Arrivano online le “collezioni digitali classensi” della storica biblioteca

23 01 11 Collezioni Digitali Classensi F. Ricci Basilica Di S. Vitale (1388)È da oggi online il nuovo portale di valorizzazione delle collezioni storiche dell’Istituzione Biblioteca Classense: Cdc – Collezioni digitali classensi, visitabile all’indirizzo  https://classense.unibo.it/s/Classense/page/home.

Si tratta del primo progetto che persegue l’obiettivo di mettere a disposizione del pubblico tutto il patrimonio digitale che la biblioteca ospita sui server istituzionali, finora accessibili solo in sede. Un fondamentale strumento di valorizzazione e storytelling del patrimonio digitale, complementare al catalogo Scoprirete e ad esso collegato, funzionale ad ampliare gli strumenti informativi e divulgativi messi a disposizione dalla Classense.

«La sfida alla base del progetto – sottolinea l’assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia – è quella di restituire alla cittadinanza, ma non solo, un immenso patrimonio di oggetti digitali prodotto negli anni dal Laboratorio fotografico della Biblioteca Classense e di farlo con modalità idonee al valore bibliografico e informativo delle collezioni, adattandosi agli standard internazionali di valorizzazione digitale del patrimonio culturale».

Il progetto pilota è partito dalla creazione di una collezione digitale su quella che è una delle raccolte iconografiche più importanti del patrimonio classense: il Fondo fotografico di Corrado Ricci (1858-1934). Seguendo i percorsi suggeriti dalle immagini presenti nel corpus fotografico del grande studioso ravennate, è stato possibile creare quasi 4.500 oggetti digitali e oltre 40 collezioni digitali, dando origine così a percorsi di scoperta della storia della Classense nel suo complesso, di tutte le sue sale e delle opere ospitate, dei suoi personaggi storici e di alcuni dei tesori più rappresentativi, a partire dal codice di Aristofane (ms. 429) fino alla collezione delle xilografie quattrocentesche.

“La sperimentazione che ha condotto alla pubblicazione della prima versione di Cdc – aggiunge la direttrice della Biblioteca Classense Silvia Masi – è partita un anno fa, frutto di una strategica partnership interistituzionale che ha visto coinvolte la nostra istituzione e l’Università di Bologna, con la preziosa collaborazione dei colleghi dei laboratori FrameLab del Dipartimento di Beni Culturali di Ravenna e di DH.arc (Digital Humanities Advanced Research Centre) del Dipartimento di Filologia classica e italianistica di Bologna. Una collaborazione che tra l’altro ha visto la Biblioteca ospitare oltre 10 tirocini curriculari e che continuerà anche nei prossimi due anni, con l’obiettivo di realizzare mostre e tour virtuali, repository digitali e progetti di digital storytelling per la conoscenza e la fruizione delle collezioni, sperimentando concretamente le potenzialità e le opportunità della cosiddetta transizione digitale».

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