Inaugurato a Marina un centro internazionale di ricerca per la “crescita blu”

Investimento di 1,5 milioni della Regione, fa parte del Tecnopolo universitario ma sarà anche aperto alle imprese. Collaborazione prestigiosa con il Fraunhofer Gesellshaft

Inaugurazione Centro RicercheLuogo di ricerca scientifica e innovazione tecnologica, ma anche spazio destinato al supporto alla creazione d’impresa e a nuove forme di imprenditorialità: ecco il nuovo Centro di Ricerca Ambiente Energia e Mare, inaugurato questo pomeriggio (16 luglio) a Marina di Ravenna, con sede nel complesso immobiliare dell’ex centro ricerche ambientali, in via Ciro Menotti 48, per una superficie complessiva di quasi 26mila metri quadri.

Si tratta di una struttura di livello internazionale, che rappresenta un importante elemento di sviluppo e valorizzazione del Polo Universitario e del Tecnopolo di Ravenna, di cui fa parte, e al contempo un’occasione per le aziende del territorio di fruire dei risultati delle attività di ricerca scientifica e tecnologica che vi si svolgeranno.

Centro Ricerche AmbientaleLa nascita del Centro è frutto dell’intesa tra Comune di Ravenna, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna e Fondazione Flaminia (che l’hanno pensato e progettato e che lo gestiranno in virtù di appositi accordi) ed è stata resa possibile dal sostegno della Regione Emilia-Romagna. Il progetto infatti è stato finanziato con un contributo regionale di un milione di euro circa, a seguito della candidatura dello stesso a un bando della Regione Emilia-Romagna nel quale ha ottenuto il primo posto in graduatoria.

Il Comune di Ravenna ha acquisito l’immobile, lo ha ristrutturato e ne ha ceduto una parte in comodato d’uso gratuito all’Università, per l’attivazione del Centro di Ricerca nell’ambito delle attività del Centro Interdipartimentale di Ricerca Industriale Fonti Rinnovabili, Ambiente, Mare ed Energia (CIRI FRAME). Fondazione Flaminia, accreditata quale “Centro per l’Innovazione nell’ambito della Rete Alta Tecnologia della Regione Emilia-Romagna”, è coinvolta in quanto soggetto gestore del Tecnopolo di Ravenna con l’obiettivo di promuoverne lo sviluppo e favorire la sinergia con le imprese.

Inaugurazione Centro Ricerche Taglio NastroIl Centro – dotato di tre laboratori, alcuni uffici e una prima zona dedicata al co-working con le imprese – costituirà un ampliamento e consolidamento del Tecnopolo di Ravenna e rappresenterà una delle sedi principali per la realizzazione delle attività di ricerca sulle tecnologie per la Crescita Blu Sostenibile, attraverso il sistema dei Centri Interdipartimentali di Ricerca Industriale (CIRI) dell’Università di Bologna, in collaborazione con le imprese del territorio.

Il Centro ospiterà inoltre attività di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico in collaborazione con il Fraunhofer Gesellshaft, uno degli istituti di ricerca più prestigiosi in Europa, con il quale l’Alma Mater sta finalizzando un accordo quinquennale, rinnovabile, per l’attivazione presso il Centro di ricerca di un laboratorio congiunto nel settore della gestione sostenibile dell’energia e dei rifiuti, denominato “Fraunhofer Innovation Platform for Waste Valorisation and Future Energy Supply at University of Bologna” (FIP-WE@UNIBO).

Il Centro di ricerca ospiterà inoltre un laboratorio di ricerca incentrato sull’up-scale di processi produttivi e di riciclo di componenti e celle di sistemi elettrochimici di accumulo e conversione dell’energia (batterie, supercondensatori, celle a combustibile) mediante approcci sostenibili, e sulla caratterizzazione elettrochimica e chimico-fisica di materiali, componenti e dispositivi.

L’Università potrà inoltre svolgere, presso la stessa sede, attività formative dedicate a temi strategici per il territorio e ai temi dell’innovazione nel settore off shore e della dismissione/conversione delle piattaforme.

Completerà il Centro un secondo intervento di ristrutturazione, per la realizzazione degli spazi da destinare all’attività di incubazione d’impresa e al co-working, con particolare riferimento alle tematiche dell’economia circolare e della Blue Economy, la cui gestione sarà in capo al Comune di Ravenna. Anche questo ulteriore progetto, presentato dal Comune in collaborazione con l’Università di Bologna, si è aggiudicato un contributo regionale, del valore di oltre 421mila euro, partecipando al bando “Programma triennale delle attività produttive – sostegno allo sviluppo delle infrastrutture per la competitività del territorio”.

«Quello che oggi è qui, sotto gli occhi di tutti – ha dichiarato il sindaco di Ravenna Michele de Pascale – è il frutto di un grandissimo lavoro di squadra, al quale il Comune ha creduto e crede fermamente e sul quale ha investito con altrettanta convinzione. Questo centro rappresenta infatti un unicum, in quanto sarà un centro di ricerca industriale pubblico a servizio dell’economia e delle imprese locali ma anche nazionali. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza la comunione di intenti e la stretta collaborazione tra Comune, Università di Bologna e Fondazione Flaminia. Ognuna di queste realtà ha messo a disposizione il proprio impegno e le proprie competenze per dare vita a un centro in grado di sviluppare soluzioni innovative da mettere a disposizione del mondo dell’impresa per affrontare la grande sfida della transizione energetica, nel solco di quella che era stata negli anni Novanta la lungimirante visione di Raul Gardini, individuando nella ricerca il principale strumento per conciliare sviluppo e sostenibilità ambientale. Una nuova realtà di livello internazionale, che opererà nell’ambito del Tecnopolo nei due macro settori della gestione sostenibile dell’energia e dei rifiuti e delle scienze e delle tecnologie del mare, con particolare riguardo alla crescita blu sostenibile».

«Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questo risultato, grazie al coinvolgimento positivo di tante realtà. Si tratta di un progetto sul quale la Regione ha creduto da subito e un’infrastruttura strategica per centrare gli obiettivi della transizione ecologica e della neutralità carbonica anche attraverso l’attività di ricerca industriale e di trasferimento tecnologico soprattutto nel settore ambientale» – ha affermato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini.

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