domenica
27 Luglio 2025

Niballo, il dibattito: «Bruciare una “simbolica persona nera” porta discriminazioni»

Il collettivo Spazi Mirabal ha protestato contro il rogo della Nott de Bisò ma precisa che l’iniziativa vuole essere uno stimolo per avviare un dibattito che tenga conto delle tante sensibilità nella comunità faentina

324334262 876420880170771 2188194690110848707 N«Pratiche come quella del rogo di una “simbolica persona nera”, nascoste sotto la maschera della “tradizione”, portano all’idea che va bene far subire a una popolazione un’oppressione. Questa idea la interiorizziamo perché ci viene instillata soprattutto grazie a narrazioni e simbologie, portando quindi ad un’azione discriminatoria che diventa poi inconsapevole». Il collettivo Spazi Mirabal risponde alle critiche ricevute in seguito alla manifestazione di protesta del 5 gennaio in piazza del Popolo a Faenza, durante la Nott de Bisò, per chiedere di rivedere le fattezze del fantoccio (il Niballo) che viene bruciato nell’evento conclusivo del palio.

«La protesta non è rivolta alla Nott de Bisò in sé, né all’ambiente dei rioni che accolgono senza la minima discriminazione persone di ogni origine. E nemmeno abbiamo chiesto di cancellare la Nott de Bisò, anche se reitera una narrazione storica patriarcale, che crea sofferenza per animali, che ignora questioni relative all’inclusività e alla sostenibilità ambientale. Ci limitiamo a chiedere uno spazio collettivo di trasformazione, dal momento che soggettività diverse partecipano alla comunità e che da anni l’evento del rogo di un “saraceno nero come simbolo di avversità” suscita disagio e critiche da più parti. Questa ci sembra l’occasione per iniziare un processo di confronto e trasformazione collettiva; non abbiamo chiesto che scomparisse da un giorno all’altro il Niballo, né che lo si nascondesse sotto uno strato di vernice diversa, cosa che farebbe invece la cancel culture».

La maggior parte delle voci contrarie alla manifestazione ha affermato che “si deve continuare a fare così perché si è sempre fatto così”. Il comunicato di Mirabal replica dicendo che «la storia non è un monolite e oggi più che mai abbiamo la possibilità e il dovere di scoprire ciò che non ci è stato raccontato». Il collettivo ricorda una circostanza particolare citando l’introduzione al libro “Niballo. Il palio di Faenza” di Primo Solaroli (1970): «Al sorgere improvviso della manifestazione del Palio, a metà del secolo scorso, anche “la maggioranza dei faentini […] andò mormorando che: is l’era invantë”».

Il dibattito nato dopo la manifestazione in piazza sembra mostrare confusione tra i sostenitori dello status quo: «Molti non sanno di preciso chi sia il Niballo, quando sia vissuto, perché venga rappresentato scuro, mentre non si sa di che colore fosse la sua pelle, e soprattutto quale possa essere l’effetto di una tale rappresentazione, non contestualizzata, agli occhi di una comunità fatta anche di persone nere, arabe, migranti o cittadini che vivono quotidianamente sulla propria pelle discriminazioni razziste, anche in questa città».

Il collettivo auspica che, in questo critico momento storico, l’amministrazione comunale, i Rioni, il nascente Comitato Palio Giovani e le associazioni prestino attenzione a temi antifascisti e anticoloniali e diano spazio a processi di apprendimento e trasformazione collettiva dal basso.

Bidello 32enne arrestato all’uscita da scuola: cocaina e un bilancino nel marsupio

Altra droga a casa, ma non risulta che spacciasse nell’istituto. L’uomo ha detto che è dipendente da stupefacenti da circa un anno

Un bidello di 32 anni in servizio in una scuola del forese del comune di Ravenna, composta da elementari e medie, è stato arrestato dalla polizia con l’accusa di detenzione di droga ai fini dello spaccio. Il 17 gennaio all’uscita da scuola è stato fermato dalla squadra mobile che lo stava seguendo da qualche tempo. Nel marsupio 2,5 grammi di cocaina in un involucro in cellophane, 5,5 grammi di sostanza da taglio e un bilancino elettronico. In un armadio nel soggiorno di casa sono sbucati due pezzi di hashish del peso complessivo di 34,8 grammi e un altro bilancino. Niente in auto o nell’armadietto personale a scuola. Secondo le informazioni raccolte dagli investigatori non risultano elementi che facciano pensare che il 32enne spacciasse nell’istituto.

Nel processo per direttissima è stato convalidato l’arresto e il bidello ha riferito di essere dipendente da stupefacenti da circa un anno. In quanto alla sostanza da taglio (bicarbonato), e dunque utile al possibile confezionamento delle dosi, il 32enne ha precisato di utilizzarla come base per fumare la cocaina: il bilancino gli servirebbe proprio per dosarla. Il giudice ha disposto l’obbligo di firma quotidiano, concedendo i termini a difesa.

La notizia è riportata dai quotidiani locali in edicola oggi, 19 gennaio: Resto del Carlino e Corriere Romagna.

L’assessora Gasparri diventa anche la nuova vicesindaca di Conselice

La nomina dopo le dimissioni di Fabbri

Raffaella Gasparri

Raffella Gasparri è la nuova vicesindaca del Comune di Conselice. L’incarico è stato affidato giovedì 18 gennaio dalla sindaca Paola Pula.

Già membra della giunta, Gasparri manterrà le attuali deleghe (Politiche socio-sanitarie e welfare, Politiche abitative, Associazionismo e volontariato, Servizi al cittadino, Gemellaggi e scambi culturali, Cultura, Partecipazione e comunicazione), mentre restano alla sindaca le deleghe lasciate dal vicesindaco uscente Fabbri (Urbanistica, Edilizia privata, Lavori pubblici e patrimonio, Polizia locale, Legalità e sicurezza), dimessosi nei giorni scorsi, accusando di non sentire più la fiducia da parte della giunta.

«L’esperienza che Raffaella ha maturato in giunta in questi anni le consentirà sicuramente di svolgere al meglio l’incarico da vicesindaca in questi ultimi mesi di mandato – è il commento della sindaca Paola Pula -. Visto l’orizzonte temporale limitato abbiamo scelto di mantenere l’attuale squadra, che può contare sull’affiatamento necessario per mantenere la dovuta operatività».

Denunciati due tifosi del San Giuliano City per aver lanciato fumogeni in campo

Allo stadio Benelli di Ravenna, lo scorso ottobre. La Digos li ha individuati tramite le immagini dei video

Foto Di Filippo Venturi
Alcuni tifosi del Ravenna in curva al Benelli. Foto di Filippo Venturi

Due tifosi del San Giuliano City sono stati individuati dalle telecamere e denunciati per lancio di fumogeni. Il fatto è avvenuto il 22 ottobre all’interno dello stadio Benelli di Ravenna, nell’ambito della partita di campionato tra i giallorossi padroni di casa e la squadra lombarda, valevole per il campionato di calcio di serie D, girone D.

Partita sospesa per qualche istante dal direttore di gara proprio a causa del lancio di più fumogeni in campo da parte dei tifosi sangiulianesi, sistemati nel settore ospiti dello stadio.

Al termine dell’attività investigativa, svolta attraverso la visione e le analisi delle immagini dei sistemi di video sorveglianza, la Digos di Ravenna ha deferito all’Autorità Giudiziaria due tifosi, italiani, a carico dei quali è stato avviato l’iter amministrativo per il Divieto di Accesso a Manifestazioni Sportive.

Prima della partita – come già raccontato – il pullman dei tifosi del San Giuliano era stato colpito da una bottiglia lanciata da quelli del Ravenna fuori dallo stadio. Un tifoso giallorosso, in particolare, era stato arrestato e poi sanzionato con un “Daspo” di otto anni.

Adolescenti, dalle emozioni ai videogiochi: una serie di incontri per approfondire

Adolescenti

Ripartono in Bassa Romagna gli incontri del progetto “Ti ascolto”, per approfondire le tematiche dell’adolescenza. Cinque appuntamenti promossi dal Centro per le famiglie in collaborazione con i servizi sociali dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e i servizi sanitari del territorio, che si inseriscono all’interno delle azioni di sostegno e cura delle relazioni familiari.

Gli obiettivi proposti sono atti a sensibilizzare la comunità e le famiglie sulle difficoltà e le problematiche tipiche del periodo di crescita adolescenziale, attraverso una conoscenza più approfondita e l’intercettazione precoce dei segnali di disagio. Gli interventi previsti sono realizzati con il coinvolgimento dei servizi educativi, scolastici, sanitari, del servizio sociale minori, delle famiglie e dei ragazzi stessi.

Il primo appuntamento è previsto per giovedì 25 gennaio alle 20.30, nell’aula magna dell’istituto Compagnoni, in via Lumagni 26 a Lugo; si intitola «Sii te stesso a modo mio, essere adolescenti nell’epoca della fragilità adulta». Interverrà Matteo Lancini, psicologo e psicoterapeuta, presidente della fondazione Minotauro di Milano e docente universitario di psicologia.

«Quando il (video)gioco fa bene» è il tema dell’incontro online di giovedì 22 febbraio alle 20.30 con Francesco Bocci, psicologo e psicoterapeuta adleriano, fondatore di Video Game Therapy.

Online anche l’incontro di giovedì 14 marzo, sempre alle 20.30, sul tema “Le emozioni come argine allo tsunami adolescenziale”. Interviene Maurizio Stupiggia, psicologo e psicoterapeuta, docente universitario di psicologia e direttore della Scuola di specializzazione in psicoterapia biosistemica di Bologna.

Venerdì 10 maggio alle 20.30 appuntamento conclusivo all’auditorium Corelli di Fusignano con un monologo sull’errore come crescita personale dal titolo “Se fossi la tua ombra mi allungherei a mezzogiorno”, scritto, diretto e interpretato da Roberto Mercadini.

Un ulteriore incontro è tutt’ora in via di definizione per il mese di aprile.

Gli appuntamenti si affiancano allo sportello Ti ascolto, attivo già da tre anni al Centro per le famiglie dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna. Si tratta di uno spazio di ascolto e di consulenza tematico che prevede percorsi gratuiti di consulenza psicoeducativa rivolti a famiglie, preadolescenti e adolescenti, insegnanti, educatori e operatori che lavorano con i ragazzi. Allo sportello si accede su appuntamento, rivolgendosi al Centro per le famiglie ai numeri 0545 299397 o 366 6156306, oppure inviando una mail a tiascolto@unione.labassaromagna.it.

Tutti gli incontri sono gratuiti, ma è necessario prenotare. Per ulteriori informazioni e prenotazioni, scrivere a centrofamiglie@unione.labassaromagna.it o contattare i numeri 0545 299397 o 366 6156306, oppure consultare la pagina Facebook Centro per le famiglie – Unione dei Comuni della Bassa Romagna.

La difesa della madre che ha ucciso la figlia chiederà una perizia psichiatrica

La 41enne Giulia Lavatura Truninger si è lanciata dal nono piano con la bimba di sei anni. La donna è sopravvissuta e dopo l’operazione ha avviato la riabilitazione per tornare a camminare

IMG 7640Sarà una perizia psichiatrica a definire il percorso giudiziario di Giulia Lavatura Truninger. La 41enne si è lanciata dal nono piano di una palazzina di Ravenna l’8 gennaio portando con sé la figlia di sei anni e la cagnolina, che sono morte sul colpo. La donna invece è sopravvissuta.

L’avvocato che la assiste, Massimo Ricci Maccarini, ritiene che vada considerata incapace di intendere e di volere. Appena le condizioni della 41enne si saranno ulteriormente stabilizzate verrà fatta la richiesta di una perizia. Non è escluso che venga presentata insieme alla procura che indaga per omicidio.

Lavatura Truninger attualmente è in custodia cautelare nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale di Cesena dove è guardata a vista dalla polizia penitenziaria per il timore che possa ripetere gesti autolesionisti. Dopo l’operazione chirurgica che ha interessato la frattura di una vertebra è cominciato un percorso di fisioterapia per riprendere a camminare. In parallelo è trattata per i disturbi che da circa un decennio l’avevano portata in cura al centro di salute mentale di Ravenna. Entro la fine di gennaio la donna potrebbe essere trasferita in una struttura psichiatrica a Ravenna.

Se la perizia dovesse constatare l’incapacità di intendere e di volere, la 41enne eviterebbe pene detentive a favore di un percorso di cura improntato anche a evitare il ripetersi di gesti pericolosi per se stessa. Una diagnosi di seminfermità, invece, potrebbe comportare un diverso procedimento giudiziario.

La squadra mobile della polizia sta continuando con le indagini. La dinamica del gesto è ormai accertata, con enorme stupore dei medici per essere sopravvissuta dopo una caduta di 25-30 metri, mentre si stanno approfondendo le posizioni di familiari e psicanalisti che seguivano Lavatura Truninger.

Un lungo post su Facebook della donna, da considerare con la dovuta cautela, attacca duramente il padre. E nell’interrogatorio di garanzia reso dal letto di ospedale è emerso che da un mese la 41enne non prendeva più i farmaci su consiglio di un professionista privato che in passato l’aveva già seguita.

Il 16 gennaio nella chiesetta della camera mortuaria di Ravenna si sono svolti i funerali della figlia, Wendy Timò, in forma privata alla presenza del vescovo Lorenzo Ghizzoni. Per l’occasione, il padre Davide e il nonno materno Giuseppe hanno invitato «chi vorrà essere partecipe al dolore della famiglia» a fare una donazione all’associazione “Porte Aperte della Romagna” o a un’altra realtà di supporto a chi ha malattie psichiatriche.

Una “cucina popolare” dove paghi (8 euro) solo se puoi permettertelo

La mensa sociale di Cervia ospita dalle 40 alle 65 persone fragili ogni giorno. Bonaccini: «Orgogliosi di aver contribuito alla nascita di uno spazio come questo»

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Una sala da pranzo accogliente, dove non si deve consumare il pasto in fretta, ma si può mangiare come a casa, fare nuove conoscenze e vivere relazioni utili a combattere, oltre alla fame, solitudine e difficoltà. Questo è “Cucina Sorriso – Storie da gustare”, la nuova cucina popolare di Cervia che, ispirandosi all’analoga realtà bolognese fondata da Roberto Morgantini, vuole essere un posto dove le persone più in difficoltà possono ricevere un pasto caldo gratuitamente e, al tempo stesso, socializzare.

Il progetto, nato dalla cooperativa Cervia Social Food, ha preso il vita circa un mese fa, il 4 dicembre (ne parlavamo più approfonditamente qui), all’interno di un magazzino nella zona artigianale in via Levico 11, grazie anche al finanziamento della Regione, che ha assicurato il proprio sostegno all’attività con due bandi, per un totale di 65mila euro: 50mila euro devoluti contro lo spreco alimentare e 15mila destinati ai centri del riuso. In questo modo, è stato possibile ampliare nello stabile il Centro del Riuso, dove le persone fragili possono andare a prendere vestiti, giocattoli e oggettistica in generale.

Martedì 16 gennaio la cucina ha inaugurato ufficialmente, alla presenza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini e di Roberto Morgantini.

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«Una risposta concreta ai bisogni delle persone fragili – ha commentato Bonaccini – Non si tratta solo di soddisfare un bisogno primario, ma di poter trovarsi in un contesto accogliente come questo, dove la relazione fra le persone, il dialogo e l’incontro siano altrettanto fondamentali. Siamo orgogliosi di aver contribuito ad avviare questa realtà, che significa anche inclusione e lotta allo spreco».

Il bilancio del primo mese di apertura infatti è più che positivo, con una presenza media giornaliera di 40-65 utenti fragili e 10-30 clienti paganti, tre cene sociali, presentazione di libri, e oltre trenta cuochi di diversi ristoranti a prestare servizio ai fornelli. Quindici ditte sono andate a pranzo nell’attività, è stata fatta una convenzione mensa per i dipendenti. Il giorno di Natale,  da “Cucina Sorriso” hanno pranzato 38 persone fragili e 27 paganti.

Proprio per rimarcare lo spirito di inclusività infatti, “Cucina Sorriso” è aperta a tutti, dal lunedì al sabato, dalle 11.30 alle 14.30. Dietro ai fornelli si alternano vari cuochi di noti ristoranti cittadini, o istituzioni come polizia e medici mentre le materie prime provengono da campagne quotidiane di recupero dalla grande distribuzione, forni e piccole attività, con l’obiettivo di ridurre al massimo lo spreco alimentare. Servono ai tavoli ragazzi con disabilità del centro socio-occupazionale “Ikebana”, con la collaborazione in cucina di decine di volontari.

A chi può pagare, è richiesto un contributo di 8 euro per il pranzo, e l’intero incasso viene poi riutilizzato per la gestione della stessa attività e delle realtà collaterali come la libreria Libridine, la Sartoria Sociale, il Mercato Solidale e il Centro del Riuso.

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Allerta meteo arancione per lo stato del mare: previste onde superiori a 3 metri

Nei comuni di Ravenna e Cervia. «Non accedere a moli e dighe foranee»

Mareggiata Punta Marina

Allerta meteo arancione per “stato del mare” nei comuni di Ravenna e Cervia per l’intera giornata di venerdì 19 gennaio (gialla per vento e criticità costiera).

Sulla costa sono previsti «venti di burrasca moderata (62-74 km/h) da nord est dalla tarda mattinata o primo pomeriggio», si legge nel testo dell’allerta, che prevede «mare agitato al largo con altezza d’onda superiore a 3,2 metri e direzione d’onda da nord-est».

Le condizioni del mare sotto costa «potranno generare fenomeni di erosione del litorale».

«Raccomando –  dichiara il sindaco Michele de Pascale, autorità comunale di protezione civile – la massima attenzione e di mettere in atto le opportune misure di autoprotezione, fra le quali, in questo caso, non accedere a moli e dighe foranee, prestare particolare attenzione nel caso in cui si acceda alle spiagge e fissare gli oggetti sensibili agli effetti del vento o suscettibili di essere danneggiati».

Illuminazione pubblica e videosorveglianza: 4 progetti in provincia da 450mila euro

Siglati accordi tra la Regione e gli enti locali per interventi a favore del miglioramento della sicurezza in alcuni quartieri delle città

La Regione Emilia-Romagna ha siglato quattro accordi territoriali con altrettanti Comuni della provincia di Ravenna, stanziando un contributo di 370mila euro, per progetti di miglioramento della sicurezza e della vivibilità di alcune zone delle città attraverso illuminazione pubblica, videosorveglianza, street tutor, animazioni socioculturali e sportive. Sono coinvolti i Comuni di Ravenna, Russi e Lugo e l’Unione della Romagna faentina. In totale in Emilia-Romagna 23 accordi di sicurezza territoriali con uno stanziamento di 2,3 milioni di euro.

Il filo rosso che accomuna i progetti è la prevenzione integrata, ovvero l’insieme di interventi diversi, dispiegati in modo adeguato e coordinato, che riguardano il recupero urbano, l’intervento di riqualificazione e fisico sui luoghi, la prevenzione sociale e comunitaria, il coinvolgimento attivo delle comunità, la mediazione dei conflitti, la promozione culturale e l’intervento sulle relazioni sociali. A questo si aggiunge la necessaria azione di controllo e vigilanza rispetto alla criminalità da parte delle polizie nazionali e locali.

Comune di Ravenna
Progetto “Sicurezza integrata del percorso pedonale sopra le mura ovest della città per l’accessibilità turistica al centro storico”
Il costo totale del progetto è di 98.500 euro e la Regione assicura un contributo di 78.000 euro
Il progetto di prevenzione integrata si concentra nel centro storico, con specifica attenzione al lato ovest delle mura che da Porta Adriana, passando per l’attuale piazza Baracca e Viale Baracca giunge al Santuario di Santa Maria del Torrione. L’intervento di riqualificazione ambientale-architettonica si fonda sulla manutenzione di arredi, l’incremento del locale sistema di videosorveglianza e il potenziamento della pubblica illuminazione. Contestualmente verrà ampliato il progetto di Educativa di Strada con ulteriori unità di strada. Sono inoltre previsti eventi e manifestazioni curati da personale del Servizio turismo del Comune in collaborazione con associazioni di categoria dei commercianti, degli artigiani e del volontariato per animare la zona e restituirne la piena fruibilità alla collettività.

Comune di Russi
Progetto denominato “Ripartiamo dalla stazione in sicurezza”
Costo totale 110.600 euro e la Regione assicura un contributo di 87.000 euro
Il progetto di prevenzione integrata si concentra nell’area della stazione ferroviaria di Russi e nel parco del Villaggio verde (parco Ghinassi). La complessiva azione di prevenzione ambientale prevede il potenziamento del sistema comunale di videosorveglianza delle aree parco e della stazione ferroviaria, la chiusura dei varchi di accesso ad un immobile inutilizzato e la riqualificazione dell’area verde attraverso l’installazione di nuovi arredi, attrezzature sportive e il potenziamento dell’illuminazione pubblica. L’intervento strutturale sarà accompagnato da eventi di animazione culturale e sportiva per favorire l’integrazione sociale del territorio e da mirate attività di presidio attraverso servizi di sicurezza sussidiaria. Infine, si prevedono una serie di iniziative organiche di comunicazione.

Comune di Lugo
Progetto denominato “Azioni per una città coesa – la sicurezza urbana a Lugo”
Costo totale 106.000 euro e la Regione assicura un contributo di 84.000 euro
Il progetto si concentra nell’area tra la stazione ferroviaria, il centro storico, il parco del Tondo fino all’area verde del parco del Loto e di via Bach. La complessiva azione di prevenzione ambientale prevede il potenziamento del sistema comunale di videosorveglianza del centro storico, delle aree dei parchi e della stazione ferroviaria e la riqualificazione dell’area verde di via Bach, attraverso il posizionamento di nuovi arredi, illuminazione e telecamere di videosorveglianza. L’intervento strutturale sarà accompagnato da attività di educazione di strada rivolte a gruppi informali di adolescenti e giovani nei luoghi di abituale ritrovo. Inoltre, le misure educative adottate saranno combinate con una serie di iniziative organiche di animazione sociale e culturale e di comunicazione.

Unione della Romagna Faentina
Progetto “Sicurezza Urbana in Unione: L’Unione rinasce”
Costo totale 151.000 euro e la Regione assicura un contributo di 120.000 euro
Il progetto è finalizzato a un complessivo intervento di prevenzione integrata volto al miglioramento della vivibilità e sicurezza del territorio unionale, con specifica attenzione al Comune di Faenza. In particolare, sono previsti una serie di interventi coordinati di animazione e presidio sociale, con il coinvolgimento della rete locale dei servizi che si occupano di adolescenza al fine di prevenire fenomeni di disagio giovanile e di dispersione scolastica. Verrà attivata una rete sul territorio di artigiani e piccole imprese orientata ad accogliere i giovani e sostenerli attraverso il lavoro in progetti e iniziative valorizzanti (laboratori di informatica, fotografia, piccola falegnameria, manutenzione dello spazio verde, ecc.). Verranno avviati percorsi formativi e/o scolastici e/o occupazionali, presso aziende, soggetti pubblici e privati del terzo settore che si sono resi disponibili ad accogliere i ragazzi interessati. A tal fine verrà anche riqualificato un immobile di proprietà comunale, per poter essere utilizzato come spazio aggregativo presidiato per l’attività di educativa di prossimità. Accanto al complesso di interventi socioeducativi, sarà ulteriormente rafforzato il sistema di videosorveglianza dell’Unione, mediante l’installazione di telecamere fisse con lettura targhe lungo direttrici di accesso e di uscita dal Comune di Faenza.

Case popolari, la residenza da almeno 3 anni in regione non darà punteggi aggiuntivi

Polemiche del centrodestra contro la nuova delibera. «Per superare le diseguaglianze»

Case Popolari

Sta andando avanti da giorni la polemica sulle case popolari in Emilia-Romagna, con il centrodestra (Lega e Fratelli d’Italia in particolare) sul piede di guerra per il nuovo regolamento approvato dalla Regione che ridimensiona il criterio della cosiddetta “residenza storica”.

A intervenire sul tema è stata in questi giorni l’assessora regionale alla Programmazione territoriale e politiche abitative, Barbara Lori che – rispondendo a un’interrogazione – ha parlato di «polemiche false e fuorvianti, poco adatte a un atteggiamento di responsabilità che deve riguardare tutti gli amministratori pubblici», ricordando che in Emilia-Romagna quasi l’80 percento degli alloggi Erp è occupato da famiglie italiane.

«Quanto al requisito della storicità della residenza e dell’attività lavorativa per almeno tre anni in regione – ha ribadito l’assessora – il provvedimento adottato dalla Giunta lo conferma come requisito di accesso all’edilizia residenziale pubblica, ma non ne prevede la duplicazione. È quindi falso affermare che è stato cancellato», come sta cercando di far passare qualcuno.

La delibera approvata dalla giunta a fine 2023 introduce l’obbligo per i Comuni di attuare una ripartizione ponderata dei diversi indicatori (ad esempio, nuclei familiari numerosi, giovani coppie, fragilità economica, coabitazione) utilizzati nelle graduatorie, in modo che nessun requisito specifico possa avere un valore preponderante rispetto agli altri. Come invece è capitato in passato con la residenza o dell’attività lavorativa da almeno tre anni in Emilia-Romagna, che «rimane un requisito di accesso – sottolineano dalla Regione – ma non potrà più essere utilizzato dai Comuni per attribuire punteggi aggiuntivi in graduatoria». L’obiettivo della Regione è quello di «assicurare il diritto alla casa e superare alcune diseguaglianze che a livello locale caratterizzano l’accesso all’edilizia residenziale pubblica».

Cgil critica i corsi di scuola superiore da 4 anni: «Didattica piegata al lavoro»

Un solo istituto in provincia di Ravenna ha aderito alla sperimentazione della riforma Valditara

Lab Macchine Utensili 3Una sola scuola superiore in provincia di Ravenna ha aderito alla sperimentazione della riforma della filiera tecnologico-professionale, voluta dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, con l’istituzione di percorsi di studio quadriennali con diploma conclusivo equiparati al più noto percorso da cinque anni. Un decreto del ministero a dicembre ha anticipato all’anno scolastico 2024-2025 l’attuazione di una norma ancora in discussione in Parlamento.

La Flc-Cgil di Ravenna è critica sui contenuti di questo provvedimento e affida la sua posizione a un comunicato stampa: «La sperimentazione prevista dalla riforma riduce di un anno il percorso di studi degli istituti tecnici e professionali, introducendo un modello che prevede dopo il percorso quadriennale un ulteriore biennio post-diploma con il coinvolgimento degli istituti professionalizzanti Its Academy».

Secondo il sindacato l’obiettivo della riforma promossa da Valditara è di piegare la scuola alle esigenze delle imprese riducendo le materie di carattere generale a favore di quelle di indirizzo: «Si anticipano il Pcto, ex Alternanza Scuola Lavoro, e l’apprendistato già dal secondo anno, in pratica a 15 anni, in pieno obbligo formativo, si subordina la didattica al contesto produttivo dei territori prevedendo l’adeguamento e l’ampliamento dell’offerta formativa che dovrà essere funzionale alle esigenze specifiche delle aziende locali. Questi soggetti privati potranno entrare nell’offerta formativa delle scuole. Si disegna, così, un sistema di istruzione frammentato in relazione al contesto socio-economico di appartenenza confondendo l’istruzione con l’addestramento professionale. L’obiettivo, neanche troppo nascosto, è chiaro e punta a canalizzare precocemente i giovani al lavoro già dalla scuola secondaria di secondo grado e non certo di adeguare il percorso al modello europeo, se cosi fosse si dovrebbe prendere in considerazione una riflessione generale del sistema di istruzione presente nel nostro Paese».

Cgil ricorda che anche il il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, l’organo di garanzia dell’unitarietà del sistema nazionale della Scuola, ha espresso parere negativo sul provvedimento: ««Si sottolinea che c’è una tendenza verso l’anticipazione di esperienze lavorative che possono risultare insignificanti e perfino pericolose se destinate ad alunni che non siano ancora pronti ad assumere gli atteggiamenti adeguati in contesti reali non scolastici».

Visioni “disturbate” per neo genitori, con luci soffuse e “rischio” schiamazzi…

La rassegna per famiglie con bambini da 0 a 3 anni parte a Palazzo Vecchio di Bagnacavallo

Sala Palazzo Vecchio 2

A Bagnacavallo è in partenza un’originale iniziativa per i neo-genitori, a cura dell’associazione Fuori Quadro, che gestisce per il Comune la rassegna Cinema Palazzo Vecchio.

Si tratta del progetto “Visioni disturbate”, nato «da una richiesta della cittadinanza che abbiamo accolto con entusiasmo – spiegano i curatori della rassegna –. L’iniziativa è rivolta a coloro che, con l’arrivo di un bebè, si sono allontanati dalle sale cinematografiche “per non disturbare”». Durante le “Visioni disturbate” i neo-genitori potranno vedere il flm programmato per il fine settimana e lo potranno fare al mattino, in una proiezione a loro dedicata, assieme ai loro piccoli.

La rassegna – rivolta in particolare a famiglie con bambini da 0 a 3 anni – prevede che le luci in sala non siano spente del tutto, ma tenute a un livello tale da non pregiudicare la visione garantendo libertà di movimento ai piccoli. In sala sarà presente un tavolo dove poter cambiare eventualmente i propri figli con il bagno a poca distanza. Le carrozzine o i passeggini potranno essere lasciati in fondo alla sala o tenuti al proprio fianco.

L’ingresso unico sarà a 5 euro mentre chi ha meno di 3 anni entrerà gratuitamente. «L’iniziativa è aperta a tutti – spiegano gli organizzatori – ma, essendo appunto una visione disturbata, potrebbero esserci pianti e schiamazzi…».

Il progetto prenderà il via domenica 21 gennaio alle 10 con il film 50 km all’ora di Fabio De Luigi e proseguirà con un appuntamento mensile, da definire in base alla programmazione.

La sala di Palazzo Vecchio è in piazza della Libertà 5.

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