I dati del 118: «La riduzione delle auto mediche non ha aumentato i tempi»

Il direttore Menarini ha fatto il punto della situazione dopo la riorganizzazione attuata dall’1 dicembre 2022 con il passaggio da tre veicoli a due: «Quello di Cotignola ha un tempo di intervento medio sotto ai venti minuti»

Albero Caduto Marina 118I tempi di soccorso del 118 in provincia di Ravenna non sono peggiorati dopo l’1 dicembre 2022 quando si è passati da tre a due auto medicalizzate (quelle con il medico a bordo che in gergo vengono chiamate “mike” e fanno da supporto alle 14 ambulanze con infermiere). L’automedica della Bassa Romagna, in postazione a Cotignola, ha un tempo di intervento medio al di sotto dei 20 minuti dalla partenza. Lo ha comunicato il direttore del 118 Romagna, Maurizio Menarini, intervenuto il 9 marzo a Lugo nella seduta del Comitato di distretto dedicato alle politiche sociosanitarie. In quell’occasione l’Ausl Romagna ha presentato ai sindaci dell’Unione della Bassa Romagna le attuali prestazioni del sistema di soccorso preospedaliero sul territorio, alla luce delle recenti riorganizzazioni.

Per quanto riguarda il tempo di soccorso, questo per legge deve essere uguale od inferiore a 18 minuti nel 75 percento dei casi per i casi codificati come codice rosso (quelli di maggiore criticità presunta valutati da infermiere di centrale operativa): «In Romagna il tempo di soccorso è di 15 minuti – dice Menarini –, ben al di sotto dello standard richiesto, dato migliore in Italia, mantenuto in tutta l’Emilia Romagna».

Il soccorso preospedaliero è un livello essenziale di assistenza che viene valutato tenendo in considerazione anche un altro indicatore oltre all’intervallo tra la prima risposta della centrale 118 e l’arrivo del primo mezzo di soccorso sul luogo dell’emergenza: la copertura del territorio con mezzi di soccorso avanzato (cioè ambulanze con almeno un infermiere). «Nella provincia di Ravenna è presente un mezzo di soccorso avanzato ogni 24mila abitanti: più del doppio del minimo legale richiesto dal decreto ministeriale 70/2015 che prevede un mezzo di soccorso avanzato ogni 60mila abitanti».

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Maurizio Menarini, responsabile della centrale operativa 118 Romagna Soccorso a Ravenna

Le ambulanze ravennati sono così distribuite: due sono in postazione di partenza a Lugo, una a Conselice, due a Faenza, una a Riolo Terme, una ad Alfonsine, una a Russi, cinque nel Comune di Ravenna (con postazioni distribuite), una a Cervia. Il modello operativo delle ambulanze è un modello tendenzialmente statico, con ambulanze che hanno un’area predefinita di intervento in prima battuta, e un’area di backup in caso di necessità senza spostamenti intermedi. Sono presenti due automediche h24 (dal 1 dicembre 2022 una con postazione di partenza da Ravenna e una da Cotignola, che durante la giornata può rimanere anche in sosta in altre località, mentre in orario serale rientra in sede) e l’elisoccorso come integrazione alla medicalizzazione del territorio.

«La copertura con mezzi di soccorso avanzato degli interventi cosiddetti tempo-dipendenti, ossia condizioni che trovano beneficio di risposta se i tempi di intervento sanitario sono ridotti come l’arresto cardiaco, traumi gravi, ictus, infarto miocardico acuto, insufficienza respiratoria, è del 100 percento in tutta la Romagna, e quindi anche nel territorio lughese. Il primo mezzo che interviene, infatti, oltre a essere rapido, porta un infermiere che, con specifiche procedure sottoscritte dalla direzione 118, opera in modo professionale a supporto delle funzioni vitali. Solo ed esclusivamente in caso di necessità interviene il medico (con automedica o elicottero), in una fase successiva al primo soccorso».

Menarini invita a fare attenzione alla distinzione tra tempo di soccorso e tempo di medicalizzazione: «In ogni caso la rapidità del soccorso professionale è l’elemento prioritario per fornire un trattamento idoneo nei primi minuti dell’emergenza; e su questo si valuta il primo elemento di qualità della risposta del sistema 118: la medicalizzazione interviene in un quadro di manovre già avviate dall’equipaggio e dall’infermiere intervenuto, con il fattore temporale che assume una valenza diversa rispetto a quello del primo mezzo. Per quanto riguarda l’automedica della Bassa Romagna, il tempo di intervento medio è al di sotto dei 20 minuti dalla partenza, tempo assolutamente compatibile con le necessità del paziente che sia già gestito dall’infermiere».

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Un operatore della centrale 118 a Ravenna

Il sindaco di Cotignola, Luca Piovaccari, è il primo cittadino referente per l’Unione per la Sanità: «La riorganizzazione delle automediche nasce da una scelta politica che era necessario fare, a fronte di una carenza di medici di emergenza. Abbiamo quindi deciso di privilegiare la presenza dei medici in pronto soccorso, poiché appunto quello delle automediche è un servizio più dinamico e quindi più semplice da riorganizzare. I dati sulla riorganizzazione delle automediche ci dicono al di sopra di ogni perplessità o timore che l’attuale sistema messo in atto dall’Ausl per quanto riguarda le automediche non ha avuto alcun effetto negativo sul servizio, che anzi si mantiene ben al di sopra degli standard nazionali».

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