venerdì
15 Agosto 2025

Insieme per Lugo, nuovo coordinatore: Scardovi, 52enne imprenditore con 10 figli

Il capogruppo in consiglio comunale si occuperà dei rapporti con le altre forze politiche in vista delle elezioni 2024. La lista è nata nel 2019 per appoggiare Ranalli

ScardoviLa lista civica Insieme per Lugo, parte della coalizione di maggioranza che sostiene il sindaco Davide Ranalli, ha organizzato una riunione per nominare il nuovo coordinatore che si occuperà dei rapporti con le altre forze politiche e civiche anche in vista delle alleanze per le elezioni amministrative del 2024. È stato nominato Stefano Scardovi, attuale capogruppo in consiglio comunale e nel consiglio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna.

Scardovi è lughese dalla nascita, ha 52 anni, diploma di ragioneria, imprenditore nel commercio elettronico con una sua ditta, sposato e con 10 figli: «Ringrazio di cuore le amiche e gli amici che da oltre 4 anni stanno portando avanti questa realtà e che ora hanno riposto la loro piena fiducia in me – dichiara Scardovi –. Voglio riservare un ringraziamento particolare ad Alessandra Morici che, come capolista alle scorse elezioni, si è fino ad ora occupata di questa attività».

Inizieranno ora i confronti con i cittadini, i portatori di interesse e le forze politiche – a partire da quelle che fanno parte della coalizione – per definire alcuni punti programmatici per la costruzione di una coalizione.

Insieme per Lugo è una lista civica nata nel 2019 a sostegno della conferma di Ranalli al secondo mandato. I suoi componenti provengono da diverse esperienze personali, sociali, lavorative ed associative. È attualmente rappresentata in giunta, in consiglio comunale e nel consiglio dell’Unione nonché in sei consulte di decentramento.

Aperte le iscrizioni per l’elenco dei giudici popolari che si occupano degli omicidi

Fino al 31 luglio chi abita in Bassa Romagna può farlo online con Spid o carta di identità elettronica. Servono alcuni requisiti

2I residenti nei nove comuni della Bassa Romagna possono richiedere fino al 31 luglio 2023 di essere iscritti all’elenco degli albi dei giudici popolari per le corti d’assise e per le corti d’assise d’appello. Si tratta dei cittadini che potranno essere estratti per comporre la corte chiamata a giudicare i reati più gravi, principalmente gli omicidi.

I Comuni dell’Unione della Bassa Romagna rinnovano le proprie liste in ogni anno dispari. Per poter entrare a far parte dell’elenco è necessario essere in possesso di alcuni requisiti: tra questi la cittadinanza italiana, l’età tra i 30 e i 65 anni e un titolo di studio adeguato (diploma di scuola media per la corte d’assise e di scuola superiore per la corte d’assise d’appello). Non possono entrare a far parte dell’albo magistrati e funzionari in servizio, appartenenti a organi di polizia o di forze armate in servizio e ministri di culto e religiosi di qualsiasi ordine e congregazione.

La domanda di iscrizione negli albi dei giudici popolari può essere presentata con Spid o Cie e selezionando il proprio Comune di residenza in questo link. Una volta ottenuta l’iscrizione, l’ufficio di giudice popolare è obbligatorio per coloro che vengono chiamati dal tribunale, salvo dispensa da parte del presidente della corte sulla base di richiesta motivata e per legittimo impedimento. I giudici popolari hanno diritto a una indennità. L’iscrizione ha carattere permanente, quindi la cancellazione può avvenire solo se vengono meno i requisiti di idoneità o se si richiede la cancellazione.

Per ogni altra informazione, è possibile contattare l’ufficio elettorale del proprio Comune di residenza.

Alla casa per anziani Sassoli due sale attrezzate per la proiezione di video e film

Ad aprile e maggio partirà il progetto Visite guidate in presenza, con quattro incontri tenuti da esperti che commenteranno immagini e filmati del territorio

Cinema Sassoli Lugo 2Inaugurato a Lugo il Nuovo Cinema Sassoli nella Casa Residenza per Anziani Sassoli: un progetto multimediale grazie al quale due sale del centro sono state attrezzate per la proiezione di video di stimolazione sensoriale, arte immersiva, telegiornali, documentari storici, musicoterapia, memofilm e immagini della memoria.

Si tratta di una sorta di cinema dedicato agli anziani, i quali durante l’inaugurazione hanno assistito alla proiezione del docufilm I cacciatori del cielo, realizzato dalla Rai e ispirato alla vita di Francesco Baracca.

Sono state allestite due stanze del centro. La sala animazione, che per le dimensioni che ha è in grado di accogliere fino a trenta persone e consente una buona distribuzione del suono. Per la sua collocazione, al piano terra e con accessi diversi rispetto a quelli utilizzati per gli ospiti e il personale, si presta a essere fruita anche da visitatori esterni.

La seconda, invece, si trova al primo piano, ha dimensioni più raccolte e verrà utilizzata soprattutto per piccoli gruppi di utenti, con caratteristiche di declino cognitivo omogeneo, per effettuare interventi di stimolazione psico-sensoriale mirati e adeguati alle tipologie degli ospiti.

Il primo progetto che si avvarrà delle nuove tecnologie del Nuovo Cinema Sassoli, in collaborazione con il Centro Turistico Acli di Ravenna, dal titolo Visite guidate in presenza, partirà nei mesi di aprile e maggio. Il progetto prevede quattro incontri tenuti da esperti qualificati, che commenteranno filmati e immagini inerenti il territorio, la storia e i monumenti più importanti delle città di Ravenna e Lugo.

Tenuto conto della novità dell’utilizzo degli strumenti elettronici e dell’impatto che gli stessi potranno avere nei confronti degli ospiti, il progetto ha un carattere di sperimentalità. I risultati di questa iniziativa potranno costituire un valido presupposto per l’estensione del modello in un’ottica di apertura alla comunità, in particolare ad anziani che vivono nel proprio domicilio e di supporto alle loro famiglie.

«Il Nuovo Cinema Sassoli è partito – ha sottolineato l’amministratore unico dell’Asp Emanuela Giangrandi – offrendo agli ospiti della struttura la visione del docufilm su Baracca quasi in contemporanea all’anteprima per la città svoltasi al Teatro Rossini, una dimostrazione molto concreta della grande opportunità di inclusione dei nostri anziani nella comunità lughese, che questo progetto rappresenta».

Il progetto, curato dell’Asp (Azienda Servizi alla Persona) che gestisce la struttura, è stato reso possibile grazie anche al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio e Banca del Monte di Lugo in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Imola.

Festa di primavera a Casola con una doppia sfilata di carri allegorici

Appuntamento il 22 aprile per l’apertura, passerella diurna il 25 e notturna il 30

Giganti Di Gesso Casola ValsenioIn arrivo la tradizionale festa di primavera di Casola Valsenio, che da oltre 120 anni è parte integrante dell’identità culturale e sociale del luogo, con una doppia sfilata di carri allegorici.

Il 22 aprile i carri “di gesso e di pensiero” lasceranno il cantiere per varcare la “stretta di Bruscò” ed entrare finalmente in paese, dando il via alla festa propiziatoria.

Il 25 aprile sarà il giorno della sfilata diurna con i giganti di gesso, i figuranti immobili e le bande.

Il 30 aprile, invece, appuntamento con la sfilata notturna al ritmo della musica scelta dalle società costruttrici. I carri cambieranno aspetto e si trasformeranno in creature notturne, che emergeranno dal buio prodotto dallo spegnimento delle luci del paese.

A chiudere le celebrazioni, come ogni anno, ci sarà la cerimonia di premiazione e la festa fino al mattino con dj set e cocktail bar.

È possibile trovare il programma completo sul sito www.casolaromatica.it.

Confermata la segreteria uscente della Cgil di Ravenna

Al lavoro per la mobilitazione promossa insieme a Cisl e Uil, tre manifestazioni interregionali in programma: a Bologna il 6 maggio

Segreteria Confederale Cgil RavennaConfermata a grande maggioranza la segreteria uscente della Cgil di Ravenna, nel corso della prima assemblea generale dopo il congresso provinciale, alla presenza del segretario generale della Cgil Emilia-Romagna Massimo Bussandri. Dell’organismo fanno parte, oltre a Marinella Melandri, segretaria generale della Camera del Lavoro di Ravenna, Manuela Trancossi, Marcella D’Angelo, Davide Conti e Raffaele Vicidomini.

La segreteria proseguirà nel lavoro compiuto in questi anni, a partire dai prossimi impegni tra cui la mobilitazione promossa da Cgil, Cisl e Uil, che porterà nei mesi di aprile e maggio a una campagna di assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori. La mobilitazione intende sostenere le richieste unitarie avanzate dai sindacati nei confronti del governo e del sistema delle imprese, al fine di ottenere un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali.

Le iniziative culmineranno in tre manifestazioni interregionali, la prima delle quali si svolgerà il 6 maggio a Bologna.

Pineta abbattuta, l’esposto: una email informava della “pulizia per evitare incendi”

Il consigliere comunale Alvaro Ancisi informa i carabinieri forestali che indagano. Intanto il sindaco annuncia che saranno piantati nuovi alberi

Foto 2Il Comune di Ravenna ha richiesto l’autorizzazione alla procura di Ravenna per accedere all’area sotto sequestro a Marina Romea dove è avvenuto un disboscamento abusivo per un sopralluogo finalizzato alla progettazione della ripiantumazione appena le condizioni stagionali lo renderanno possibile, forse già nell’autunno 2023. Lo rende noto il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale.

L’area verrà rinaturalizzata e riforestata: «È un segnale deciso rispetto ai responsabili dell’abbattimento abusivo di piante – dice il primo cittadino, perché deve essere chiaro che a Ravenna è inaccettabile e intollerabile qualunque comportamento volto ad alterare artatamente lo stato delle zone naturali per fini non corretti». L’area ricade in zona protetta tutelata dal Parco del Delta, sulla vicenda indagano i carabinieri forestali.

Alvaro Ancisi, consigliere comunale di Ravenna e capogruppo di Lista per Ravenna, ha informato i carabinieri forestali di essere venuto a conoscenza dell’esistenza di un’email datata 20 febbraio 2023 con oggetto “info” che la cooperativa titolare del villaggio di chalet confinante con l’area disboscata ha indirizzato ai propri associati: “Si informa che è stata eseguita la pulizia esterna dell’area dei capanni fronte pineta, al fine della sicurezza del villaggio da eventuali e possibili incendi boschivi”. Il decano dell’opposizione aggiunge: «Sembra accertato che i lavori “di pulizia” da ogni carattere naturalistico della suddetta zona pinetata, per circa 400 metri quadrati, siano avvenuti senza che il Comune di Ravenna abbia concesso alcuna autorizzazione e neppure ne sia stato informato, almeno ufficialmente».

Una navetta gratis tra stazione e Casa della Salute: 14 corse al giorno, 11 fermate

Dal 12 aprile parte la sperimentazione del collegamento bus tra centro e nord della città attraverso l’asse delle vie Cittadini, Dal Pozzo e Laghi. Dalle 7.31 alle 20.14

3A Faenza entra in funzione una nuova linea di trasporto pubblico gratuita. Dal 12 aprile 2023 sarà operativa la linea tra il centro storico e l’area a nord della città per collegare la stazione ferroviaria, l’area artigianale a ovest di Faenza e la Casa della salute, attraversando l’asse viario costituito dalle vie Cittadini, Dal Pozzo e Laghi. La linea proseguirà per alcuni mesi in forma sperimentale.

Questo il percorso nel dettaglio, svelato stamani 6 aprile dopo il primo annuncio di fine marzo. La navetta partirà dalla stazione ferroviaria per percorrere via Laghi, via Dal Pozzo, via Cittadini, via Malpighi, via Donatello, via della Costituzione (Casa della salute), il cavalcavia ferroviario, piazzale Sercognani, viale IV Novembre, via Naviglio, via XX Settembre, corso Garibaldi, per poi concludere il suo percorso nel piazzale della stazione ferroviaria passando da viale IV Novembre.

4Oltre a mettere in collegamento il centro storico con la Casa della salute, la nuova linea darà la possibilità di raggiungere aziende produttive e poli sanitari convenzionati della città attraverso, come detto, la direttrice costituita da via Laghi-via Dal Pozzo e via Cittadini aree densamente abitate.

Le corse nell’arco della giornata saranno 14, dalle 7.31 alle 20.14, mentre undici le fermate lungo il percorso, senza contare il capolinea e l’arrivo in piazzale Cesare Battisti (stazione ferroviaria).

L’Ufficio mobilità dell’Unione faentina, nello studiare percorso e orari, ha tenuto in considerazione, tra l’altro, della connessione con gli orari di arrivo e partenze dei treni più utilizzati dai pendolari che da fuori città vengono a Faenza per lavoro, così da poterli servire al meglio e da costituire, assieme alle altre linee di trasporto pubblico, un servizio integrato sul fronte della mobilità sostenibile.

È la terza novità in tema di mobilità sostenibile a Faenza. A gennaio c’è stata l’introduzione della Linea 192 (A e B) che collega gli abitati di Santa Lucia, San Mamante, il Borgo, il centro fino alla Graziola e a marzo la navetta elettrica del Borgo verso il centro, affiancando la linea da piazzale Pancrazi fino a via Pistocchi.

Torna il festival Around The Rock all’Almagià: 3 serate di concerti con band locali

Da giovedì 13 a sabato 15 aprile la 30esima edizione della rassegna: sul palco 17 gruppi tra emergenti e affermati

Around The Rock 2In arrivo la 30esima edizione del festival Around The Rock all’Almagià di Ravenna: da giovedì 13 a sabato 15 aprile (inizio alle 21) tre serate di concerti con band locali.

Dal 1988 il festival è stato non solo la cornice di esibizioni, ma anche contenitore di meccanismi di partecipazione e collaborazione da parte dei giovani musicisti.

Con questa trentesima edizione la rassegna torna con tre serate, che vedranno sul palco diciassette band del territorio, in un incontro di generi e influenze musicali eterogeneo.

Giovedì 13 aprile si esibiranno i giovanissimi The First Page, con il loro pop in italiano, i Desert Astronaut, band stoner dalle sonorità fuzz e abrasive, Nictagena, con una proposta musicale elegante e interstellare, i Kuf, con il loro indie rock italiano, e infine The Manifesto 1789, band rock psich/new wave dalle forti influenze ‘70 e ‘90.

Venerdì 14 aprile sarà la volta dei Triceratopo, band grindcore dalle sonorità serrate e aggressive, toccherà poi agli Overnaut, con il loro pop rock alternativo, Mondo Caos, gruppo stoner a tinte metal, Infinite Monkey Theory proporranno il loro tropical punk, Edna Frau, quartetto electro indie in uscita con il nuovo Ep Fail in everything you can e a concludere la serata sarà Asianoia, con un mash up che va dall’indie, al post punk, passando dal cantautorato italiano.

Around The RockSabato 15 aprile concluderanno il festival Gio Gasdia Band, con un indie tra testi poetici e atmosfere calde, poi Relicta, giovane band dalla proposta rap/metal a cavallo tra ‘90 e 2000 e Parenti, combo rock ricca di controtempi e ritornelli aperti. Si proseguirà con i Next Time Mr Fox, pronti a far saltare l’Almagià a tempo di metalcore, Nannibiuss & Friends, formazione demenziale a tinte rock, e infine Brando, in un esordio direttamente dal palco dell’Almagià della band del cantautore indie italo-francese.

All’interno della manifestazione verrà anche presentato il video I am a musician today, che documenta il lavoro fotografico svolto da Marco Parollo all’interno di Misto – Il music market che non c’era riprendendo una rielaborazione del progetto I am a Musician già presentato in due precedenti edizioni all’Around the Rock Festival, a cura di Emiliano Biondelli e Filippo Molinari.

Il festival Around The Rock, ad ingresso gratuito, è organizzato da Norma Aps in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Ravenna.

Nuova raccolta rifiuti in centro: due assemblee, tre infopoint e distribuzione kit

Il 13 e il 17 aprile incontri in presenza organizzati da Hera per informare i cittadini

Per illustrare alla cittadinanza il nuovo sistema di raccolta rifiuti porta a porta in centro a Ravenna, che partirà dal 29 maggio per oltre ottomila utenze, Hera ha programmato due assemblee pubbliche in presenza il 13 e il 17 aprile alle 20.30, rispettivamente alla sala Cavalcoli in viale Farini 14 e a Palazzo Rasponi in Piazza Kennedy 12.

In questi giorni personale incaricato da Hera (identificabile da apposito tesserino di riconoscimento), sta consegnando alle singole famiglie il kit standard per la raccolta differenziata, composto dal calendario con le giornate di raccolta e le informazioni/regole sul servizio, e dai contenitori, il cui numero e grandezza calcolati in base ai componenti del nucleo familiare, dichiarati all’interno del contratto Tari.

I titolari del contratto, o loro delegati, non presenti al momento della consegna, troveranno in buchetta un coupon con il quale ritirare il kit di raccolta nei punti di distribuzione indicati di seguito.

Per i mesi di maggio e giugno, a ridosso dell’avvio del nuovo sistema, saranno attivi i seguenti infopoint:

– piazza XX Settembre: martedì dalle 15 alle 19;

– stazione Fs: giovedì dalle 15 alle 19 nei pressi del deposito bici;

– piazza della Resistenza: sabato dalle 9 alle 13.

A partire da luglio, sarà possibile ritirare i kit anche nelle stazioni ecologiche, dove è possibile richiedere la compostiera, ritirabile gratuitamente se utilizzata in alternativa alla raccolta dell’organico; tale opzione dà diritto ad uno sconto di 5 euro/anno per ogni componente del nucleo familiare (sconto 10 euro/anno per utilizzo di una concimaia).

A questo link è possibile leggere tutte le nuove regole per il sistema di raccolta.

Gelo notturno, la Regione Emilia-Romagna avvia una ricognizione sui danni nei campi

Diversi gradi sotto zero e coltivazioni in ginocchio. Gli agricoltori hanno lavorato tutta la notte con fuochi accesi e altri sistemi

Dc72ae11 241a 49d9 8ef7 B1bd9b82471dDopo l’abbassamento delle temperature fino a sotto lo zero nella notte tra il 5 e il 6 aprile, anche nel territorio ravennate, in Emilia-Romagna sono in corso accertamenti per verificare eventuali danni a frutta e ortaggi, con le piante fiorite e le verdure in campo particolarmente esposte. Lo rende noto l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi: «Siamo molto preoccupati. Gli uffici hanno attivato una ricognizione su tutto il territorio regionale. Se ci saranno stati danni alle coltivazioni ci attiveremo come avvenuto nel 2020 e 2021, per fare richiesta di delimitazione e di deroga al Governo e al Parlamento a sostegno dei produttori colpiti».

Il ritorno del freddo, con aria polare proveniente dalla Norvegia per tutta questa settimana, si sta abbattendo su coltivazioni ingannate dal clima che si sono risvegliate prima del solito, con anche la maturazione in anticipo delle primizie che vengono bruciate dal gelo anomalo dopo un inverno caldo dal punto di vista climatologico e straordinariamente secco.

Coldiretti provinciale segnala danni ingenti sulle drupacee da Savarna a Russi, dalla Bassa Romagna sino alle colline del Faentino. A soffrire maggiormente albicocchi, peschi, ciliegi, in avanzato stato di vegetazione e fioritura, ma danni si segnalano anche su kiwi e vigneti: il rischio è di perdere i raccolti di un anno di lavoro. Gli agricoltori hanno lavorato tutta la notte per tentare di limitare i danni scaldando le piante con fuochi accesi nei frutteti, così da proteggere gemme e piccoli frutti già sugli alberi, ma anche attivando ventole e irrigazioni antigelo.

Legacoop Romagna registra temperature nei campi da meno 1 a meno 5 gradi da Ravenna alla Bassa Lughese, da meno 2 a meno 4 nella provincia di Forlì-Cesena a partire dalla mezzanotte di ieri. Una stima dei danni precisa sarà possibile solo nei prossimi giorni: questi fenomeni meteo sono un pesantissimo fattore di rischio soprattutto per le aziende agricole impegnate nella produzione di uva e frutta, tra l’altro già provate dalla grandine dei giorni scorsi. Legacoop Romagna è pronta, assieme alle proprie associate, ad attuare la ricognizione dei danni e a trasmetterla alle istituzioni preposte per chiedere l’attuazione delle procedure per il sostegno al reddito delle aziende agricole colpite.

Legacoop Romagna associa 62 cooperative nel settore agroalimentare che, a loro volta, organizzano oltre 21.550 imprese agricole, che occupano direttamente più di 7.200 persone e sviluppano un valore della produzione di circa 1,8 miliardi di euro.

Anche Cia Romagna comunica alcune temperature registrate in diversi territori. A Bagnacavallo sono state segnalate zone fino a -6°C con danno totale. Colpite dal gelo anche Cotignola e Barbiano da -2°C a -4°C con danni al momento stimabili fra il 30 e il 50%. Area San Bernardino circa -3,5°C, con danni sui vigneti. Nell’area di Voltana temperature fra -2°C e -3°C. Area Alfonsine -3,5°C con una perdita approssimativa per i vigneti intorno al 30%. Area Conselice -6°C. Nell’area di Ravenna fino a -4°C. Temperature sotto zero già dalle 22 del 5 aprile: dai – 2 ai – 3 per i territori di Russi e San Pietro in Vincoli; zona di Mezzano – 4. Zona faentino e colline fino a -4°C. Verso la collina sia a Faenza sia a Riolo Terme si segnalano danni verso il fondovalle, mentre nelle parti più alte il termometro non è andato sotto lo zero. Così nel casolano: danni probabili nelle parti basse dove si è arrivati a – 2°C.

Alberto Burri: una mostra con cento opere dell’artista, a Ravenna dal 13 ottobre

Al Mar nell’ambito della Biennale del Mosaico

Burri Ravenna Oro - Alberto Burri, una mostra al Mar Ravenna dal 13 ottobre
Alberto Burri, Sacco ST 11, 1954, Sacco, olio, oro, vinavil su cellotex, cm. 64,5×100.5, Città di Castello, Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri

Il 13 ottobre – come anticipato dall’assessore Sbaraglia nella nostra intervista – inaugurerà a Ravenna una mostra dedicata al pittore Alberto Burri, tra i grandi artisti del Novecento, a cura di Bruno Corà, presidente della fondazione Burri.

La mostra si inserisce nell’ambito della Biennale del Mosaico 2023 e sarà allestita su due piani del Mar, il Museo d’Arte di via di Roma, dal 14 ottobre al 14 gennaio.

Circa cento le opere in mostra, che vuole approfondire i rapporti che Burri (autore tra l’altro del Grande Ferro R, al Pala De André) ha intrattenuto con Ravenna dalla fine degli anni ottanta e in particolare le influenze sui suoi lavori dei mosaici paleocristiani.

Alberto Burri con la sua tecnica ha anticipato i movimenti dell’arte povera e dell nuovo realismo, grazie l’utilizzo di materiali d’avanguardia come catrami, ferro, legno, terra, muffe e colle per la realizzazione dei suoi dipinti materici.

A partire dal 1988, in particolare, in risposta a una committenza espressa dal Gruppo Ferruzzi, Burri avvia una collaborazione a Ravenna che lo porta alla realizzazione di alcuni cicli significativi cheelabora e denomina in differenti modi e in stretta relazione con la storia artistica della città. Con il ciclo S. Vitale realizza grandi cellotex dipinti ad acrilico e di color nero. A quella serie affianca la produzione di opere grafiche. La mancata realizzazione della committenza Gardini non gli impedisce di appassionarsi a una pittura rievocativa della grande stagione pittorica dell’arte bizantina, copiosamente presente in città. Nascono i dipinti il Nero e l’Oro (1993) che si ispirano alla cultura musiva di alta decorazione fiorita a Bisanzio e sviluppatasi a Ravenna.

Alberto Burri Grande Ferro R
Alberto Burri, “Grande Ferro R” (1990, Ravenna)

Nella mostra BURRIRAVENNAORO queste opere, insieme ad altre appartenenti ai cicli pittorici precedenti e ad alcune serie scelte di creazioni grafiche, figureranno negli ambienti dei due piani del Mar in un repertorio mai prima d’ora così vistosamente esibito, circa cento opere, con esemplari che hanno meritato a Burri il Premio Nazionale dei Lincei per l’opera Grafica (1973). In tal senso, i due ambiti della sua pittura e della produzione calcografica, integrati con la presenza della grande scultura rossa, Grande Ferro R (1990), al Pala De André, delineano i confini di un ritorno di grande rilevanza del maestro tifernate nella città di Ravenna, da lui amata.

Omicidio Minguzzi, ricorso in appello dei familiari: «Serve un’altra perizia fonica»

Il delitto di Alfonsine del 1987, quando fu ucciso il 21enne Pier Paolo Minguzzi, ha visto tre assoluzioni in primo grado e ora i familiari della vittima chiedono un secondo processo: il ricorso smonta alibi e pista mafiosa accolti dalla sentenza della corte di assise

6I familiari di Pier Paolo Minguzzi, studente di Agraria e carabiniere di leva di Alfonsine ucciso nel 1987 all’età di 21 anni, chiedono una nuova perizia fonica per individuare il colpevole o i colpevoli dell’omicidio. La richiesta è il punto saliente del ricorso, presentato in quanto parte civile, alla corte d’assise d’appello di Bologna contro l’assoluzione dei tre imputati nel processo di primo grado conclusosi a Ravenna a giugno 2022 (17 udienze e oltre quaranta testi interrogati in un dibattimento durato più di un anno: a questo link la cronaca di tutte le udienze).

L’analisi tecnica sulle voci delle dieci telefonate estorsive con la richiesta di 300 milioni di lire di riscatto, ricevute dalla famiglia tra la scomparsa del giovane il 21 aprile e il ritrovamento del suo cadavere l’1 maggio di 36 anni fa, è l’unica prova diretta portata dall’accusa (pm Marilù Gattelli) che aveva chiesto tre ergastoli per il 57enne Orazio Tasca, originario di Gela (Caltanissetta) oggi residente a Pavia, per il 58enne Angelo Del Dotto di Palmiano (Ascoli Piceno) e per il 66enne Alfredo Tarroni di Alfonsine. All’epoca dei fatti i primi due erano carabinieri in servizio alla stazione di Alfonsine, il terzo era un loro amico che faceva l’idraulico nel paese.

Omicidio Minguzzi: due perizie foniche, risultati opposti

3Di fronte alla consulenza dell’esperto scelto dalla procura (ingegnere Sergio Civino), la corte d’assise di Ravenna (presidente Michele Leoni, a latere Federica Lipovscek) aveva incaricato un proprio consulente (professor Luciano Romito). Risultato: due elaborati entrambi scientificamente validi che giungono a conclusioni diametralmente opposte. Per l’accusa la voce al telefono era di Tasca, per il perito dei giudici invece no.

I legali di parte civile (gli avvocati Luca Canella, Paolo Cristofori e Elisa Fabbri del foro di Ferrara) ricordano ai giudici bolognesi che si è di fronte a due perizie che usano metodi di analisi diversi ma entrambi aventi pari dignità secondo la comunità scientifica. Romito esprime perplessità sul metodo di Civino: ma allora non si spiegherebbe – è la risposta delle parti civili – perché venga utilizzato anche dal reparto investigazioni scientifiche (Ris) dei carabinieri e dalla polizia scientifica. Una terza perizia che può essere richiesta in appello servirebbe a dirimere la diatriba. Senza dimenticare che i giudici d’appello potrebbe anche decidere di riascoltare i testimoni già sentiti.

Il silenzio dell’imputato con il difetto di parlata

Se si parla di voci non è da sottovalutare un dettaglio sottolineato dalle parti civili: l’assenza in aula di Tasca per tutto il dibattimento. Secondo l’accusa il siciliano era il telefonista e una prova in questo senso verrebbe da un difetto nella sua parlata che lo porta a cambiare la vocale finale dei cognomi. In una delle telefonate l’estorsore dice Minguzzo invece di Minguzzi. E nell’udienza preliminare, l’unica volta in cui l’imputato fu presente, Tasca sbagliò ben tre cognomi nel corso delle sue spontanee dichiarazioni. Il diritto al silenzio è riconosciuto a ogni imputato, gli avvocati di parte civile evidenziano l’abile consiglio difensivo di Luca Orsini.

Cold case di Alfonsine: le parti civili impugnano 29 punti della sentenza di primo grado

DSC 8692Il ricorso di parte civile si articola in due parti. La prima è un elenco di 29 punti per cui viene impugnata la sentenza (motivazioni depositate all’inizio di febbraio 2023), la seconda è un elenco di cinque circostanze emerse nel corso del dibattimento o nelle indagini ma non considerate dai giudici.

Nella trentina di pagine depositate dagli avvocati che assistono la famiglia del 21enne – la madre Rosanna Liverani e i fratelli Giancarlo e Anna Maria – rivestono un peso particolare i punti in cui si smontano due cardini della sentenza di assoluzione: gli alibi degli imputati e la matrice mafiosa come spiegazione del delitto.

Omicidio MinguzziSe è stata la criminalità organizzata ad agire allo scopo di punire la famiglia e quindi si è trattato di un rapimento per omicidio – come sostiene la corte –, allora la parte civile non si spiega quale fosse la ragione per inscenare una finta estorsione. E ancora: nei casi di cosiddetta “lupara bianca”, la mafia uccide e cancella ogni possibilità di ritrovamento del cadavere (non certo accontentandosi di legarlo a una grata di 16 kg e gettarlo nelle acque delle valli comacchiesi).

Al capitolo alibi, il ricorso si dedica in particolare a quello di Del Dotto, perché è l’unico ad averne fornito uno già all’epoca dei fatti e ad averlo ulteriormente arricchito in aula. Nelle 24 ore cominciate la sera del rapimento, Del Dotto era di turno come piantone in caserma e avrebbe anche risposto a 4-5 telefonate della madre di Minguzzi preoccupata per il mancato rientro a casa del figlio. Gli avvocati ricordano quanto emerso al processo: non era raro che il piantone potesse lasciare la postazione facendosi sostituire da qualche commilitone senza annotarlo e quella notte in caserma c’era un carabiniere particolarmente amico di Del Dotto e Tasca con i quali aveva anche l’abitudine di andare al casinò di Venezia o in campagna a sparare a barattoli come passatempo. E come potrebbe Del Dotto aver parlato con Liverani, se da un rapporto di un superiore risulta che alla caserma di Alfonsine la prima avvisaglia della scomparsa di Minguzzi fu solo alle 7.40 del mattino seguente?

Reticenza o dimenticanze?

7Infine c’è un aspetto ricorrente che si dipana per tutte le pagine del ricorso. Gli avvocati dei familiari sostengono che l’approccio della corte sia stato particolarmente severo con alcuni testi e non altrettanto con altri. Perché al sedicente Alex, un mitomane reo confesso di aver scritto lettere alla fidanzata del 21enne, è toccato subire la trasmissione degli atti alla procura con l’accusa di reticenza e falsa testimonianza ma la stessa sorte non è toccata ai tanti militari o ex militari che hanno inanellato una trafila di “non ricordo” che hanno facilitato il dribbling fra le domande?

Anche la procura ha presentato ricorso in appello. Starà ora ai giudici valutare l’ammissibilità e fissare l’udienza. Potrebbe volerci anche un anno e andare quindi all’inizio del 2024.

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