Ravenna in Comune ha deciso: niente alleanza con il centrosinistra

«Contro stoccaggio Co2, contributi a scuole religiose e Ausl Romagna: cercheremo altre intese»

Ravenna in Comune

[AGGIORNAMENTO: a questo link la replica dei rappresentanti politici della lista, che smentiscono praticamente il comunicato qui sotto]

Ravenna in Comune scioglie le riserve e annuncia che non valuterà alcuna alleanza con la coalizione di centrosinistra che sosterrà alle prossime amministrative il sindaco uscente Michele de Pascale.

Si tratta della lista di sinistra (composta da cittadini e non “professionisti della politica”) alternativa al Pd che in questi cinque anni ha fatto opposizione all’Amministrazione De Pascale (nel 2016 prese il 6 percento), ma che ha all’interno diverse anime, tra cui anche quella che avrebbe valutato un’alleanza (come auspicava l’ex parlamentare Andrea Maestri).

L’assemblea che si è svolta giovedì sera però ha raggiunto una posizione chiara: nessuna alleanza con il centrosinistra (e naturalmente il centrodestra).

«Il nostro progetto – si legge in una nota inviata alla stampa -, a livello generale, è quello di realizzare una società fondata su una dimensione collettiva, più giusta e inclusiva rispetto a quella selettiva ed escludente del liberismo attualmente imposto come modello unico. D’altra parte, poiché ci dobbiamo occupare delle politiche da attuare nel territorio di Ravenna, queste politiche si declinano necessariamente in una dimensione locale. Pensiamo, tra gli altri, all’ambiente, alla sanità e agli altri pubblici servizi, alla scuola e alla cultura. Ne conseguono alcuni obiettivi per noi ineludibili e perciò non trattabili. Pertanto siamo fermamente convinti che non si può più aspettare sulla conversione a fonti di energia rinnovabili. Per questo motivo è sicura la nostra opposizione a qualsiasi nuova estrazione così come al progetto del nuovo impianto di stoccaggio di CO2. La privatizzazione su Sanità, scuola e altri servizi e beni di interesse collettivo deve essere interrotta e indirizzata verso la ripubblicizzazione degli stessi servizi, attraverso la loro internalizzazione anche a livello del lavoro. Una scuola ed una sanità veramente pubbliche implicano l’avvio di un processo che ha come proprio traguardo la cessazione di ogni convenzione con il privato, laico o religioso, e la messa in discussione di forme organizzative che hanno mostrato ampiamente i loro limiti durante l’attuale pandemia, come l’Ausl Romagna».

«Questi, e altri aspetti, non sono conciliabili con quanto svolto in questi anni e ancora rivendicato in questi giorni da centrodestra e centrosinistra – continua la nota -. Ravenna in Comune, mantenendo la propria identità di lista di cittadinanza, ricercherà invece le possibili intese programmatiche con partiti e movimenti con cui risulteranno condivisibili i valori che abbiamo qui esemplificato».

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