sabato
14 Giugno 2025
Iniziativa popolare

Referendum popolari sul lavoro, Cgil ha raccolto 45mila firme in provincia

In totale in Italia 4 milioni di sottoscrizioni in tre mesi, già consegnate alla Corte di Cassazione

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Firma ContrattoSono 45.586 le firme cartacee raccolte dalla Cgil in provincia di Ravenna, a cui vanno aggiunte le numerose pervenute digitalmente, per i quattro referendum popolari sul lavoro e fanno parte dei quattro milioni di firme totali dal 25 aprile e consegnate alla Corta di Cassazione il 19 luglio con 1.036 scatolini in tre furgoni.

Attraverso i quattro quesiti referendari, la Cgil promuove molteplici azioni: per dare a tutte le lavoratrici e i lavoratori il diritto alla reintegrazione nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo; per innalzare le tutele contro i licenziamenti illegittimi per le lavoratrici e i lavoratori che operano nelle imprese con meno di 15 dipendenti; per superare la precarietà dei contratti di lavoro; per rendere il lavoro più sicuro nel sistema degli appalti.

Quesito 1, “Lavoro Tutelato”: abrogazione delle norme che impediscono il reintegro al lavoro in caso di licenziamenti illegittimi.

Quesito 2, “Lavoro Dignitoso”: abrogazione delle norme che facilitano i licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese.

Quesito ,  “Lavoro Stabile”: abrogazione delle norme che hanno liberalizzato l’utilizzo del lavoro a termine.

Quesito 4, “Lavoro Sicuro”: abrogazione delle norme che impediscono, in caso di infortunio sul lavoro negli appalti, di estendere la responsabilità all’impresa appaltante.

Il successo della campagna è il frutto dell’impegno di tutte le strutture presenti sul territorio e del contributo di volontari e simpatizzanti che dal 25 aprile in poi si sono messi a disposizione per la riuscita dell’iniziativa. «Centinaia di banchetti, assemblee sul lavoro, punti di raccolta firme nelle varie Camere del lavoro – spiega Manuela Trancossi, segretaria generale della Camera del lavoro di Ravenna – hanno permesso di ottenere un risultato straordinario, che rende più forti le rivendicazioni per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. La raccolta delle firme rappresenta soltanto la prima fase della sfida che la Cgil ha lanciato in favore del mondo del lavoro. Abbiamo raggiunto, e superato, a livello nazionale il numero di firme necessarie per la presentazione dei referendum. Ora ci aspetta un compito altrettanto importante: portare gli italiani a votare per la difesa dei diritti del lavoro. A partire dai prossimi mesi saremo impegnatissimi su questo fronte e ancora una volta organizzeremo assemblee, appuntamenti e incontri sul territorio».

La Costituzione prevede all’art. 75 il referendum abrogativo di una legge o di un atto avente forza di legge. Il referendum può essere totale o parziale, ossia avere per oggetto tutto l’atto normativo o una sola parte di esso. La richiesta della consultazione deve provenire o da cinquecentomila elettori o da cinque Consigli regionali; e deve essere depositata nella cancelleria dell’Ufficio centrale per il referendum della Corte di cassazione entro il 30 settembre di ciascun anno.

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