domenica
17 Agosto 2025

La camera ardente di Marescotti all’ex convento di Bagnacavallo. Verrà cremato

 

Ivano Marescotti
Ivano Marescotti

La camera ardente dell’attore Ivano Marescotti, morto domenica 26 marzo all’età di 77 anni, verrà allestita nella Sala Oriani dell’ex convento di San Francesco a Bagnacavallo martedì 28 marzo dalle 14 alle 18 e mercoledì 29 dalle 10 alle 15, orario in cui si terrà un commiato.

Verranno raccolte offerte per lo Ior.

La Sala Oriani è in via Cadorna 14; nei pressi è disponibile il parcheggio di Santa Chiara, sempre in via Cadorna.

Alle 16.30 il feretro partirà alla volta di Ravenna per la cremazione.

 

Da settembre allo Ial di Cervia corsi solo per maggiorenni

Cambia anche il responsabile della sede dell’ente di formazione professionale accreditato con la Regione. I corsi per minorenni si spostano nella sede di Ravenna che sarà ampliata

Dal prossimo anno scolastico le attività formative della sede di Cervia dello Ial Emilia-Romagna, ente di formazione professionale accreditato con la Regione, saranno rivolte solo agli adulti e non più anche ai ragazzi, come avvenuto finora. Inoltre da settembre il nuovo responsabile di sede sarà l’attuale vice Filippo Pilandri, in sostituzione di Valeria Lunedei, che andrà a dirigere la Scuola di Ristorazione Ial di Cesenatico.

Da settembre i corsi per minori previsti nell’ambito dell’istruzione e formazione professionale si svolgeranno nella sede Ial di Ravenna, che sarà ampliata, mentre quelli della ristorazione si terranno nella sede Ial di Cesenatico. «Il cambiamento di mission – si legge in un comunicato dello Ial divulgato tramite il Comune di Cervia – è stato deciso dopo una valutazione con il territorio, che ha espresso nuove esigenze di formazione».

A Cervia lo Ial si occuperà di aggiornamento delle competenze degli utenti maggiorenni occupati e disoccupati, formazione superiore di specializzazione post diploma sia nella ristorazione che nel settore turistico-ricettivo, sportelli di incrocio domanda/offerta di lavoro, formazione per le aziende, utenti in inclusione sociale, svantaggiati e disabili, amatori nel settore della ristorazione (sala, cucina e bar), formazione obbligatoria per il contratto di apprendistato stagionale e annuale. Inoltre la sede Ial di Cervia sarà a servizio delle imprese del settore turistico-alberghiero e della ristorazione che cercano personale per le stagioni estive.

 

Finta startup per avere finanziamenti agevolati e pagare altri debiti: denunciato

La guardia di finanza ha sequestrato 70mila euro a un imprenditore che si era inventato un’azienda per siti web ma aveva utilizzato i fondi garantiti dall’Ue per saldare i fornitori di un’altra società con 43 bonifici

smart working computerSulla carta era una startup innovativa nata a fine 2019 per la creazione di siti internet ma, secondo le indagini della guardia di finanza di Faenza, in realtà non esisteva e serviva solo per ottenere un finanziamento agevolato (garantito dal Fondo nazionale per le piccole e medie imprese e controgarantito dal Fondo Europeo per gli investimenti strategici) per ripianare i debiti di un’altra società in avanzato stato di insolvenza e riconducibile allo stesso titolare.

Le Fiamme Gialle hanno sequestrato beni del valore di oltre 70mila euro nei confronti di un imprenditore faentino nel settore della promozione pubblicitaria per effetto di un provvedimento cautelare emesso dal tribunale di Ravenna su proposta dell’ufficio di Bologna della procura europea, competente per il danno causato alle finanze dell’Ue. Sottoposti a blocco giudiziario somme di denaro nella disponibilità dell’indagato, alcune polizze assicurative e un immobile a Faenza  (tutto sarà successivamente confiscato in caso di condanna definitiva).

L’imprenditore aveva richiesto un finanziamento agevolato con garanzia pubblica per centomila euro. La finta start up accedeva al credito con una procedura semplificata, prioritaria e gratuita, basata sulle autocertificazioni fornite dallo stesso legale rappresentante. E il 27 gennaio 2020 l’imprenditore riceveva il denaro. E con 43 bonifici pagava i fornitori di un’altra sua società già in crisi e poi definitivamente fallita.

L’imprenditore avrebbe chiesto ai suoi creditori di stornare le fatture fatte in passato all’impresa decotta e di riaddebitare, con nuove fatture, gli stessi importi alla start up, così da essere pagati con i fondi illeciti nel frattempo concessi dall’istituto di credito. La nuova startup è risultatoa insolvente con le rate di restituzione del finanziamento, riuscendo a saldare soltanto le prime scadenze. La cifra sequestrata di 70.782,50 euro è pari alla differenza tra il finanziamento concesso e la parte di capitale restituita nel tempo.

L’imprenditore è stato denunciato per indebita percezione dell’erogazione pubblica (art.316 ter c.p.), ottenuta con la falsa autocertificazione dei requisiti necessari, e per malversazione delle somme così ottenute (art.316 bis c.p.), impiegate per scopi estranei allo sviluppo dell’attività d’impresa finanziata.

La guardia di finanza sta eseguendo controlli a contrasto dell’illecito utilizzo di risorse pubbliche erogate sotto diverse forme, ma vincolate ad utilizzi specifici per lo sviluppo economico. A livello provinciale nel 2023 sono stati già conclusi 8 interventi accertando la distrazione a fini personali di oltre 103mila euro su un ammontare complessivo di finanziamenti controllati pari a 216mila euro.

Ravegnana chiusa per un incidente: traffico in tilt

Incidente Generale 650x412La strada statale 67 “Tosco Romagnola” è temporaneamente chiusa al traffico in entrambe le direzioni, a causa di un incidente stradale al km 204,000 all’altezza di Ravenna.

Nel sinistro, che ha coinvolto quattro veicoli, si registrano due feriti.

Sul posto sono presenti le squadre Anas e le Forze dell’Ordine per la gestione dell’evento e per consentire la riapertura del tratto nel più breve tempo possibile.

È morto Ivano Marescotti. Aveva 77 anni. Le condoglianze di sindaco e Bonaccini

Il celebre attore e regista di Villanova di Bagnacavallo era ricoverato in ospedale

Ivano MarescottiÈ morto nel pomeriggio di oggi – 26 marzo – Ivano Marescotti. Aveva 77 anni. L’attore e regista di Villanova di Bagnacavallo era da qualche giorno ricoverato all’ospedale di Ravenna a causa del peggioramento delle sue condizioni fisiche legate a una grave malattia.

Lascia la moglie Erika, che aveva sposato un anno fa, e la figlia Iliade nata nel suo matrimonio precedente.

A questo link la nostra ultima intervista a Marescotti, in occasione dell’addio alle scene.

«Apprendiamo con enorme dispiacere della morte di Ivano Marescotti – sono le condoglianze del sindaco di Ravenna, Michele de Pascale –, artista e attore di grande talento del nostro territorio, con una carriera di successo ricca e poliedrica. Amatissimo e stimato, era un punto di riferimento per la comunità culturale ravennate grazie anche ai suoi partecipatissimi laboratori teatrali e alle iniziative di Tam-Teatro accademia Marescotti; proprio di recente aveva presentato diverse novità relative all’accademia e ad una nuova associazione per promuovere la cultura e la crescita personale. Alla sua famiglia e ai suoi cari vanno le più sincere condoglianze da parte mia e di tutta l’amministrazione ravennate».

Questo invece il messaggio del Presidente della Regione, Stefano Bonaccini. «Un grande artista, interprete dei valori della propria terra ma capace anche di parlare il linguaggio universale dell’arte. Un attore poliedrico, un artista completo, un autore, che ha saputo trasmettere l’amore per la cultura e per il teatro. Alla sua famiglia, ai suoi cari, giungano le più sentite condoglianze mie personali e della Giunta regionale dell’Emilia-Romagna».

«Il Mar sempre più museo del mosaico. Il flop di Classis? Deve essere completato»

L’assessore Sbaraglia: «Stiamo lavorando per una mostra di Alberto Burri per la prossima biennale»

Fabio Sbaraglia
L’assessore Fabio Sbaraglia in una foto scattata al museo Dante

Seconda e ultima parte (qui la prima, più incentrata sui tagli) all’assessore alla Cultura del Comune di Ravenna, Fabio Sbaraglia, nei giorni scorsi ospite della nostra redazione.

Assessore Sbaraglia, passiamo alle recenti polemiche sul nuovo museo del territorio di Ravenna, Classis, che nel 2022 ha visto calare gli incassi rispetto al 2021, con dati lontanissimi da quelli previsti dal piano di sostenibilità presentato in occasione dell’apertura di fine 2018.
«I dati di partenza del 2019, immaginati in prospettiva, erano incoraggianti. Poi ovviamente è arrivata la pandemia e tutto quello che ne consegue. Ma in generale voglio sottolineare due cose: Classis è stato un progetto di rigenerazione straordinario, abbiamo restituito alla collettività uno spazio come quello dell’ex zuccherificio, con un progetto premiato anche in concorsi internazionali. In secondo luogo va ricordato che quel museo ha necessità di essere completato. Il finanziamento del ministero dell’anno scorso (circa 2,5 milioni di euro, ndr) permetterà alla fondazione Ravennantica di aprire due nuove sezioni dopo l’estate, che completeranno il racconto del territorio. Per poi andare a predisporre lo spazio dove si prevede di ricoverare la barca di Teodorico. E in ultimo va rilanciata tutta l’area di Classe, che deve tenere insieme museo, Antico Porto e basilica: l’area ha un potenziale che si esprime solo se la concepiamo come un sito unico archeologico non di Ravenna, ma della Romagna. Con adeguate strategie di promozione turistica, che vadano fuori dal nostro Comune, che coinvolgano altre amministrazioni. Così come la mobilità: deve essere un sito più facilmente raggiungibile, meglio servito dal trasporto pubblico, a partire dai treni. Ne stiamo parlando con la nuova direttrice, da poco insediatasi (Francesca Masi, ndr), della fondazione Ravennantica, che continua a essere strategica per noi, offrendo un livello alto di servizi, anche per i siti statali, garantendo lavoro di qualità a tante persone, soprattutto donne. La fondazione punta molto sulla didattica; con la ripresa del turismo scolastico da qui a giugno abbiamo già superato i numeri del 2022. Con la pandemia questo aspetto era stato azzerato».

Perché non è stato riproposto il progetto dell’arena estiva al museo Classis?
«Quello è stato un progetto straordinario, legato a specifici finanziamenti regionali per cui quell’anno (era l’estate del 2021, ndr) avevamo candidato l’arena di Classis, appunto, per dare nuova linfa allo spettacolo dal vivo, recuperare gli spettacoli che erano saltati a causa della pandemia. Nel 2022 abbiamo preferito candidare ai fondi della legge regionale invece la Biennale del mosaico, così come per il 2023 (la biennale si terrà per due anni consecutivi, recuperando l’edizione persa a causa della pandemia, ndr)».

Ha da poco firmato un accordo di collaborazione per valorizzare il mosaico di Ravenna e la ceramica di Faenza: la biennale potrebbe diventare una sorta di Argillà, una mostra-mercato del mosaico?
«Si tratta di due elementi distintivi delle due città, ma anche diversi tra loro con caratteristiche peculiari, la ceramica forse si presta più facilmente a mostre-mercato e ci sono artigiani delle città del circuito internazionale da coinvolgere. Per quanto riguarda il mosaico, forse questo è più complicato ma lo sviluppo e la promozione della dimensione di alto artigianato del mosaico è uno degli obbiettivi che abbiamo. Già dalla prossima Biennale, l’intenzione è quella di coinvolgere il comparto del design, applicato al mosaico, che potrebbe essere molto interessante».

Arriviamo così al Mar, in procinto di riaprire con il nuovo allestimento.
«Dal 24 marzo tornerà fruibile la Pinacoteca che in queste settimane è stata oggetto di interventi straordinari (i dettagli a questo link, ndr). Nel corso della primavera è invece prevista l’apertura del riallestimento della Collezione dei mosaici contemporanei, l’intervento più atteso e strategico. Sarà un racconto nuovo, un allestimento e una collezione che nel tempo vorremmo implementare per connotare il Mar sempre più come museo del mosaico. Il piano terra lo immaginiamo completamente dedicato all’arte musiva, con spazi anche laboratoriali per incentivare la didattica, oltre ad attività espositive a tema».

Ci conferma le indiscrezioni sulla mostra di Alberto Burri?
«Abbiamo aperto un contatto e possiamo dire che puntiamo a fare una mostra di Alberto Burri a Ravenna in ottobre in occasione appunto della Biennale. Dobbiamo definire ancora alcuni aspetti, ma di certo è una mostra che la nostra città attende da tempo, che dovrà ricordare le suggestioni ravennati che hanno ispirato l’artista. Sarà un altro modo per parlare di mosaico come linguaggio che non sia per forza coincidente con le tessere, ma in un’ottica più espansa».

01+ +Facciata+del+MARE, mosaico a parte, torneranno le grandi mostre al Mar di Ravenna?
«Il Mar è un museo che non può pensare di misurare la propria efficacia su una mostra in più o in meno o su 10mila o 60mila visitatori. Deve farlo invece sulla base della propria capacità di ritagliarsi un ruolo di centro culturale per la città. Con attività durante tutto l’anno. Ecco perché erano necessari interventi strutturali, la rimessa a disposizione delle collezioni del moderno e del contemporaneo. Il Mar deve continuare ad aprire collaborazioni e connettersi con i festival di musica, di teatro, di danza, i progetti con le scuole. Il mese scorso è stato caratterizzato da mostre per i più piccoli e vogliamo che diventi un appuntamento fisso, così come se riuscisse a diventare una casa anche per gli adolescenti e i giovani: a questo proposito abbiamo sottoscritto un protocollo con Accademia di Belle Arti e il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna, campus di Ravenna. Per quanto riguarda comunque le mostre temporanee, in questi due anni abbiamo scelto di concentrarci sulla Biennale ma nei prossimi mesi proporremo al Cda di nominare un comitato scientifico che abbia la funzione di costruire proposte per una serie di eventi espositivi di natura identitaria, con mostre a partire dal 2024».

L’opera di Sol Lewitt di cui tanto si è discusso l’anno scorso, per la presunta volontà dell’autore di non esporla, tornerà visibile?
«È una di quelle scelte che spetterà al comitato scientifico».

Passiamo a Dante. Cosa resta del centenario?
«Una zona dantesca rinnovata negli spazi e nell’offerta, con il restauro della tomba, il riallestimento del Museo, l’apertura di Casa Dante. E il coinvolgimento dei ravennati che si sono confrontati con l’attualità del Poeta attraverso il “cantiere” che ha visto partecipare i cittadini per la messa in scena della Divina Commedia, per esempio, o nella rinnovata formula della cerimonia dell’annuale, senza dimenticare l’eccezionalità della “lettura perpetua” della Commedia. Nei prossimi anni Ravenna deve impegnarsi a mantenere vivo e rilanciare l’aspetto identitario della figura di Dante».

Tra i contenitori culturali ravennati, ci sono novità per l’Almagià?
«Dal 2023 è passato di competenza, in Comune, dall’Ufficio Politiche giovanili a quello Cultura e questo ne connoterà anche la sua funzione. Trattandolo come contenitore culturale al pari di Alighieri e Rasi, su cui negli anni scorsi ci sono stati interventi importanti, anche l’Almagià sarà presto coinvolto da un intervento strutturale che lo dovrà rendere più funzionale e flessibile. Stiamo poi predisponendo il nuovo bando, in quanto il vecchio è scaduto a fine anno scorso (al momento la gestione è in proroga alla Cooperativa E, ndr)».

La Classense come se la passa?
«È un’istituzione in salute, con oltre 200.000 accessi solo nella sede centrale, e oltre 140.000 prestiti nel 2022. Il suo lavoro sia sul versante della pubblica lettura che sulla biblioteca specialistica è riconosciuto ovunque, senza considerare il grande impegno su tutto il territorio con il sistema delle biblioteche decentrate. La Classense sarà al centro di interventi molto importanti, con finanziamenti per abbattere le barriere architettoniche (così come al Mar) e favorire l’accessibilità. Nel 2024 e 2025 verranno inoltre costruiti una scala e un ascensore e saranno rese fruibili le sale della biblioteca storica, al momento aperte solo in occasioni speciali come le visite guidate del Fai. E nei prossimi due anni verrà completato anche il cantiere e il restauro per poter riaprire anche la sala dell’aula magna, chiusa dal terremoto del 2019. Nel frattempo si è scelto di fare un investimento importante anche sul personale assumendo in pianta stabile due nuove unità».

Restauro AccademiaCon la statizzazione del conservatorio e dell’accademia di belle arti le due istituzioni saranno nuove protagoniste anche della vita culturale?
«Certamente c’è la “concorrenza” in città di tante realtà che in campo musicale potrebbe limitare in termini di spazio le attività pubbliche del conservatorio, ma è anche vero che proprio per questo Ravenna offre a chi si cimenta in studi musicali un’amplissima opportunità di accesso ad una proposta che in campo musicale è molto ricca. L’augurio è che lo sia anche in termini di possibili sbocchi. Negli ultimi anni però registriamo con piacere un coinvolgimento sempre maggiore delle attività del conservatorio in collaborazioni importanti, penso a Ravenna Festival, o la presenza di concerti al Museo Nazionale. Per quanto riguarda l’Accademia, credo sia importante coinvolgerla in processi produttivi, visibili in città, come avvenuto nell’ultima biennale con i restauri su alcuni mosaici del Parco della Pace, così come so che si stanno sviluppando altri progetti di produzioni musive. La cartina di tornasole sarà però nel lungo periodo, quando potremo valutare il percorso di valorizzazione e promozione dei linguaggi del mosaico, non da una mostra, ma dalla crescita degli studenti da fuori Ravenna. Se sarà significativa saremo riusciti ad accendere l’attenzione sul mosaico, in quanto l’unica Accademia pubblica in Italia a puntarci».

Aggiornamenti sulla mostra di Alberto Burri al Mar di Ravenna

Come anticipato dall’Assessore Sbaraglia, la mostra parte ufficialmente il 13 ottobre 2023 al Mar di Ravenna con l’inaugurazione per poi proseguire fino al 14 gennaio 2024. Leggi il nostro articolo dedicato: “Alberto Burri: una mostra con cento opere dell’artista, a Ravenna dal 13 ottobre“.

 

Un monumento in mosaico contro la violenza sulle donne

Realizzato dal collettivo Racconti Ravennati in occasione dei trent’anni di Linea Rosa

Our Skin Linea rosa monumento mosaico
L’inaugurazione del monumento

È stato inaugurato sabato pomeriggio il monumento “Our Skin”, un’installazione in mosaico temporaneamente apposta sulle mura di cinta di via Port’Aurea, in attesa di essere collocata all’interno del parco Francesca Da Polenta nell’ex caserma Dante Alighieri di Ravenna, con i lavori che sono in corso (in ritardo di alcuni anni…).

Il progetto è nato nel 2021 da un’idea del centro antiviolenza ravennate Linea Rosa, in occasione dei suoi trent’anni di attività, e si è concretizzato grazie alla creatività delle mosaiciste del Collettivo “Racconti Ravennati”.

“Our Skin” è composto da 225 “Coroncine”, un insieme di mosaici con una base in terracotta, che rappresenta il corpo dell’essere umano e la sua vita terrena. La decorazione all’interno simboleggia invece l’anima e la prospettiva di vita eterna.

La presidente di Linea Rosa Alessandra Bagnara ha sottolineato l’importanza di un’installazione dedicata al centro antiviolenza come «promemoria permanente alla cittadinanza dell’impegno delle volontarie e dell’Amministrazione, che negli anni hanno reso possibile l’accoglienza e l’ospitalità di oltre 8.500 donne maltrattate e dei loro figli e delle loro figlie».

Al Rasi continuano i debutti degli adolescenti della non-scuola

Liceo Artistico Non Scuola Nias Zavatta
La non-scuola al Liceo Artistico – Foto Nias Zavatta

Proseguono fino all’8 maggio, al Teatro Rasi di Ravenna, i debutti frutto dei laboratori della non-scuola, esperienza che il Teatro delle Albe tiene viva da oltre trent’anni con gli adolescenti.

Lunedì 27 marzo, alle 21, saranno in scena i ragazzi e le ragazze del liceo artistico “P. Nervi – G. Severini” con lo spettacolo Sogno di una notte di mezza estate, ispirato a Shakespeare. Con Giulia Albonetti, Angie Baldacci, Pietro Bessi, Sibilla Bissoni, Angelica Budi, Denis Casali, Amelia Cavallini, Weronika Adela Dąbrowska, Federica Dapporto, Giada Diena, Ilaria Finotelli, Kenneth Genestreti, Lisa Lagazio, Giulia Lettieri, Emma Lucaroni, Rebecca Magnani, Matilde Minardi, Diego Minguzzi, Giada Nastasio, Valentino Ortolani, Irene Pecchia, Enea Pignatta, Massimo Prati, Arianna Sacchetti, Felisia Sala, Ottavia Salerno, Lorenzo Santandrea, Sofia Sintoni, Alice Strocchi.

Guide saranno Vittoria Nicita e Laura Redaelli; insegnante assistente Maria Rita Servadei.

Non Scuola Don Minzoni Teatro
La non-scuola alla Don Minzoni – Foto Nias Zavatta

Martedì 28 marzo, sempre alle 21, toccherà ai ragazzi e alle ragazze dell’Ics San Biagio, scuola secondaria di primo grado Don Minzoni, con lo spettacolo La famosa invasione degli orsi a Ravenna. Una fiaba quasi vera. ispirato a La famosa invasione degli orsi in Sicilia di Buzzati. Con Andrea Abbondanza, Emma Alberani, Lorenzo Babini, Alessandro Bendi, Federico Calzo, Alessandro Cangini, Maia Cardillo, Mariasole Casini, Alberto Ceccarelli, Giulia Ceccarelli, Filippo Cimatti, Anna Colli, Martina Conficconi, Giulia Corradi, Lucia Corsini, Lorenzo Da Re, Anna Diversi, Marta Ferrotti, Lorenzo Gori, Giulia Grotti, Giada Mafrolla, Matteo Marchionno, Martina Maruccia, Giuseppe Mase, Alberto Moia, Anna Montanari, Martina Pizzini, Cristian Randi, Nicolò Randi, Emma Rubino, Elia Stella, Giacomo Tramontani, Stella Ventimiglia, Marco Wozniak, Emma Zecchi.

Guide saranno Flaminia Pasquini Ferretti e Marco Saccomandi. Insegnante assistente Andrea Mengozzi.

Biglietto intero 5 euro. Under 20, studenti universitari e docenti degli istituti coinvolti 3 euro. Informazioni tel. 0544 36239 Biglietteria 0544 30277.

Il racconto fotografico della non-scuola di quest’anno è affidato a Nias Zavatta. Durante le serate di apertura alcuni dei suoi scatti saranno esposti al Teatro Rasi.

Tre incontri con il “ravennate” Marco Baliani, tra i padri del teatro di narrazione

Alla Classense le presentazioni dei tre suoi libri

MarcoBaliani PhGiuliaMassignanTre momenti in cui incontrare Marco Baliani, autore scrittore e regista, padre del teatro di narrazione in Italia, da pochi mesi di adozione ravennate: tre pomeriggi per conoscere il suo percorso di raccontatore orale lasciandosi condurre dal filo invisibile tracciato da tre suoi libri.

Il ciclo di incontri, dal titolo Con cuore in bocca, è curato e ospitato dalla Biblioteca Classense di Ravenna, negli spazi della Sala Muratori, tra marzo e maggio, e si chiuderà con un appuntamento racchiuso nell’ambito di Scrittura Festival.

Il titolo dell’iniziativa richiama una citazione dello scrittore Blaise Cendrars e che mette in diretto collegamento cuore e bocca, sentimento e narrazione. «Le storie bisogna poi andare a cercarsele, anche con fatica e di questa ricerca, affascinante e affannosa, parlerà questo ciclo di incontri», dice Marco Baliani.

L’apertura è prevista per lunedì 27 marzo e sarà dedicata al volume Ogni volta che si racconta una storia (Laterza, 2017) che parte dalle origini focalizzandosi sul raccontare come il ripetersi di una antica esperienza, avvenuta già quando l’uomo abitava le grotte e si mise – un giorno – a danzare una storia davanti al fuoco, sfidando il puro vivere animale.

Il secondo appuntamento è in programma mercoledì 19 aprile quando sarà presentato il libro Ho cavalcato in groppa ad una sedia (Titivillus Editore, 2010), diario di bordo dedicato allo spettacolo cult di narrazione Kohlhaas, che – a trent’anni dal debutto – ha superato le 1.100 repliche in Italia e in Europa. Il libro contiene una personale riflessione sul raccontare, azione che costringe a spostare la percezione dall’occhio all’orecchio privilegiando l’ascolto sulla visibilità: in una società dove tutto è visibile, spiabile, registrabile, la narrazione ricrea il mistero di un invisibile che si manifesta.

Il terzo incontro che chiude il ciclo sarà ospitato nell’ambito di Scrittura Festival venerdì 26 maggio e verterà sull’ultimo romanzo di Marco Baliani, La pietra oscura (Bompiani, 2021), un fantasy ecologista in bilico tra avventura e fisica quantistica che ha per protagonisti cinque ragazzi all’ultimo anno della scuola media che si ritroveranno a confrontarsi con una storia molto più grande di loro che si rivelerà l’occasione di un indimenticabile momento di crescita.

Gli incontri si terranno alle 18 presso la Sala Muratori della Biblioteca Classense, in via Baccarini 5. Gli incontri sono aperti a tutti e a ingresso gratuito. Per gli insegnanti che parteciperanno sarà rilasciato relativo attestato di partecipazione.

Un corso di serigrafia con il fumettista Davide Reviati all’Accademia di Belle Arti

Prenotazioni entro il 31 marzo, organizza Ravenna Teatro

Mille Anni Nias Zavatta Un laboratorio di serigrafia all’Accademia di Belle Arti di Ravenna, con l’illustratore di fama internazionale Davide Reviati: si terrà lunedì 3 e martedì 4 aprile, dalle 10 alle 17. Il progetto Disegnare le parole permetterà di realizzare un libro illustrato, stampato e rilegato dai partecipanti, ai quali poi verrà donato.

Il corso permetterà un’introduzione alla stampa serigrafica; la presentazione di diverse modalità di realizzazione di un’immagine per la serigrafia (manuale, digitale, manuale e digitale insieme); la presentazione di diverse tecniche di disegno per la realizzazione delle matrici di stampa manuali; l’incisione e sviluppo di telai; l’imposizione delle pagine di stampa; la messa in macchina e messa a registro; la gestualità della stampa serigrafica a mano; la cordonatura, allestimento e rilegatura a mano del libro.

Il laboratorio, organizzato da Ravenna Teatro in collaborazione con la casa editrice Else Edizioni (Edizioni Libri Serigrafici E altro), rientra nell’ambito del progetto sul fumetto condotto insieme a Coconino Press.

Else Edizioni è un laboratorio artigianale di stampa serigrafica e un’associazione, nata a Roma nel 2012, dall’incontro tra professionisti in diversi campi dell’editoria, grafica, illustrazione e stampa d’arte. Else pubblica albi illustrati che ripropongono e riflettono mutamenti sociali, politici e pedagogici attraverso grandi opere letterarie e l’illustrazione.

Mille Anni Dadina Giampaoli Zavatta 2Davide Reviati è tra i fumettisti e illustratori più importanti nel panorama italiano, riconosciuto all’estero per la capacità del suo tratto di evocare un universo lirico in grado di parlare a tutti.

Il corso rientra nel progetto Nel segno dell’Anic, una serie di appuntamenti che si articolano tra cinema, incontri, teatro e fotografia, che termineranno il 4 e 6 aprile alle 21 al teatro Rasi con lo spettacolo Mille Anni o giù di lì di Luigi Dadina e Davide Reviati. In scena Dadina e Francesco Giampaoli, voce Elena Bucci.

Per partecipare al laboratorio è necessaria la prenotazione (costo 50 euro), che può essere effettuata entro il 31 marzo, chiamando il numero 0544 36239 o inviando una mail a promozione@ravennateatro.com.

Mamma e figlio di Ravenna fanno vincere 40mila euro ai “Soliti Ignoti” su Rai Uno

Protagonista la titolare di un’agenzia di pratiche auto, tra l’altro premiata l’anno scorso in municipio

Letizia Cortesi Figlio Soliti IgnotiMamma e figlio di Ravenna hanno fatto vincere 40mila euro a una coppia di Casalmaggiore (Cremona) nella puntata dei Soliti Ignoti andata in onda sabato 25 marzo, su Rai Uno.

Letizia Cortesi, 43 anni, era l’ignoto numero 2 del programma, con i concorrenti che hanno indovinato il suo mestiere grazie anche a un indizio («lavoro per chi si muove»). Si tratta infatti della titolare di un’agenzia di pratiche auto di Ravenna («immatricola auto»), premiata tra l’altro anche l’anno scorso in municipio nell’ambito della manifestazione che vuole valorizzare il ruolo delle donne nel sistema imprenditoriale locale.

Il “parente misterioso” era il figlio, Federico, di 18 anni. La somiglianza tra i due ha permesso alla coppia di concorrenti di indovinare (raddoppiando il montepremi) e di portarsi a casa 40mila euro.

È possibile rivedere la puntata a questo link.

 

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