Ancora sul tetto contro il licenziamento: «Voglio un lavoro e un risarcimento»

Continua la protesta dell’ex autista di una ditta delle Bassette Sul posto anche il sindaco. Al lavoro un negoziatore di Bologna

Pare sia sul tetto di quel capannone di via Zanardelli da ormai 15 ore. Di certo da più di 10. Secondo alcune ricostruzioni, infatti, pare che il cinquantenne albanese che sta manifestando in maniera eclatante contro il suo licenziamento sia salito sul tetto poco dopo la mezzanotte. E comunque ben prima le luci dell’alba di oggi, martedì 8 settembre.

Due i tentativi per cercare di convincerlo a scendere, entrambi andati a vuoto, da parte di un negoziatore (al centro con la maglia chiara nella foto qui sotto), un carabiniere giunto appositamente da Bologna e salito sul tetto per discutere con l’uomo tramite l’autoscala dei vigili del fuoco.

L’uomo – che a moglie e figlia, anche loro sul posto, ha gridato di non riuscire più a dormire da un mese e mezzo, da quando cioè è stato licenziato – avrebbe alzato troppo le pretese, chiedendo un risarcimento danni di svariate migliaia di euro all’azienda e anche un lavoro nuovo.

Si tratta di un autista che lavorava per la sede ravennate delle Bassette della Lubbers, società olandese attiva nel campo del trasporto e della logistica. Con la sua vecchia azienda avrebbe già aperto un contenzioso con tanto di avvocato al lavoro, anche lui presente sul posto, dopo una serie di divergenze che avrebbero portato anche a un richiamo disciplinare. L’uomo, invece, lamenta dei mancati pagamenti, stando almeno da quanto trapela in queste concitate ore.

Sul posto dalla tarda mattinata c’è anche il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, che preferisce non commentare per non interferire nel lavoro del negoziatore. L’uomo sul tetto pare essere in ottime condizioni e ora indossa un cappellino per proteggersi dal sole.

 

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