Anche Mirabilandia in piazza per chiedere la riapertura dei parchi di divertimento

Martedì a Roma con l’associazione nazionale: «E il premier vuole far tornare i turisti?»

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Veduta dall’alto del parco acquatico Mirabeach, adiacente a Mirabilandia

Anche Mirabilandia scenderà in piazza – martedì 11 maggio alle 11.30 a Roma in piazza del Popolo – contro la decisione del Governo di far riaprire i parchi di divertimento solo l’1 luglio.

La manifestazione, indetta dall’associazione Parchi Permanenti Italiani aderente a Confindustria, segue la petizione #NO1luglio, che in pochi giorni ha raccolto decine di migliaia di firme e che continuerà anche dopo l’evento, allo scopo di anticipare il via libera ai parchi tematici e acquatici.

«In perfetta sintonia con l’atmosfera divertente e allegra che anima i parchi divertimento dedicati alle famiglie, la manifestazione sarà pacifica e colorata, a misura di bambino, con tanta musica, palloncini e un palco sul quale sfileranno i personaggi dei cartoon e le mascotte dei protagonisti del comparto: i parchi del gruppo Costa Edutainment, Leolandia, MagicLand, Mirabilandia, Zoomarine, Gardaland e molti altri ancora».

«Il Governo – dichiara Giuseppe Ira, Presidente dell’Associazione e di Leolandia – sta giocando con il futuro di migliaia di lavoratori, molti dei quali sono stagionali e dal 30 aprile hanno perso ogni sussidio. Le Istituzioni non possono continuare ad ignorarci. Chiediamo di poter aprire prima, come avviene all’estero e come sarebbe logico dopo le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi riferite all’invito ai turisti stranieri di tornare in Italia a partire dal 15 maggio. Sarebbe spiacevole che i turisti trovassero chiusi solo i parchi a tema: le nostre sono attività sicure, all’aperto e i protocolli predisposti lo scorso anno hanno dimostrato di funzionare perfettamente».

L’Associazione Parchi Permanenti Italiani ricorda inoltre che, «in 14 mesi di crisi, le aziende del settore non hanno ricevuto ristori e finanziamenti, nonostante gli ingenti costi fissi: il Ministro Franceschini, che rappresenta il comparto a livello istituzionale, ad oggi non ha mai ricevuto i rappresentanti dell’Associazione. Il Ministro Garavaglia fin dal suo insediamento si è reso disponibile ad un confronto e ha confermato la sua disponibilità ad attivare l’iter funzionale al passaggio dei parchi permanenti sotto il Ministero del Turismo: un passaggio che comporterebbe importanti agevolazioni».

«Il settore è composto da circa 230 strutture tra parchi a tema, faunistici, avventura e acquatici – sono i dati snocciolati dall’associazione -. Nel 2019 ha generato un giro d’affari superiore ai 400 milioni di euro e 25.000 posti di lavoro diretti (tra occupati fissi e stagionali). Cifre che salgono rispettivamente a 2 miliardi di euro e 60.000 addetti considerando l’indotto composto da hotel, ristorazione, merchandising, manutenzioni e altri servizi collaterali. Nel 2020 il 20% dei parchi ha rinunciato completamente all’apertura, 5 parchi italiani sono passati sotto il controllo di fondi di investimento stranieri e si sono persi 10.000 posti di lavoro stagionali.

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