Dopo 98 anni dalla morte a Nervesa spunta la cloche dello Spad di Baracca

Pezzo forte di una mostra sulla Grande Guerra a Monza. Cimelio da 15-20mila euro. Il museo di Lugo la farà visionare da esperti

Dopo 98 anni da quel combattimento aereo nei cieli di Nervesa della Battaglia, in cui fu abbattuto e perse la vita il celebre aviatore Francesco Baracca, è spuntata fuori il 4 febbraio scorso la cloche dello Spad pilotato dall’asso di Lugo. O così almeno l’hanno presentata gli organizzatori della mostra di Monza, l’associazione arma aeronautica, dedicata alla prima guerra mondiale. Il grande ritardo e la mancanza di elementi che ne possano provare con certezza la provenienza lasciano qualche perplessità sull’autenticità del cimelio: «Se davvero fosse come dicono – spiega Daniele Serafini, direttore del museo Baracca di Lugo – sarebbe qualcosa di grandissimo valore storico».

E non solo storico visto che lo stesso Serafini ne ipotizza un valore sui 15-20mila euro: «È solo una stima molto teorica sulla base delle esperienze passate quando abbiamo fatto polizze di assicurazione per il prestito di alcuni cimeli che sono in nostro possesso». Un team di esperti andrà a visionare il reperto per stabilire intanto se davvero apparteneva a uno Spad di quel periodo, «se poi fosse quella di Baracca forse un ragionevole dubbio rimarrà per sempre…».

Ma potrebbero essere anche altri i cimeli collegati all’aviatore ancora da rintracciare: «Abbiamo la sensazione che forse qualcosa in case private esista ancora, vecchi ricordi tramandati. Ad esempio qualche tempo fa siamo stati contattati da una persona che ci ha consegnato un cuscino utilizzato in cabina di pilotaggio». Di sicuro circa 600 cimeli, di varia natura, sono conservati nei tre piani della casa natale di Baracca divenuta museo: «Il più prezioso è di certo il suo medagliere. Ma personalmente sono molto affezionato a un cavallino su un pannello di legno che fece fare da un amico ed è considerato un po’ il padre del suo simbolo poi divenuto celebre con la Ferrari».

Il museo ha riaperto a maggio 2015 dopo un anno di riallestimento che ha aggiunto un prezioso simulatore di volo che riproduce proprio lo Spad. Un riallestimento da 560mila euro (compreso l’adeguamento antisismico) che ha dato i suoi frutti: in sette mesi diecimila visitatori, quelli che di solito il museo totalizzava in un anno, con un incasso di circa 3.200 euro.

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