilità di porre in essere ulteriori misure, che possano agevolare l’attuazione degli adempimenti di controllo sanitario previsti in ambito portuale, nell’ottica di garantire la massima tutela della salute pubblica e di tutti coloro che a diverso titolo operano in quell’area. La situazione del porto sarà costantemente seguita e monitorata, così come sarà garantito un continuo scambio informativo tra tutti gli enti interessati onde consentire una tempestiva e congiunta trattazione di ogni eventuale anomalia sanitaria.

 

 

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