I bagnini cervesi: «Riaprire già nei primi weekend di maggio. Anche per gli hotel»

La cooperativa degli stabilimenti balneari invita il Governo ad anticipare la data della ripartenza

Cervia MiMa Veduta AereaDopo quelli di Ravenna, anche i bagnini di Cervia lanciano un appello per poter ripartire prima del 15 maggio, data finora annunciata dal Governo per la riapertura delle spiagge in zona gialla.

La Cooperative che riunisce gli stabilimenti cervesi infatti ricorda come i servizi offerti dagli stabilimenti balneari rappresentino una parte fondamentale della vacanze in Riviera e che quindi anche le strutture alberghiere, duramente colpite dalla pandemia, potrebbero trarre benefici da una riapertura anticipata delle spiagge.

«Siamo consapevoli – si legge in una nota inviata alla stampa dalla cooperativa – che le numerose aziende della ristorazione così come le attività artigianali presenti nel territorio cervese hanno sofferto condizioni davvero difficili e che sarà molto tempo necessario per recuperare i fatturati, quindi consideriamo comprensibile che nella prima fase l’apertura delle attività sia concessa alla loro esclusività. Ciò detto – continua la nota – dobbiamo considerare anche che le spiagge di Cervia si sviluppano per circa otto chilometri e che alcune aree sono caratterizzate da una forte densità alberghiera e della ricettività nel suo complesso, alla quale è indispensabile se non fondamentale, offrire l’opportunità vacanziera della spiaggia. Diversamente la città turistica consegnerebbe ad alcuni lidi a noi vicini, particolarmente aggressivi nelle attività di promozione, opportunità insperate».

«Le stesse tutele sanitarie, richiamate nelle dichiarazioni del Presidente del Consiglio sono ampiamente garantite nei nostri lidi dove ancor di più si può affermare l’aspettativa di  “un rischio calcolato”   – aggiunge Fabio Ceccaroni presidente della cooperativa bagnini di Cervia -. Forti dell’esperienza dell’anno scorso, gli stabilimenti balneari di Cervia sono pronti ad applicare le misure anti contagio richieste per aprire in sicurezza: dalla prenotazione obbligatoria, alla distanza tra ombrelloni di almeno 5 metri. Consideriamo i protocolli di sicurezza voluti dal Governo molto efficaci e riteniamo che debbano essere accompagnati da operazioni di controllo delle forze dell’ordine».

«Se la possibilità di aprire per metà maggio – continua Ceccaroni – in modo da agganciare le festività del mercato tedesco, su tutte la Pentecoste, è una circostanza che apprezziamo perché permette di recuperare almeno una parte delle perdite, è da evidenziare però come recuperare i primi weekend di maggio, possa avere un peso notevole sulle imprese balneari. La clientela italiana vuole le spiagge aperte per programmare i weekend. E in tal senso è stato segnalato che anche diversi mercati esteri (Germania in primis) sono interessati alle vacanze di maggio».

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