Ravenna, polemica per le telecamere sui muri millenari del battistero degli Ariani

L’associazione Italia Nostra interpella la Soprintendenza. E parte un appello per farle spostare…

Battistero Ariani

Le telecamere sul Battistero, in una foto postata su Facebook da Irene Scardavilli

Stanno facendo molto discutere le tre telecamere di sorveglianza, rivestite in plastica, installate direttamente sui muri (del V secolo) del battistero degli Ariani, tra i monumenti Unesco di Ravenna.

Si tratta di un progetto finanziato dal ministero e realizzato dalla Soprintendenza, volto a controllare il sito in particolare durante l’orario di chiusura.

Del caso si è occupato nei giorni scorsi il Corriere Romagna, dando voce alla denuncia di una giovane scenografa ravennate, Irene Scardavilli, che chiede alla Soprintendenza di spostare le telecamere.

«Attualmente – ha scritto su Facebook – è impossibile riuscire a fotografare il battistero degli ariani, voluto da Teodorico e patrimonio Unesco, senza immortalare anche quei tre orrori bianchi che coprono tutti i lati visibili del monumento».

Ad aderire all’appello di Scardavilli è ora la sezione ravennate dell’associazione Italia Nostra, che in una nota inviata alla stampa parla di «sfregio al patrimonio monumentale della nostra città conosciuto in tutto il mondo».

«Un piccolo gesto di grandissimo squallore – continua la nota di Italia Nostra – che ben esemplifica il grado di attenzione e di rispetto per i tesori più preziosi, e per la nostra città in generale».

L’associazione rivela di aver inoltrato un’istanza di accesso civico alla Soprintendenza «per cercare di capire come sia potuto accadere questo. Ovviamente, in attesa di chiarimenti, non possiamo che richiedere che le telecamere vengano ricollocate su muri che non siano quelli di un battistero del V secolo risalente all’epoca del Re Teodorico».

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