Approvato il nuovo Regolamento di polizia urbana del Comune di Ravenna

Sostituisce il precedente del 1925. Introdotto il cosiddetto Daspo urbano

19 02 01 Fusignani Campeggio Lido Di Classe

Il vicesindaco Fusignani

Il consiglio comunale ha approvato il “Regolamento di polizia urbana” con 25 voti favorevoli (tra cui anche Cambierà, Gruppo Alberghini e Samantha Gardin e Nicola Pompignoli della Lega Nord, mentre gli altri due consiglieri del Carroccio si sono astenuti), 1 voto contrario (Ravenna in Comune) e 7 astenuti.

Il regolamento, che sostituisce il precedente del 1925, è stato presentato dal vicesindaco con delega alla Sicurezza, Eugenio Fusignani. Si tratta dello strumento con il quale l’Amministrazione comunale disciplina i comportamenti di cittadini e visitatori con la finalità di tutelare la sicurezza urbana, la convivenza civile e, più in generale, la tranquillità delle persone.

Il testo si compone di 41 articoli suddivisi in quattro titoli «ed è uno strumento di promozione della sicurezza urbana quale bene pubblico che afferisce alla vivibilità e al decoro della città», si legge in una nota del Comune.

Le azioni volte a favorire il rispetto della legalità, la coesione sociale e la convivenza civile si integrano ad interventi di riqualificazione e recupero delle aree o dei siti più degradati, all’eliminazione dei fattori di marginalità sociale e di esclusione, alla prevenzione dei fenomeni antisociali e di inciviltà.

In particolare nel Titolo II, dedicato alle norme di comportamento, «sono inseriti – si legge nella nota di presentazione del Comune – gli interventi per prevenire e contrastare le situazioni urbane di degrado o di isolamento che favoriscono l’insorgere di fenomeni criminosi; i comportamenti che danneggiano il patrimonio pubblico e privato; l’incuria, il degrado e l’occupazione abusiva di immobili; i comportamenti che possono offendere la pubblica decenza, ecc. Il documento, che accoglie linee di indirizzo prima regolamentate da ordinanze, individua le aree particolarmente sensibili del territorio comunale dove sarà possibile applicare misure quali il cosiddetto Daspo urbano, ovvero l’ordine di allontanamento».

Il documento, al quale la commissione n. 1 “Affari istituzionali, partecipazione e sicurezza”, presieduta da Samantha Tardi (CambieRà) ha lavorato per circa un anno, è stato approvato con l’inserimento di numerosi emendamenti che hanno reso il testo più completo, presentati anche in corso di seduta e che hanno ricevuto il parere tecnico di ammissibilità del comandante della Polizia locale, Andrea Giacomini.

«Il nuovo Regolamento di polizia urbana – afferma il vicesindaco con delega alla Sicurezza, Eugenio Fusignani –  presenta due importanti elementi di natura politica. È un documento utile a tutta la città, ai suoi cittadini e alle imprese che, pur nel difficile momento che stiamo vivendo, possono trovarvi, una volta superata questa crisi socio-sanitaria, uno strumento che tutelerà ai massimi livelli il decoro e la sicurezza che diventano condizioni determinanti per il rilancio della città. Secondo elemento è il contributo da parte di tutti i gruppi consiliari durante un lungo percorso di confronto che ha portato ad un apprezzamento diffuso. L’obbiettivo non era apporsi medaglie al petto, ma il bene della città attraverso il decoro, la tutela del suo patrimonio e soprattutto quella dei suoi abitanti. Quindi, è giustificato il lungo confronto, partito dalla maggioranza, che ha fatto proposte non per una sola parte politica, ma per l’intera città, poi esteso alla commissione, che ha svolto un importante lavoro, alle istanze sociali e, infine, al consiglio comunale. C’è stato il concorso di tutti e non c’è stato un gruppo politico che non abbia dato un contributo che ha rafforzato la proposta iniziale».

«Il regolamento – continua Fusignani – è stato pensato sulla scorta del decreto Minniti, poi diventato legge 48, che ha introdotto degli strumenti in capo alle amministrazioni comunali consentendogli di mettere mano ai vecchi regolamenti di polizia urbana. Pur nella complessità dell’obbiettivo il percorso è stato rallentato anche perché nell’ultimo anno ci sono stati un cambio di Governo, con la possibilità che cambiassero le basi sulle quali modificare il regolamento, e la pandemia. Questi stop, fortunatamente, non hanno impedito di arrivare all’approvazione che, per la delicatezza dell’argomento, è stata preceduta da un lavoro puntuale perché ogni singolo articolo ha meritato riflessioni su riflessioni.  Il risultato finale è un regolamento equilibrato grazie proprio al lavoro collegiale. Un esempio è l’articolo 29, quello sull’utilizzo delle toilette dei pubblici esercizi per il quale è stato determinante il concorso del tavolo delle imprese, che ha fatto salvo il principio che tali toilette sono comunque a disposizione di cittadini e turisti, ma con tutele reali per gli operatori che vedono preservata la qualità del loro lavoro e della propria attività. Questa è la sintesi emblematica di come il confronto con le istanze sociali della città riesca a produrre effetti positivi per tutti».

«Il nostro compito – conclude Fusignani – era di evitare di cadere nella trappola di una deriva sicuritaria o, dall’altro lato, lassista. Siamo, invece, riusciti tutti insieme a scrivere un regolamento che tiene insieme, in perfetto equilibrio, le esigenze di rispetto della legalità con gli aspetti sociali e umanitari che sono tipici della nostra comunità e di una società moderna che si deve confrontare con l’apporto di altre culture. Manteniamo la nostra tradizione di città accogliente, attenta agli aspetti sociali e umanitari, ma ferma nel rispetto della legalità. Una tradizione millenaria che, non a caso, ci ha visto anche capitale di imperi e lo sarà anche in questa occasione, perché credo che questo strumento, non copiato da altre realtà, ma studiato e pensato apposta per Ravenna introduca elementi di modernità che faranno scuola nel Paese».

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