mercoledì
16 Luglio 2025

“Nero d’inferno” di Cavezzali: urticante, fastidioso, coraggioso, da non perdere

Il nuovo lavoro dell’autore ravennate sulla storia del romagnolo Mario Buda, tra romanzo storico e libro politico

Nero InfernoForse c’è più di un motivo per cui tutti l’abbiamo dimenticato, quel romagnolo lì, Mario Buda, alias Mike Boda. Fu l’autore, rimasto impunito, della prima strage terroristica negli Usa. Wall Street, 1920: 38 morti, decine di feriti. A esplodere fu un carretto carico di esplosivo. Mai prima nessuno aveva fatto niente di simile. Attentati ce n’erano stati, ma con bombe di dimensioni ridotte e soprattutto mirate a personalità individuate come nemiche dell’Idea. Dove l’Idea è quella anarchica.

A costringerci a ricordarlo è Matteo Cavezzali, ravennate (nostro collaboratore, direttore artistico di “ScrittuRa Festival” e “Il tempo ritrovato”), che per la sua seconda opera di narrativa compie un’operazione per certi versi simile a quella fatta con Icarus, dedicato alla figura di Raul Gardini, ma che rispetto a quel libro rappresenta un salto di qualità. Anche in questo caso infatti un fatto vero viene raccontato e ricostruito sulla base di documenti, anche in questo caso lo vediamo (molto meno) durante parte del suo lavoro di indagine, ma qui la platea dei personaggi si amplia, si complica, si sfuma e il libro diventa (anche) un vero e proprio romanzo storico.

L’epoca è appunto quella dei primi decenni del secolo scorso negli Usa, l’ambiente quello degli immigrati italiani. C’è una fotografia quanto mai efficace delle condizioni di vita e lavoro durissime in cui si trovavano, vittime di pregiudizi e di un razzismo che ricorda orribilmente quello che oggi viene esercitato su chi arriva da fuori in Italia. E qui Cavezzali riesce in un’operazione non semplice, perché il rischio della retorica, del messaggio buonista, è dietro l’angolo. Ma in linea di massima l’autore ravennate riesce soprattutto a infastidirci e addirittura a mostrarci come dietro i pregiudizi si nascondono a volte odiose realtà: davvero se affittavi a un italiano dopo poco nell’appartamento ci abitavano in cinque, davvero mangiavamo cose dagli odori sconosciuti, davvero si lavavano poco, viste le precarie condizioni in cui vivevano, davvero erano rissosi e qualcuno girava pure armato di coltello. Davvero, soprattutto, erano poverissimi. Davvero non si meritavano il trattamento che tanti hanno invece ricevuto. E si finisce anche senza volerlo per sentirsi maltrattati tutti, in quanto italiani, anche senza essere patriottici o salviniani.

Un secolo dopo, appena un secolo dopo, vien da chiedersi se qualcosa non sia rimasto nel sostrato collettivo yankee. Ed è inevitabile chiedersi quanto poco siano cambiate le dinamiche sociali rispetto agli stranieri e ai poveri. Un accostamento inevitabile per il lettore, per quanto mai esplicitato nel libro che ha anche il merito di evitare le didascalie inutili. Ma soprattutto, da italiani, ci si trova a un certo punto a parteggiare per chi cerca di ribellarsi a quel sistema crudele e iniquo che punisce Sacco e Vanzetti contro ogni evidenza giuridica, almeno fino a che non diventano carnefici, come Buda. Quindi Nero d’Inferno è anche un libro politico, anzi, forse soprattutto. Cavezzali riesce nella non facile impresa di tenere la giusta distanza da un protagonista che non diventa un eroe, ma nemmeno un mostro.

Le tante verità possibili del libro, costruito a mosaico facendo parlare voci diverse, non si lasciano rincondurre a una grande verità unica e finale. Chiuso il libro le domande su immigrazione, ricchezza e povertà, battaglia politica, terrorismo e pacifismo sono più di quelle che potevano affollarci la testa prima di iniziarlo. Ogni cliché, da una parte e dall’altra, è ribaltato. E anche quel titolo che può sembrare così “frase fatta” ha invece un suo perché, eccome: è il colore del lucido da scarpe preferito da Michele Buda in versione calzolaio, nella sua Savignano sul Rubicone.

L’unica certezza con cui ci troviamo è la conferma di ciò che avevamo pensato dopo il primo libro: Matteo Cavezzali è davvero uno scrittore di talento e i premi che sta vincendo (ultimo in ordine di apparizione per Icarus è il prestigioso Comisso, insieme peraltro a un altro ravennate, Franco Gabici) sono meritatissimi. Tra i critici c’è chi, come Gian Paolo Serino (tra i primi a capire il potenziale di Stoner, per capirci) lo ha già candidato allo Strega. Ma Cavezzali è giovane, dice che i premi non gli interessano. A noi quello che interessa è che a questo libro ne segua (possibilmente piuttosto presto) un altro, altrettanto fastidioso, urticante, spregiudicato, coraggioso.

Per chi volesse ascoltare dal vivo l’autore, Cavezzali sarà il 13 novembre alla Biblioteca Classense a Ravenna alle 18, il 14 novembre alla biblioteca di Villanova di Ravenna alle 21, il 28 novembre al Granaio di Fusignano e il 29 novembre alla Granadilla di Forlì alle 20.30.

Federica Angelini

Donato un defibrillatore alla Polisportiva 2000 in memoria di Stefano Baldisserra

Il 25enne era stato investito e ucciso in un incidente stradale la scorsa estate

IMG 20191110 WA0005 IMG 20191110 WA0005Cosistra, associazione che si occupa di sicurezza stradale, ha donato un defibrillatore alla Polisportiva 2000 calcio in memoria di Stefano Baldisserra.

Stefano Baldisserra

Il 25enne, che faceva parte della società calcistica, è stato investito e ucciso in bicicletta la scorsa estate.

Al momento della consegna, avvenuta al campo del centro sportivo Malva, erano presenti i genitori di Stefano, i dirigenti e la squadra della Polisportiva 2000, la dirigenza di Cosistra, il presidente della Consulta del volontariato Oriano Zamagna e l’assessore allo sport Michela Brunelli, che ha così commentato il gesto: «Con questa donazione l’associazione Cosistra ha voluto ricordare Stefano proprio in uno dei luoghi a lui più cari, il suo campo da calcio. Un gesto che fa onore, perché crea un ponte fra associazioni del nostro territorio che, pur operando in ambiti diversi, hanno a cuore la sicurezza ed il benessere delle persone».

Subito dopo la cerimonia di consegna, la Polisportiva 2000 ha giocato una partita contro San Rocco Faenza, vinta 2 a 1.

 

«Va dato un riconoscimento ai baristi per fare utilizzare le loro toilette»

Continua il dibattito in commissione sul regolamento di polizia urbana. Fioccano gli emendamenti sull’articolo che prevede il contestato obbligo per i baristi

Polizia MunicipaleVietato giocare in aree pubbliche e, leggendo il regolamento alla lettera, pure dipingere senza autorizzazione. Sono due dei divieti messi in evidenza da Andrea Maestri, avvocato ed esperto di Ravenna in Comune, durante la seduta consiliare del regolamento di polizia urbana che si è tenuta nella giornata di oggi, lunedì 11 novembre (qui il dibattito del 4 novembre). Gli emendamenti più attesi erano comunque quelli all’articolo 29, che contiene l’obbligo – per gli esercenti – di far utilizzare a tutti i cittadini i bagni pubblici.

Il divieto di gioco e di pittura

Maestri mette in evidenza alcune delle regole più controverse dello stesso regolamento durante il suo intervento, chiedendo di sostituire, abrogare o modificare alcune norme che saltano all’occhio già ad una prima lettura. La prima è quello che Maestri chiama «divieto di gioco» previsto all’articolo 16 in cui si legge: “Sono vietati  giochi ed attività che possono arrecare intralcio o disturbo alla collettività, come pure quelli che possano costituire fonte di rischio e pericolo per gli altri”. Ravenna in Comune ne  chiede l’abrogazione: «Ravenna non può essere una città in cui è vietato giocare, è un diritto previsto anche dall’Onu». Sul tema trova la sponda della maggioranza, con il consigliere di Sinistra per Ravenna Michele Distaso che concorda sulla necessità di una mitigazione di questo articolo, così come Marco Maiolini (gruppo Misto).

Maestri però sottolinea che il regolamento, se applicato, vieterebbe anche ad un «pittore che volesse dipingere ad esempio la Loggetta lombardesca di farlo senza autorizzazione». Il vicesindaco Eugenio Fusignani nega, la norma contenuta all’articolo 15 però dice così: “Fatte salve le norme del codice della strada ovvero previste da leggi e regolamenti in materia, ogni occupazione del suolo od area pubblica o di pubblico uso deve essere autorizzata dall’ente proprietario, anche se effettuata con oggetti di contenute dimensioni quali cavalletti, bacheche e simili”. Attorno a quei “cavalletti”, è evidente, si gioca il senso della regola. L’avvocato ritiene anche che “il divieto di carrello” – ovvero quella norma contenuta nel regolamento che vieta di dare ad un questuante il carrello dello spesa per riportarlo al suo posto – debba essere abolita.

Toilette dei bar a pagamento?

Ma è soprattutto sulla questione dei bagni pubblici che arriva il maggior numero di emendamenti. Il regolamento obbliga i locali pubblici a concedere anche ai clienti non paganti l’utilizzo della toilette. La Pigna, con Veronica Verlicchi (che ha presentato diverse modifiche, tra cui il divieto di tirare gavettoni in centro storico) suggerisce il pagamento “una tantum” da parte del Comune agli esercenti: «Norme di questo tipo sono già in vigore in altre zone – spiega – tuttavia agli esercenti viene riconosciuta una cifra da parte dell’amministrazione». L’alternativa, suggerita da Ravenna in Comune e sposata anche da Maiolini ed Emanuele Panizza (gruppo Misto), è il pagamento da parte dell’utente di una cifra all’esercente per l’utilizzo del bagno. Quindi eliminare l’utilizzo gratuito ma non legarlo nemmeno alla consumazione. I bagni pubblici del Comune, così come quelli della stazione, sono del resto a pagamento. Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna) ritiene che la norma, scritta così, non sia inoltre sufficientemente chiara: potrebbe infatti valere anche per negozi oltre che per bar e ristoranti, dato che si parla di “pubblici esercizi”. Panizza suggerisce, piuttosto, di obbligare i siti culturali e museali ad avere bagni a disposizione del pubblico.

La discussione in commissione è stata piuttosto lunga perché si è iniziato con le risposte del vicesindaco agli emendamenti proposti durante l’ultima seduta. Replica che è così riassumibile: la giunta ritiene al momento di accogliere soltanto le proposte della maggioranza, fatto salvo le diverse decisioni del consiglio comunale. Risposta che ha fatto arrabbiare non poco l’opposizione, con la difesa a spada tratta dell’amministrazione da parte di un pimpante Giannantonio Mingozzi, ex vicesindaco in commissione come esperto del Pri. Prossima seduta, con discussione e dibattito, il 25 novembre.

Ravenna celebra la Giornata mondiale della Gentilezza con un cortometraggio

Il 14 novembre alla sala Corelli del teatro Alighieri anche un dibattito con la scrittrice e psicologa Cristina Milani

Giornata Mondiale Gentilezza
Da sinistra: l’assessore allo sviluppo economico del comune di Alfonsine Elisa Vardigli, il sindaco di Alfonsine Riccardo Graziani, la presidentessa di Terziario Donna Claudia Fabbri, l’assessore allo sviluppo economico di Ravenna Massimo Cameliani, il presidente di Confcommercio provinca di Ravenna Mauro Mambelli e la professoressa Isabella Valenti con Shilan Shamil e Fabio Garelli di Biroke Studio di Fusignano, che si sono occupati del montaggio del corto.

Nell’era di Instagram, Twitter e Facebook, le piattaforme che dovrebbero renderci più “sociali” e farci comunicare meglio e più velocemente, le persone stanno perdendo, e neanche così tanto lentamente,  la capacità di relazionarsi con gli altri. In poche parole siamo sempre più soli, e la solitudine si traduce in un’atrofia dei principali stumenti di comunicazione tra esseri umani, come la gentilezza: essere gentili gli uni con gli altri è diventato una rarità, e questo fatto assume una dimensione ancora più concreta se rapportato alla città di Ravenna, da sempre vittima del pregiudizio di essere abitata da gente poco cordiale. Il ravennate medio è  “chiuso” per antonomasia, e si sa che dietro gli stereotipi c’è sempre un fondo di verità nascosta.

Per combattere questo fenomeno di abbruttimento che riguarda un po’ tutte le società moderne, Terziario Donna Confcommercio di Ravenna ha deciso di festeggiare, per la prima volta quest’anno, la Giornata mondiale della gentilezza, introdotta dai giapponesi il 13 novembre 1997 ed esportata in tutto il mondo nei decenni successivi.

L’evento è rivolto tanto alle scuole quanto alle aziende e agli imprenditori del terziario, con il messaggio che con la gentilezza si ottengono risultati positivi anche in termini di redditività: difficilmente, infatti, un cliente tornerà ad acquistare in un negozio in cui è stato trattato male. Inoltre, mentre l’empatia è una dote innata, la gentilezza può essere insegnata e imparata: entrano quindi  in gioco l’importanza dell’esempio dei genitori e della scuola, che sono chiamati a formare in tutto e per tutto il cittadino del futuro. Di qui il coinvolgimento degli studenti dell’istituto comprensivo di Alfonsine nella realizzazione di un cortometraggio, dal titolo La forza nascosta, che evidenzia tutte quelle situazioni quotidiane in cui, con un piccolo sforzo, ciascuno di noi può fare la differenza nella giornata di qualcun altro.

Il cortometraggio è stato curato da Isabella Valenti, docente di lettere della scuola secondaria di primo grado di Alfonsine, che ha così commentato il progetto:«Nel tempo la parola “gentile” si è un po’ svuotata del suo significato originario. Ai tempi dei Romani “gentile” era colui che apparteneva a una gens, un clan di famiglie nobili legate tra di loro da precisi doveri, anche morali. Nel Medioevo, Guinizzelli inserisce questo concetto nel manifesto del Dolce Stil Novo, la canzone Al cor gentil rempaira sempre amore, in cui la gentilezza è concepita come nobiltà d’animo, e il cuore nobile come il solo in grado di provare amore. Dobbiamo riappropriarci del significato del nostro linguaggio.».

Il cortometraggio sarà proiettato il 14 novembre alle 10 alla Sala Corelli del Teatro Alighieri alla presenza delle scuole ravennati e della psicologa e scrittrice Cristina Milani, autrice del saggio La forza nascosta della gentilezza (Sperling&Kupfer), che dialogherà con Claudia Miglia, consulente e formatore aziendale.

 

 

 

Pioggia e vento: martedì allerta meteo in regione, è la numero 99 dell’anno

Fenomeno in attenuazione in serata. Un minimo depressionario determina l’afflusso di correnti umide sul territorio

PoggiaDalla mezzanotte di oggi, lunedì 11 novembre, alla mezzanotte di domani martedì 12, sarà attiva a Ravenna l’allerta meteo numero 99, per criticità idraulica, emessa dall’Agenzia regionale di protezione civile e da Arpae Emilia Romagna. L’allerta è gialla.

«Per la giornata di martedì – si legge nel bollettino meteo regionale –  l’approfondimento di un minimo depressionario in area tirrenica determinerà l’afflusso di correnti umide ed instabili sud-orientali sulla nostra regione. Sono previste precipitazioni moderate diffuse e persistenti sul settore centro-orientale, dove i fenomeni potranno assumere carattere di rovescio e determinare criticità idrauliche localizzate sul reticolo secondario di pianura. Le precipitazioni risulteranno invece deboli-moderate sul settore occidentale. Sono previsti rinforzi della ventilazione da nord-est sul settore litoraneo ferrarese e sul mare con valori comunque sotto soglia. Lo stato del mare risulterà temporaneamente molto mosso al largo e molto mosso sotto costa, in particolare durante la mattinata in concomitanza con condizioni di alta marea».

L’allerta completa si può consultare sul portale Allerta meteo Emilia Romagna (https://allertameteo.regione.emilia-romagna.it/) e anche attraverso twitter (@AllertaMeteoRER); sul portale sono presenti anche molti altri materiali di approfondimento, tra i quali le indicazioni su cosa fare prima, durante e dopo le allerte meteo, nella sezione “Informati e preparati” (http://bit.ly/allerte-meteo-cosa-fare).

 

«Mio marito minaccia di uccidermi»: donna e figli portati in struttura protetta

La polizia locale manfreda si è attivata e ha attivato la nuova procedura entrata in vigore con la cosiddetta norma “codice rosso”

Violenza donneSi è presentata dalla polizia municipale con il figlio in braccio, dicendo di non poter tornare a casa perché il marito aveva minacciato di ucciderla. Protagonista della vicenda una donna di 32 anni di Faenza che, da quando ne aveva 16, è sposata con un uomo. Entrambi di origine albanese ma residenti da anni a Faenza la donna ha raccontato ai vigili che l’uomo – che abusa di alcol – ha reso la sua vita un inferno, con maltrattamenti fisici e psicologici.

La polizia locale manfreda si è attivata e, trovando i primi riscontri oggettivi a quanto la ragazza stava denunciando, ha attivato la nuova procedura entrata in vigore con la cosiddetta norma “codice rosso”. La polizia locale ha così immediatamente provveduto a tutelare fisicamente la ragazza scortandola a casa per recuperare i suoi effetti personali e recuperare anche un’altra figlia minorenne della donna, garantendo a mamma e minori una prima protezione.

La mamma unitamente ai bimbi è stata poi affidata, all’associazione, Sos Donna. Associazione nata a Faenza l’8 marzo 1994, che si occupa di fornire un servizio di prima accoglienza a donne che si trovano in uno stato di temporanea difficoltà, che hanno subito o subiscono violenza. Sos Donna ha provveduto a sistemare la ragazza e i figli, in una propria struttura protetta.

Le prime risultanze investigative dei vigili faentini, hanno confermato che la ragazza aveva già formalmente sporto una denuncia per essere stata minacciata di morte dall’uomo ad un’altra forza di polizia e, che lo stesso, aveva avuto atteggiamenti preoccupanti anche nei confronti dei colleghi di lavoro della ragazza che gli consigliavano di denunciare i maltrattamenti subiti alle forze dell’ordine. le risultanze investigative, sono state immediatamente trasmesse, come prescritto dalla norma, alla Procura della Repubblica di Ravenna, che ha assunto la direzione delle indagini.

Freccia Argento tagliati, l’assessore regionale: «Modifica non concordata con noi»

Donini rassicurato da Trenitalia: le fermate romagnole ci saranno. Bertani (M5S): «Serve incontro con l’azienda per ridefinire i livelli di servizio»

Frecciargento TrainCome prevedibile il taglio della fermata di Faenza dai Freccia Argento della dorsale adriatica ha causato un insieme di reazioni dei pendolari che hanno chiamato in causa direttamente l’assessore regionale ai Trasporti Raffaele Donini. Che ha risposto direttamente sulla pagina Facebook RomBo, che riunisce i pendolari della regione. Donini non ha nascosto la sorpresa e ha immediatamente chiesto spiegazioni a Trenitalia che, ha assicurato, «nei prossimi giorni  comunicherà ufficialmente il nuovo orario di dicembre con il ripristino di tutte le fermate».

«Ho appena parlato con l’Amministratore Delegato di Trenitalia Orazio Iacono- ha spiegato Donini -. Gli ho rappresentato la necessità di ripristinare tutte le fermate che sarebbero state tolte nel prossimo orario di Dicembre 2019. La Regione Emilia – Romagna non aveva concordato tale ipotesi di riorganizzazione del servizio. Seppur trattasi di “servizi a mercato”, la Regione da anni si impegna economicamente per garantirne l’accesso a migliaia di pendolari lungo tutta la dorsale centrale». L’assessore ha garantito, poi, che la fermata di Faenza (ma anche quelle di Cesena e Forlì)  saranno ripristinate.

D’altra parte Trenitalia sostiene che l’orario invernale – visibile sui portali e in vigore dal prossimo 15 dicembre – non è ancora quello definitivo ed è passibile di variazioni. «I treni mancanti saranno infatti inseriti nei canali commerciali di Trenitalia progressivamente non appena terminata la definizione delle loro tracce orarie con Rfi, gestore dell’infrastruttura. Si tratta di una complessa operazione di definizione degli orari di sosta, partenza, arrivo e transito di oltre 8mila corse internazionali, nazionali, regionali e cargo nelle stazioni, nelle fermate e lungo l’intera rete ferroviaria italiana». Resta l’ovvia domanda: se non erano ancora definitivi, perché inserirli scatenando le proteste dei pendolari e non aspettare un loro assestamento?

Intanto tra i pendolari serpeggia un altro dubbio: gli abbonamenti sui Freccia Argento, utilizzati dai pendolari, saranno ancora possibili nei prossimi mesi alle stesse condizioni? Già lo scorso anno – come ricorda il consigliere regionale del M5S Andrea Bertani – « a causa della sostituzione di molti collegamenti effettuati con treni Frecciabianca con altri Frecciargento (meno capienti e più costosi) molti pendolari si sono dovuti spostare su treni regionali sempre più affollati ed inadeguati per frequenza e capienza alle esigenze derivanti dal taglio del servizio a media-lunga percorrenza delle principali fermate in Romagna». Per Bertani se le soppressioni delle fermate dovessero essere confermate sarebbe «semplicemente inaccettabile e avrà evidenti e gravissime ripercussioni su tutto il servizio regionale, obbligando i pendolari a far ricorso all’auto per spostarsi con le ripercussioni sul traffico e la qualità dell’aria che tutti noi conosciamo». Bertani ha ha presentato una risoluzione per impegnare la Regione di richiedere al più presto un incontro con Trenitalia, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, gli Enti Locali e le associazioni degli utenti per definire congiuntamente il quadro dei servizi da assicurare e di recedere immediatamente dalle modifiche introdotto con il nuovo orario invernale. «Trenitalia inoltre – conclude Andrea Bertani – dovrebbe comunicare anticipatamente alla Regione le modifiche e le variazioni di treni e fermate sulla circolazione nazionale che hanno conseguenze su quella regionale».

Incontro con un chirurgo di Medici Senza Frontiere alla Domus Nova di Ravenna

Leonardo FrisariOggi, 11 novembre, alle 18.30 alla sala riunioni della Domus Nova si terrà un incontro con Leonardo Frisari, chirurgo pediatra di Medici Senza Frontiere.

Il dottore  parlerà della sua esperienza di operatore umanitario in tantissimi paesi colpiti da conflitti dimenticati, fra cui Siria, Yemen, Repubblica Democratica del Congo, Gaza e Iraq.

Queste le parole pronunciate da Frisari durante una delle sue recenti missioni:«Lo Yemen sta morendo nel buio e nel silenzio, strangolato da un embargo disumano che non fa passare gli aiuti, il cibo, il carburante per far funzionare i pozzi della poca acqua potabile che c’è. Una guerra che non risparmia nessuno, dove non ci sono “bombardamenti chirurgici”: io di chirurgico ricordo solo le operazioni che ho dovuto fare a persone innocenti colpite dalle bombe mentre camminavano in strada coi figli, mentre aravano un campo o facevano la spesa al mercato».

L’incontro, ad accesso gratuito, ha l’obiettivo di aprire un confronto su questi temi tra i partecipanti e gli operatori.

L’ex ministro Elsa Fornero a Ravenna per parlare di pensioni

Il 15 novembre alla sala D’Attorre per un evento organizzato da due cittadini

Elsa ForneroL’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero sarà il 15 novembre (alle 18) a Ravenna per presentare alla Sala D’Attorre per illustrare lo stato del welfare in Italia, dedicando particolare attenzione al tema delle pensioni.

Al termine dell’incontro ci sarà spazio per approfondimenti e dialogo.

L’evento è organizzato a titolo personale da due privati cittadini (Andrea Calafiore e Filippo Onoranti) “per offrire alla cittadinanza un’occasione di approfondimento su uno dei nodi cruciali dell’economia nazionale”.

È Mauro Mambelli il nuovo presidente provinciale di Confcommercio Ravenna

L’imprenditore è stato eletto per acclamazione dal Consiglio provinciale. Accanto a lui il vice Fausto Mazzotti, presidente Confcommercio Lugo

Mauro Mambelli 2Mauro Mambelli (attuale presidente comunale) è il nuovo presidente Confcommercio della provincia di Ravenna. Lo ha deciso per acclamazione il Consiglio provinciale, che ha eletto alla vicepresidenza vicaria Fausto Mazzotti, presidente dell’associazione di Lugo.

Il nuovo comitato di presidenza è composto, oltre che da Mauro Mambelli e Fausto Mazzotti, dal presidente provinciale uscente Paolo Caroli, (numero uno anche dell’associazione di Faenza), Andrea Passanti, vice presidente vicario Confcommercio Ravenna, e Nazario Fantini, neo presidente Confcommercio Cervia.

Nel corso del suo discorso di insediamento, Mambelli ha poi fatto il punto sulla situazione economica in provincia di Ravenna, partendo dal costante calo delle imprese attive presso il Registro della Camera di commercio: negli ultimi 10 anni se ne sono perse oltre 3.400, passando dalle 38.028 imprese attive in provincia a circa 34.600. Tra i settori più colpiti, il commercio, le costruzioni e l’agricoltura.

Numerosi i temi affrontati nel corso della relazione, a partire dal turismo, con la richiesta di uno sforzo maggiore sulle “Destinazioni”, il porto, senza dimenticare il blocco delle attività off-shore che rischia di far perdere a Ravenna centinaia di posti di lavoro «a causa di una politica miope sul futuro», le crociere, i collegamenti stradali e ferroviari, la rigenerazione dei centri storici e le chiusure delle attività, i giovani e la formazione per facilitare le assunzioni stagionali.

Mambelli, infine, si è detto soddisfatto per i rapporti che in questi anni sono stati si sono instaurati con le amministrazioni locali e le altre associazioni.

Treni, tagliata Faenza dalle fermate dei Freccia Argento: pendolari in difficoltà

Le prime novità dell’orario invernale in vigore dal 15 dicembre: le corse mattutine sono molto utilizzate da chi si reca a Bologna per studio o lavoro

Freccia ArentoL’orario invernale dei treni (in vigore dal prossimo 15 dicembre) contiene una novità negativa per i pendolari ravennati e romagnoli. Trenitalia, che carica sul proprio sito gli orari delle tratte man mano che vengono definite con Regione e Rfi, in questi giorni ha pubblicato quelli che riguardano i Freccia Argento. Dalla lettura emerge il taglio completo della fermata di Faenza in sei corse, quelle più utilizzate.

Va detto che l’orario non è ancora completo: Trenitalia potrebbe compensare con un aumento delle corse tramite servizio regionale. D’altra parte questo tipo di soluzioni potrebbe comportare un sovraffollamento delle carrozze, considerando che chi si muoveva sulle “frecce” per lavoro ora dovrà ripiegare su altre soluzioni.

I Freccia Argento – anche se di lunga percorrenza – sono treni molto utilizzati dai pendolari, soprattutto quelli romagnoli: percorrono la dorsale adriatica tra Bologna ed Ancona. In particolare i pendolari faentini non potranno più contare sul treno 8802 delle 6.29 (con arrivo a Bologna alle 7.01), sul Freccia Argento 8804 (che parte alle 7.49 e arriva nel capoluogo regionale alle 8.15) e sul treno delle 8.49 con arrivo alle 9.15 (8806). Si tratta di tre linee, come è evidente dagli orari, su cui contavano lavoratori e studenti universitari. Si pone anche il problema del ritorno, con i pendolari faentini che perdono il Freccia Argento delle 17.45 (con arrivo alle 18.11, numero 8819) e pure quello delle 19.45, con arrivo alle 20.11 (numero 8825) . In totale sono otto le corse che non fermeranno più nella stazione faentina.

Ravenna, in 18mila alla Maratona dei record – FOTO – VIDEO – Tutti i vincitori

Cinquemila i runner che hanno partecipato alle due gare competitive

Maratona Ravenna 2019 DarsenaErano 13mila i runner alla partenza questa mattina (vedi video qui sotto), domenica 10 novembre, in via di Roma, per un’altra edizione da record della Maratona di Ravenna Città d’Arte.

Circa 8mila hanno partecipato alla 10,5 km ludico-motoria, aperta davvero a tutti, mentre erano 5.098 gli agonisti in gara nella maratona vera e propria (2.266 iscritti) e nella mezza maratona (2.832) partita subito dopo.

Qui sotto una gallery della manifestazione, che ha coinvolto l’intera città.

Altre 5mila persone hanno partecipato sabato alle corse riservate alle famiglie e ai cani con i loro padroni (a questo link le foto).

Con 18mila partecipanti è stato così polverizzato il record di 15mila presenze fatto registrare appena dodici mesi fa.

I risultati

Nella 42,195 Km successi di atleti keniani con il primato della manifestazione sia nella prova maschile che in quella femminile. A tagliare per primo il traguardo tra gli uomini è stato Japheth Kosgei in 2h10”42 accolto dagli appalusi dei tantissimi ravennati assiepati lungo il percorso su Via di Roma. La vincitrice della gara femminile è stata invece Pascalia Jepkogei in 2h33”28. Nella Half Marathon vittoria del keniano Sammy Kipngetich in 1h08”27 e della ruandese Clementine Mukandanga in 1h14”12.

Nei campionati italiani di Maratona, titoli assoluti per René Cunéaz, tesserato Cus Pro Patria Milano, e Sarah Giomi, Dribbling, entrambi al primo successo a livello nazionale. Il 31enne valdostano ha chiuso le sue fatiche in 2h20”22, alle sue spalle Joachim Nshimirimana dell’Atletica Casone Noceto, toscano d’adozione ma originario del Burundi, nazione per la quale ha partecipato a due Olimpiadi, con il tempo di 2h24”27. Terzo posto per Andrea Astolfi, Cus Pro Patria Milano, in 2h24”33. Nella gara femminile Sarah Giomi, 34enne di Bolzano, ha centrato il titolo con il record personale in 2h40”10. Sul podio tricolore anche la romagnola Martina Facciani, argento col tempo di 2h42”25 e la bergamasca Eliana Patelli in 2h45”13. Nella giornata ravennate sono stati poi assegnati anche i titoli italiani Master e quelli dei Campionati tricolori Bancari e Assicurativi. Tutte le classifiche sono disponibili su www.tds-live.com.

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