Da lunedì scuole superiori con il 70 percento degli studenti in classe

La Regione: «Abbiamo deciso di partire con la percentuale più bassa perché più gestibile»

Rientro Scuola Liceo

Ragazzi fuori dal liceo classico di Ravenna lo scorso settembre

Lunedì 26 aprile la presenza in aula nelle scuole superiori dell’Emilia-Romagna passa al 70 percento degli studenti, in crescita rispetto alla situazione attuale che prevede in classe non più del 50 percento degli alunni ma non certo il 100 che aveva promesso il Governo.

Il nuovo decreto prevede che in zona gialla o arancione sia garantita per le istituzioni scolastiche di secondo grado una presenza minima appunto del 70%, quota che scende al 50% per le zone rosse.

La decisione, assunta in condivisione tra Regione Emilia-Romagna, Ufficio Scolastico Regionale e Prefetture, è stata quella di adottare per il momento la misura di precauzione e massima sicurezza tra quelle previste dall’Esecutivo nazionale, che dà la possibilità di arrivare fino al 100% di presenza in zona gialla o arancione. «Mentre si continua a lavorare per permettere proprio la massima frequenza in aula a tutti gli studenti di ogni ordine e grado – si legge in una nota della Regione -, le istituzioni coinvolte hanno optato in modo concorde per questa percentuale di rientro, il 70%».

Alla base della decisione, il quadro epidemiologico nella popolazione in età scolastica, in miglioramento ma tale da suggerire tuttora il rispetto di tutte le precauzioni possibili, oltre al persistere di varianti del virus: elementi presenti nella lettera che la direzione dell’assessorato regionale alle Politiche per la salute ha trasmesso all’Ufficio Scolastico Regionale e alla Prefettura di Bologna, in cui si sottolinea come “si ritiene corretto e prudente mantenere percentuali di frequenza in presenza nelle scuole secondarie di secondo grado non superiori al 70% almeno fino a quando i dati relativi all’epidemia non saranno tali da indurre ad un diverso orientamento”.

«Sappiamo che i nostri ragazzi hanno pagato un prezzo altissimo durante questa pandemia – affermano l’assessore Salomoni e il collega alle Politiche per la salute Raffaele Donini -, e tutti vorremmo per loro il prima possibile un ritorno alla normalità che significa tornare a vivere la scuola come tutti l’abbiamo conosciuta, ma abbiamo il dovere di non abbassare la guardia di fronte al virus e garantire la sicurezza di chi la scuola la vive tutti i giorni, cioè alunni e personale, e delle loro famiglie. La nostra è una decisione che si basa prima di tutto sull’andamento dei dati epidemiologici soprattutto in questa fascia scolare- proseguono i due assessori-, e che è stata concordata insieme a tutti gli attori del mondo della scuola, come l’Ufficio scolastico regionale, le Prefetture, che si fanno carico dei piani di sicurezza in particolare per quanto riguarda i trasporti, e i sindacati, che abbiamo incontrato proprio oggi».

«Abbiamo deciso di attivare la didattica al 70% in quanto più gestibile in questo momento sotto ogni aspetto – concludono Salomoni e Donini -, a partire da quello sanitario, come il contact-tracing, gli screening e gli isolamenti fiduciari, per arrivare al tema del trasporto pubblico passando per le difficoltà organizzative dei singoli istituti a far convivere la presenza totale con le norme di sicurezza. Naturalmente, l’auspicio di tutti è quello che i dati continuino a migliorare; noi continueremo a lavorare per riaprire al più presto le scuole al 100%».

Nulla cambia, invece, per chi frequenta le scuole primarie e le secondarie di primo grado, così come per chi usufruisce dei servizi per l’infanzia 0-6 anni: in Emilia-Romagna già ora è prevista la frequenza totale per tutti gli alunni, misura che verrà mantenuta.

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