Anche il rap a tutela dell’ambiente: un video ravennate sul “Mare di plastica”

 

Si chiama “Mare di plastica” ed è un pezzo rap con un testo sul tema della tutela dell’ambiente e un video da qualche giorno disponibile sui social.

A realizzarlo un gruppo di adolescenti ravennati; “prodotti” da ToGether – associazione di volontariato nata lo scorso anno nell’ambito dell’attività di Tozzi Green con l’obiettivo di promuovere e sostenere l’educazione ambientale – guidata da un trio di ragazze poco più che ventenni.

Qualche mese fa, subito prima del lockdown, ToGether ha deciso di realizzare un prodotto comunicativo dedicato ai ragazzi, «che avesse la loro voce, i loro sentimenti e la loro visione – si legge in una nota inviata alla stampa –. Un progetto fatto da ragazzi per ragazzi, incentrato sull’ecologia: è stato facile così puntare sulla musica, il maggior canale di comunicazione e di riconoscimento per gli adolescenti». L’associazione ha dunque attivato una collaborazione con il Centro Mousiké di Ravenna, per realizzare una canzone che avesse un impatto significativo e che fosse realizzata con tutte le competenze necessarie.

Il viaggio creativo è cominciato durante il lockdown, con la determinazione necessaria a non mollare il progetto e lasciare i ragazzi da soli in un momento così complesso della loro crescita. È stato realizzato un laboratorio di scrittura, coadiuvato dalla scrittrice Paola Turroni e dalla docente di canto Valentina Cortesi: un percorso che ha portato alla stesura di un testo interamente scritto dai ragazzi più giovani della scuola di musica, che hanno partecipato on line.

Terminato il lockdown si è potuto cominciare a lavorare, in parallelo, alla composizione musicale e alla progettazione di un videoclip che potesse raccontare e sostenere la canzone. È stato dunque importante allargare la cerchia dei collaboratori – coinvolgendo Ruben Lagattolla per la produzione video e Giovanni Sandrini, Enrico Ronzani e Giacomo Scheda per quella musicale – e naturalmente cominciare a incontrarsi di persona e fortificare il lavoro di gruppo. I ragazzi hanno partecipato attivamente alla stesura dello script e alla ricerca delle location, potendo anche stare dietro la macchina da presa per comprenderne il linguaggio. La necessaria azione performante che richiede l’azione scenica sul set, è stata coadiuvata dal gruppo teatrale Il Colpo, che con la sua esperienza di teatro sociale ha coinvolto i ragazzi aiutandoli a far emergere le loro singolarità creative.

«I giorni di ripresa sono stati un’esperienza importante per comprendere l’importanza di un lavoro sinergico e condividere la forza nel messaggio come gruppo attivo e non solo come singoli soggetti – sottolinea Paola Turroni, coordinatrice del progetto -. I ragazzi hanno ripetuto in più occasioni che per contrastare il senso di impotenza e annichilamento, quando ci si pensa soli di fronte alla catastrofe ambientale, è necessario sentirsi parte di un gruppo, che pensa e agisce, protegge e dà coraggio».

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