Visita guidata tra i luoghi simbolo della persecuzione contro gli ebrei

Il 30 gennaio tour organizzato dalla pro loco: dal piatto di Jacobson al museo Argylls, dal monastero delle Clarisse al tempietto della Memoria

WhatsApp Image 2022 01 24 At 10.04.10Nell’ambito delle celebrazioni del “Giorno della Memoria”, appuntamento che ricorda le vittime della Shoah, la Pro loco di Faenza propone la visita guidata alla scoperta dei luoghi-simbolo della persecuzione anti-ebraica che ebbe diverse manifestazioni anche nella città manfreda.

Il tour nella storia è in programma il 30 gennaio a partire dalle 10 (ritrovo al voltone Molinella, posti limitati, obbligatorio green pass rafforzato, uso della mascherina, prenotazione obbligatoria al 0546-25231, richiesto un contributo di 3 euro destinato a fini culturali).

Si inizierà con il mirabile piatto in ceramica, recante numerosi simboli biblici, realizzato nel 1938 da Werner Jacobson, ebreo tedesco 22enne venuto apposta a Faenza per studiare alla Regia Scuola di Ceramica: l’originale venne distrutto dai dirigenti della scuola (probabilmente a tutela dello stesso studente e non prima di averne preso misure, foto e disegni utili per poi ricostruirlo) e quella che vediamo oggi è una fedele copia realizzata dal professor Rino Casadio e prestata nell’occasione alla Pro Loco.

Poi ci si sposterà al Museo Argylls Romagna Group, in via Castellani 25 (ex cantine del monastero dei Celestini) che ha un apposito settore dedicato alla Soah, con reperti e apparati illustrativi.

Passando per luoghi evocativi del centro, si arriverà al Monastero delle Clarisse, in via della Croce, ove, sopra il meraviglioso giardino interno, si visiterà la saletta-museo con gli effetti personali di Amalia Fleischer conservati fino ad oggi dalle suore. La Fleischer si era rifugiata proprio in questo monastero, ove insegnava lingue, e qui venne arrestata in seguito a delazione per essere poi deportata, nel gennaio 1945, ad Auschwitz ove arrivò probabilmente già morta per gli stenti del viaggio.

Infine tappa al Tempietto della Memoria, sul lungofiume Amalia Fleischer e al vicino ponte costruito a tempo di record dalla Brigata Ebraica nei primi mesi del 1945 come testimonia la bellissima lapide in marmo-chiave di volta apposta dagli stessi costruttori.

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