giovedì
06 Novembre 2025
AGRICOLTURA

Castagne, a Faenza il raccolto è abbondante: +30% sul 2023

Le stime di Coldiretti, che segnala un'ottima annata nonostante il meteo avverso

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Castagne

Sulle colline faentine il raccolto di castagne è tornato abbondante come un tempo. Lo segnala Coldiretti Ravenna, che ha effettuato un monitoraggio sulla campagna del frutto simbolo dell’autunno. La stima dell’associazione agricola è di una produzione in aumento del 30%, in netta crescita rispetto allo scorso anno. «Questo nonostante le piogge alluvionali dello scorso settembre, che hanno creato nuovi problemi alla viabilità di accesso ai castagneti, rendendo in diversi casi complessa se non impossibile la raccolta», sottolinea Coldiretti.

Spiega Nicola Grementieri, castanicoltore e responsabile Coldiretti Ravenna per la zona dell’alta collina: «Per tutta l’area montana, in particolare Casola Valsenio e Riolo Terme, possiamo legittimamente parlare di un’ottima annata. Al netto di tutte le problematiche di dissesto idrogeologico connesse agli eventi alluvionali de maggio 2023 e del settembre 2024, il prodotto c’è, sia in qualità che in quantità e anche in pezzatura, con il prezzo che sta tenendo bene mentre ci avviciniamo alla fine della campagna».

«Il prodotto locale, quello di una zona altamente vocata qual è per l’appunto l’alta Valle del Senio, da sempre sinonimo di castagne e marroni di qualità, è richiesto e apprezzato sul mercato», prosegue Grementieri. «Quest’anno la produzione è generosa e per queste colline martoriate dalle frane è anche un segnale di ripartenza importante. Per questo invitiamo tutti i consumatori a scegliere castagne e marroni locali, a origine garantita, e a diffidare dalle imitazioni e da importazioni spesso poco trasparenti».

Secondo il castanicoltore, si tratta di «un modo anche per tutelare l’alta qualità della produzione locale, sostenendo così l’economia dell’alta collina e di fatto contribuendo ad aiutare il territorio a rialzarsi. Qui le difficoltà sono ancora tante, a partire da una viabilità rurale frammentata e piuttosto compromessa. Ripristinare definitivamente strade, collegamenti e accessi ad aziende agricole, pascoli e castagneti è prioritario nell’ottica della valorizzazione e salvaguardia di quel patrimonio castanicolo che i cambiamenti climatici rischiano sempre più di frequente di mandare in tilt. Un patrimonio che contribuisce enormemente alla tenuta ambientale e occupazionale di un territorio fragile per natura, e dove fare agricoltura e investire è ancora più difficile».

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