Follia e ragione nel genio di Goya

Duecento opere in mostra del grande artista spagnolo a Bagnacavallo. Si inaugura il 16 settembre

Follia Della Stupidita

Incisione di Francisco Goya

È in programma alle 18 del 16 settembre al Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo l’evento di apertura della mostra “Goya. Follia e ragione all’alba della modernità”, curata da Diego Galizzi, direttore del museo romagnolo, e da Patrizia Foglia, storica d’arte. Tra tutti i grandi artisti europei, Francisco Goya, genio innovatore e anticonformista, è uno dei pochi esempi di maestro la cui grandezza si rivela pienamente nelle sue incisioni: i Capricci, i Disastri della guerra, le Follie e la Tauromachia sono indiscussi capolavori.  La mostra allestita al Museo Civico delle Cappuccine di Bagna­cavallo riunisce tutti e quattro i cicli, con più di 200 opere esposte realizzate ad acquaforte, acquatinta, puntasecca e bulino.
In un percorso intenso si attraversano così le ottanta incisioni dei Capricci (1799), una feroce e fantasmagorica messinscena grottesca che colpisce vizi e superstizioni della società spagnola trasformandoli in streghe, demoni o fantasmi. Nelle ottanta tavole dei Disastri della guerra (1810-20), una cruda sequenza di brutalità e violenze ispirate dalla “guerra di indipendenza” spagnola (1808-14), ci si imbatte invece nel concretizzarsi nella realtà quotidiana di quel mondo di fantasmi e demoni a cui aveva dato forma nei Capricci: tra uomini e demoni non vi è più alcuna differenza, la follia si è liberata nel mondo, risiede ovunque, nella spietatezza dei soldati così come nel delirio della gente comune. Ricca di quaranta tavole, la Tauromachia (1815 ca.) si presenta come una lunga e travolgente carrellata di immagini che ci racconta con straordinaria vitalità alcuni momenti, sospesi tra storia e leggenda, della fiesta de toros, quasi un preludio di quello spettacolo oscuro e delirante che sono le celebri pitture nere della “Quinta del sordo” è il ciclo delle Follie (1816-19 ca.), dove Goya dà vita a scene di difficile interpretazione che presentano visioni da incubo, attraverso le quali Goya fa ancora una volta riemergere quella che lui sente essere la vera essenza dell’uomo: il caos delle passioni, delle paure e delle follie umane.
L’inaugurazione sarà seguita alle ore 19.45 avrà luogo nel chiostro del museo il concerto “La follia in musica. Omaggio a Francisco Goya”, curato da Emilia Romagna Concerti, con musiche di Corelli, Tartini, Vitali; al violino Roberto Noferini, al clavicembalo Chiara Cattani.

La mostra sarà aperta fino al 19 novembre con i seguenti orari: martedì e mercoledì: 15-18; giovedì: 10-12 e 15-18; venerdì, sabato e domenica: 10-12 e 15-19. Chiuso il lunedì e post-festivi. Aperture serali speciali (fino alle 23.30) dal 28 settembre all’1 ottobre.
Ingresso gratuito.

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