venerdì
12 Settembre 2025

Congresso Pd: Barattoni alla segreteria provinciale, Frati verso quella comunale

Proni non intende ricandidarsi: al suo posto andrebbe l’ex capogruppo di Palazzo Merlato sostituito in città dal 37enne renziano

Barattoni.Alessandro
Alessandro Barattoni

Dopo la notizia dell’intenzione di Eleonora Proni di non ricandidarsi alla segreteria provinciale del Pd al congresso di fine ottobre, il nome che sta circolando con più insistenza come successore è quello di Alessandro Barattoni, da pochi mesi segretario comunale di Ravenna del partito, consigliere comunale a Palazzo Merlato dove è stato anche capogruppo. Barattoni, 34 anni, è dipendente di un’azienda di trasporti. Qui un’intervista della scorsa estate in cui affronta i temi del coinvolgimento degli iscritti. Sarebbe il primo ravennate segretario provinciale del partito di Ravenna dopo che l’incarico era stato ricoperto da Eleonora Proni, di Bagnacavallo, Michele de Pascale, di Cervia e Alberto Pagani, di Alfonsine.

Frati
Marco Frati

La sua elezione naturalmente aprirebbe tuttavia un’altra questione da risolvere, ossia l’elezione del segretario comunale di Ravenna. Barattoni era arrivato all’incarico dopo le dimissioni di Gianandrea Baroncini, assessore del Comune di Ravenna e, come noto, passato a Mdp. A questo punto potrebbe toccare al renziano Marco Frati, classe 1980, eletto in consiglio comunale a Ravenna con le amministrative del 2016.

Dal Comune un milione di euro per riparare i danni degli alberi alle strade

Un progetto per la bonifica e messa in sicurezza di asfalti e marciapiedi nei lidi e in città. Cadenza biennale a fine estate

Uno degli alberi danneggiatiLa giunta comunale ha approvato un progetto da un milione di euro per la messa in sicurezza e la bonifica di radici sulle strade e sui marciapiedi del comune. Si tratta di un intervento, già anticipato su queste pagine nei mesi scorsi, che segue quello avviato lo scorso anno per un valore di 500mila euro con gli stessi scopi. Il progetto, che interesserà i lidi, il capoluogo e altri punti del territorio comunale, è inerente a lavori di manutenzione straordinaria in quelle strade e marciapiedi in cui sono presenti danneggiamenti provocati dalle radici degli alberi in proprietà sia pubblica, sia privata.

Gli obiettivi di tali progetti sono quelli di migliorare e ottimizzare lo stato delle pavimentazioni stradali e dei marciapiedi per garantire condizioni di sicurezza alla circolazione dei pedoni e dei veicoli. Provvedere alla messa in sicurezza e alla bonifica comporterà di dover individuare per ogni singolo caso le modalità di intervento, garantendo una stabilizzazione delle alberature qualora sia possibile non abbattere l’albero ma sia ritenuto sufficiente estirpare le radici che hanno provocato il sollevamento. Le attività verranno quindi concordate con personale qualificato del settore agronomico. L’intervento è finanziato nel piano degli investimenti 2017.

«Questo è un ulteriore passo – afferma l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto Fagnani – verso la messa in sicurezza, la bonifica e quindi la riqualificazione viabile dell’intero territorio comunale attraverso azioni strutturate da attuare con cadenza almeno biennale alla fine di ogni stagione estiva. Riteniamo che il decoro delle strade sia il biglietto da visita di ogni città moderna soprattutto se vocata al turismo».

Tirocinio dal liceo al McDonald’s: la sinistra si indigna. E Gramellini si stupisce

Il caso raccontato da “Ravenna&Dintorni” finisce nel “Caffè” del Corriere della Sera

Liceo Scientifico Mcdonald
Una delle ragazze dello scientifico al McDonald’s di Ravenna

Il caso dei ragazzi dello scientifico che hanno partecipato al progetto di alternanza scuola-lavoro al McDonald’s – che abbiamo raccontato nei giorni scorsi (a questo link) – è salito alla ribalta nazionale. A denunciare il fatto è stato in prima battuta il parlamentare ravennate di Sinistra Italiana, Giovanni Paglia, che in un post su Facebook ne parla come di «eredità velenosa di trent’anni di neoliberismo, davanti al quale la sinistra ha un’unica possibilità: pensare e organizzare la rivolta».

«Hanno costruito un paese – scrive Paglia – in cui si ritiene normale il lavoro coatto e non pagato per una friggitoria multinazionale da parte di studenti che avrebbero il diritto a ben altre ambizioni. D’altra parte frequentano una scuola in cui non si insegna a battersi per una vita degna, ma a ringraziare per la possibilità di faticare per un panino».

E stamattina (mercoledì 4 ottobre) il caso finisce sulla prima pagina del Corriere della Sera nella rubrica “Il Caffè” del celebre giornalista Massimo Gramellini (a questo link), a cui sfugge il nesso – scrive – «tra gli studi scientifici e la cottura di un hamburger».

«Se quei dieci potenziali ingegneri lavorassero gratis presso un falegname, un cuoco o un barbiere – si legge in un altro passaggio del suo breve editoriale –, penserei che stanno impiegando il loro tempo libero per apprendere i segreti dell’artigianato italiano. Saperli invece entusiasti di regalare le loro energie a una multinazionale che, date le sue dimensioni planetarie, non può che offrire dei lavori standardizzati e considerare i dipendenti dei numeri intercambiabili, mi fa capire che quei ragazzi ragionano in modo diverso. Che certi onnipotenti marchi globali, verso i quali nutro una spontanea diffidenza, a loro, che ci sono cresciuti insieme, danno al contrario molta sicurezza».

Nella stessa giornata è poi arrivata la replica di Dradi.

Porto: l’ex vicesindaco diventa presidente di Tcr. «Ma non ha nessun requisito…»

La nomina di Giannantonio Mingozzi subito contestata dall’onorevole Maestri che parla di possibile «illegittimità»

Mingozzi
Giannantonio Mingozzi

Come previsto e ampiamente anticipato, l’ex vicesindaco Giannantonio Mingozzi è stato nominato ufficialmente in questi giorni nuovo presidente di Tcr – Terminal Container Ravenna al posto di un altro esponente del Partito Repubblicano ravennate, Luisa Babini.

Una nomina che sta facendo discutere in città e che è contestata in prima battuta dal parlamentare ravennate di Possibile Andrea Maestri, che parla anche di una possibile «illegittimità».

«L’art. 11 del Decreto Legislativo n. 175/2016, Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica – scrive in una nota Maestri – stabilisce che i componenti degli organi amministrativi e di controllo debbano possedere, salvi gli ulteriori requisiti previsti negli statuti, i requisiti di onorabilità, professionalità e autonomia stabiliti con successivo Dpcm. Tcr è una società a parziale e indiretta partecipazione pubblica, quindi il TU dovrebbe trovare applicazione. Giannantonio Mingozzi è persona certamente onorabile (e persino simpatica) ma non ha nessun requisito di professionalità connesso all’oggetto sociale e tantomeno può dirsi che integri il requisito, non meno importante, dell’autonomia, dato il suo lunghissimo corso politico, sempre dalla parte della maggioranza di governo della città.
Ma anche se non ci fosse una norma specifica a stabilirlo, i principi generali che governano l’azione delle Pubbliche Amministrazioni impediscono tale nomina. La politica locale non ci fa una gran bella figura, tanto più a fronte dei proclami di innovazione e di cambiamento del sindaco De Pascale in campagna elettorale: lo stile è più fresco ma l’andazzo è lo stesso di sempre. Una volta di più emerge l’intreccio di interessi pubblico-privati sul nostro porto: poteri pubblici, poteri privati e poteri forti in una strettissima corrispondenza d’amorosi sensi.  Mi chiedo se Ravenna abbia ancora gli anticorpi per reagire o se si sia definitivamente assuefatta».

Scoperto mentre ruba nel centro sociale, 16 enne aggredisce un anziano: denunciato

La fidanzata di 14 anni faceva da palo all’esterno. Per il gip «assoluta incapacità a comportarsi nell’ambito della legalità»

FOTOGRAMMA 3La fidanzatina 14enne è rimasta fuori a fare il palo e lui, 16 anni, è entrato negli uffici di un centro sociale dove ha rubato qualche decina di euro in contanti e non ha esitato ad aggredire con uno spintone un socio 89enne che l’aveva scoperto. I carabinieri di Faenza hanno identificato l’autore di una rapina commesso il 29 luglio di quest’anno nel centro sociale “Il Borgo” di via Saviotti: un 16enne di famiglia rom che su ordine della procura per i minorenni è stato affidato ad una comunità minorile.

I militari della stazione di Borgo Urbecco, con una dettagliata informativa di reato depositata alla procura della Repubblica per i minorenni di Bologna, hanno denunciato entrambi per rapina impropria in concorso.

Il gip ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare solo a carico del 16enne che ha avuto il ruolo principale nella vicenda. Il giudice ha osservato che il giovane, essendo disoccupato nonché già destinatario di altre denunce, potrebbe continuare a delinquere  per soddisfare le proprie esigenze economiche.

Si legge nel provvedimento dell’autorità giudiziaria, inoltre, che le modalità e le circostanze del reato messo a segno dai due ragazzini ha dimostrato l’esistenza di un piano criminoso congegnato da entrambi che doveva essere portato a termine a tutti i costi, come dimostrato dalla condotta del 16enne che non si è fatti scrupoli ad aggredire l’anziano che l’aveva scoperto, dando prova di una «spregiudicatezza ed una non modesta capacità a delinquere» nonché di «assoluta incapacità a comportarsi nell’ambito della legalità».

Dopo averlo cercato invano per alcuni giorni nell’abitazione della famiglia d’origine, i carabinieri hanno rintracciato il 16enne lunedì mattina mentre passeggiava lungo corso Europa a Faenza, nel quartiere Borgo Urbecco e accompagnato in una struttura per minori così come ordinato dal giudice.

Cantiere non recintato: la polizia municipale sequestra quattro lotti di terreno

C’erano attrezzature e materiali che potevano costituire un pericolo per i cittadini. Diversi residenti hanno lamentato la cosa ai vigili

Polizia MunicipaleMancanza totale di recinzione e attrezzature varie che potevano risultare un pericolo, in particolare impalcature e pedane non recintate, betoniere e spuntoni di ferro che spuntavano dal terreno. Per questo la polizia municipale ha sequestrato quattro lotti di terreno edificabili a Villanova di Ravenna. I vigili hanno ritenuto che la situazione potesse essere pericolosa per i cittadini.

 

Non avere collocato idonei segnali o accorgimenti per impedire pericoli alle persone in un luogo pubblico è un reato (regolamentato dall’articolo 673 del codice penale)e non essendo immediatamente reperibili i responsabili dei cantieri la polizia municipale ha provveduto a chiudere l’area e sottoporla a sequestro penale. Diversi i residenti, sentiti dalla municipale, che hanno dichiarato che l’area è considerata di pericolo per la salubrità dei cittadini e pericolosa per i bambini.

Rifiuta di dare le generalità al controllore in treno: denunciato un 19enne

Le volanti sono intervenute su richiesta del personale a bordo del convoglio proveniente da Bologna. Il giovane è un senegalese non in regola col permesso di soggiorno

TrenoLa Polizia di Stato ha indagato in stato di libertà un 19enne  per non avere esibito il passaporto o altro documento di identificazione e il permesso di soggiorno, senza giustificato motivo. Nel tardo pomeriggio di lunedì, la Volante è intervenuta in stazione ferroviaria su richiesta della capotreno proveniente da Bologna.

La responsabile del convoglio ferroviario ha indicato ai poliziotti due individui, che poco prima si sarebbero rifiutati di esibire il titolo di viaggio e nell’occorso la avrebbero minacciata. Sempre secondo il racconto, durante il controllo del biglietto uno di loro sarebbe stato al telefono e le avrebbe urlato che non poteva terminare la telefonata per esaudire le sue richieste.

Alla presenza dei poliziotti entrambi si rivolgevano alla capotreno gridando, uno affermando che la stessa non avrebbe chiesto loro di mostrare i biglietti, l’altro ribadendo di esser stato impossibilitato ad interrompere la telefonata. Alla richiesta dei documenti di identificazione, uno ha mostrato una carta di identità mentre l’altro, sprovvisto di qualsiasi documento ha affermato di essere cittadino italiano e per questo esente dall’obbligo di portarne con sé.

In seguito ad ulteriori accertamenti i due sono stati compiutamente identificati per un 22enne italiano già noto alla polizia  e l’altro per un 19enne senegalese, incensurato, in regola con le norme sul soggiorno che è stato denunciato perché privo del regolare permesso al momento del controllo.

Ravenna, è già ora di tornare in campo: al “Benelli” arriva la corazzata Padova

Calcio C / Reduci da due successi di fila, Ballardini e compagni puntano a prolungare la serie positiva al cospetto di una delle candidate alla vittoria finale. Antonioli: «Dovremo stare attaccati, stretti e compatti come a Fano ed essere attenti a non concedere spazi»

Elia Ballardini
Il capitano giallorosso Elia Ballardini

Sulla scia dei due successi consecutivi contro Modena e Fano e col conforto di una classifica positiva (9 punti in 6 partite a livello di Serie C, nei campionati da tre punti, li aveva già ottenuti nel ‘94/95 e nel 2009/10), il Ravenna si appresta a ricevere la visita del Padova, una delle corazzate di questo campionato. Il match – il primo dei tre turni infrasettimanali previsti dal calendario – avrà inizio mercoledì 4 ottobre alle ore 18.30 (arbitro Fabio Schirru di Nichelino, assistenti Buonocore e Cavallina): le biglietterie del “Benelli” saranno aperte dalle 16.30. Si tratta di una sfida che, in terra romagnola, nella storia dei due club vanta solo sei precedenti, concentrati tra la B del 1993/94 e la C1 del 2008/09, con l’appendice di una semifinale playoff dall’esito beffardo per i bizantini.

Oltre al terzo risultato utile consecutivo, la squadra di Mauro Antonioli cerca i primi punti stagionali contro una big di questo torneo. Compito non facile, anche perché l’infermeria giallorossa è come al solito affollata, considerate le assenze di Barzaghi, Broso, Capitanio e Tabacchi. «Ci aspetta una partita bella, molto stimolante da giocare – sottolinea il tecnico – e per fortuna, da parte nostra, senza particolari assilli visto che siamo in una posizione di classifica buona. La vittoria di Fano ci ha dato serenità e tranquillità e siamo nella condizione di giocarci questa partita con il giusto entusiasmo, con il massimo rispetto per l’avversario. Sappiamo che il Padova è più forte di noi, non dobbiamo vergognarci di dirlo, ma anche che se vorrà vincere in casa nostra dovrà fare una grande partita».

Dopo il 3-0 subito all’esordio in casa del Renate, il Padova si è subito rimesso in carreggiata, collezionando nelle successive quattro partite tre vittorie e un pareggio con 6 gol segnati e uno solo subito. I biancorossi possono infatti contare, tra gli altri, di elementi come il laterale destro Madonna, l’esperto centrocampista Pinzi, i pericolosi Pulzetti e Belinghieri e l’attaccante Guidone. «Per me il Padova è la squadra più forte del campionato insieme al Pordenone: è una squadra molto fisica, ben preparata, piena di giocatori di qualità e di esperienza, con un allenatore fuori categoria (Pierpaolo Bisoli, ndr). Dovremo stare attaccati, stretti e compatti come a Fano ed essere attenti a non concedere spazi o situazioni nelle quali possono farci male. In questo senso – termina Antonioli – la lezione subita contro la Triestina ci sarà utile».

Le partite (sesta giornata mercoledì 4 ottobre): ore 14.30 Fermana-Bassano, Mestre-Sambenedettese; ore 18.30 Ravenna-Padova, Santarcangelo-Reggiana, Sudtirol-Modena; ore 20.30 Vicenza-Fano, AlbinoLeffe-Triestina; giovedì 5 ottobre ore 14.30 Pordenone-Gubbio, Teramo-FeralpiSalò. Riposa: Renate.

Classifica: Renate 15 punti; Pordenone* e Bassano 13; Sambenedettese 12; Fermana, Mestre e Vicenza* 11; Padova* 10; AlbinoLeffe e Ravenna 9; FeralpiSalò* 7; Triestina*, Teramo* e Sudtirol 5; Reggiana* e Gubbio 4; Fano* e Santarcangelo 3; Modena 0 (* una gara in meno).

Coppa Italia Il Ravenna è tra le dieci squadre sorteggiate che dovranno disputare il turno di qualificazione, in gara unica (in caso di parità al 90′ si disputeranno due tempi supplementari da 15′ e in caso di ulteriore parità si tireranno i rigori) per ridurre il tabellone del torneo da 37 a 32 squadre. I giallorossi ospiteranno mercoledì 18 ottobre al “Benelli” la Reggiana. La vincente di questa sfida affronterà nei sedicesimi di finale, sempre in casa e sempre in gara unica, il Prato mercoledì 22 novembre.

Un 59enne di Modigliana ricoverato a Ravenna per meningite. Profilassi nel Forlivese

L’uomo si è rivolto all’ospedale di Faenza per comodità dalla residenza ed è stato trasferito al Santa Maria delle Croci

L’ospedale di Ravenna

Un 59enne residente a Modigliana è ricoverato in rianimazione a Ravenna per meningite dal 29 settembre. L’uomo si trova al Santa Maria delle Croci perché si è rivolto spontaneamente all’ospedale di Faenza, per comodità da Modigliana, lamentando sintomi che hanno fatto subito scattare il procotollo e il trasferimento a Ravenna dove è arrivata la conferma dell’infezione. La profilassi è stata disposta tra i familiari e i contatti più stretti nell’ambiente di lavoro in un’azienda nel Forlivese.

Va in commissariato per regolarizzare il permesso di soggiorno, ne esce in manette

L’uomo era convinto di essere coperto dall’indulto, invece aveva un residuo di pena da scontare. Accompagnato in carcere

Era andato al commissariato di Faenza per regolarizzare la sua posizione nello Stato italiano ma ne è uscito per entrare in carcere. Un 36enne marocchino era però sicuro di non avere pendenze da scontare e certo, in ogni caso, di avere abbastanza alias che coprivano il suo curriculum criminale. Non è stato così: gli agenti sono riusciti vari reati commessi tra il 2004 e il 2006. Ecco l’elenco: resistenza a pubblico ufficiale, false attestazioni, lesioni persoanli, estorsione continuata. Nel 2006 è stato espulso ma poi ha beneficiato dell’indulto. Così, convinto di non avere pendenze, è tornato in Italia.  C’era in realtà ancora una condanna: quella del 2004, diventata definitiva. Era di due anni e su di lui pendeva un ordine di carcerazione per un residuo di pena di un anno tre mesi e ventisette giorni di reclusione emesso dalla Procura di Forlì. Così è stato dichiarato in arresto e portato in carcere.

Dopo dieci anni partono i lavori per completare la demolizione del ponte

Nel 2007 eliminata la campata centrale per consentire l’accesso delle barche a Porto Reno. Ora via le spalle laterali da 18 metri

Casal BorsettiCon una decina di anni di ritardo partono i lavori per completare la demolizione del ponte Baronia sul canale Destra Reno a Casalborsetti di cui restano solo le spalle laterali lunghe 18 metri. La durata contrattuale per il completamento dell’intervento è di sessanta giorni: sarà demolita la struttura del ponte e verranno sistemate le fasce laterali.

La campata centrale lunga 18 metri venne demolita nel 2007 nell’ambito dei lavori di realizzazione della marina di Porto Reno perché l’altezza non era sufficiente per consentire il transito delle imbarcazioni dirette agli approdi. Contestualmente venne aperta la nuova viabilità a monte in via delle Maone che consentiva il collegamento tra le due sponde.

All’epoca l’amministrazione comunale decise di procedere con la demolizione della sola campata centrale per andare incontro, per quanto possibile, alle sollecitazioni di quanti avevano fatto notare la presenza di nidi di rondine sotto al ponte: non risultavano infatti presenti nidificazioni in corrispondenza della campata poi abbattuta.

Il mantenimento delle due sponde laterali servì per consentirà il montaggio di un altro ponte, provvisorio, a scorrimento orizzontale, che consentiva l’attraversamento pedonale e ciclabile e, allo stesso tempo, il passaggio delle imbarcazioni. L’installazione di tale struttura così come la demolizione dell’epoca erano a carico della società privata che realizzò Porto Reno. Il ponte provvisorio restò in funzione fino a quando non venne realizzata, da parte del Comune, la definitiva passerella pedonale e ciclabile posizionata più a valle. Questa venne inaugurata nel 2009. Da quel momento finì l’utilità del vecchio ponte.

Tentata rapina ad un trentenne minacciato con un cacciavite: due in carcere

L’episodio in via Missiroli, poco lontano dall’ospedale. La vittima è rimasta lievemente ferita durante la collattuzione

CatturaGli si sono avvicinati mentre era in pronto soccorso, tentando di rubargli lo zaino. Davanti alle sue resistenze, lo hanno minacciato con un cacciavite. Questa la ricostruzione dei carabinieri di Ravenna che ha portato all’arresto di due persone, un 41enne e un 26enne. I due si sono avvicinati ad un trentene, di origine tunisina, cercando di portargli via lo zaino. L’uomo se l’è tenuto stretto, riuscendo ad estrarre il cellulare e a chiamare il 118 mentre i rapinatori – due africani – cercavano di infilzarlo con un cacciavite. La ricostruzione è stata confermata anche da alcuni testimoni.

 

I carabinieri dell’Aliquota Radiomobile, dopo aver prestato soccorso all’uomo a terra hanno raggiunto e bloccato i due fuggiaschi. Uno dei due aveva ancora in mano un cacciavite. L’aggredito, che per fortuna ha riportato lievi traumi ed escoriazioni, se la caverà con qualche giorno di riposo.

I due assalitori, di origine africana, con le prove raccolte dai militari venivano così tratti in arresto per rapina aggravata e condotti in carcere. Oggi con la convalida il giudice ne ha disposto la permanenza in carcere sino alla prossima udienza.

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