domenica
17 Agosto 2025

L’immobile non è più a rischio crollo, dopo due anni riapre via Antico Squero

Il proprietario privato dell’edificio ha completato i lavori di messa in sicurezza

21 10 13 Via Antico Squero 2Dopo due anni riapre oggi al traffico via Antico Squero a Ravenna, nel quartiere Darsena. La strada, a ridosso della banchina nord, era chiusa da ottobre 2019 all’altezza della sede di Autorità portuale nel tratto compreso tra via Salona e via Montecatini per il rischio crollo di un vecchio magazzino.

Le precarie condizioni dell’immobile di proprietà privata mettevano a rischio la sicurezza e la pubblica incolumità. Si sono quindi conclusi i lavori di ripristino e messa in sicurezza avviati dopo il raggiungimento di un accordo del Comune con il soggetto privato che ha realizzato gli interventi, consentendo di riaprire qualche mese fa il transito alle biciclette e ai pedoni e oggi, 13 ottobre, anche al traffico delle altre categorie di veicoli, riportando la strada alla sua piena fruibilità.

21 10 13 Via Antico Squero 2Al fine di consentire l’installazione di idonee barriere di protezione, è stato temporaneamente istituito il restringimento della carreggiata per un tratto di 70 metri ed è stato disposto il limite massimo di velocità di 30 chilometri orari.

Le vicende di via Antico Squero erano diventate anche oggetto di una battaglia politica di Alberto Ancarani (Forza Italia).

Covid, 81 casi in un giorno in provincia di Ravenna (su 223 in tutta la regione)

 

Su 223 casi di positività al coronavirus registrati in un giorno in tutta l’Emilia-Romagna, ben 81 riguardano la provincia di Ravenna (di cui 24 a Faenza, 21 a Bagnacavallo e 13 nel comune capoluogo), su quasi 1.900 tamponi. Si registra però fortunatamente un solo nuovo ricovero e nessun nuovo decesso, mentre le persone in terapia intensiva restano 4 come ieri. I dati sono aggiornati alle 12 di oggi, 13 ottobre.

IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 13 OTTOBRE

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 426.994 casi di positività, 223 in più rispetto a ieri, su un totale di 19.142 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dello 1,2%.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 249 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 398.454. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 15.019 (-31). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 14.659 (-11 rispetto a ieri), il 97,6% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano cinque decessi: una donna di Piacenza di 82 anni, due uomini di 69 e 94 anni di Parma, una donna di 59 anni di Reggio Emilia e un uomo di 66 anni di Bologna.
In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 13.521.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 40 (-2 rispetto a ieri), 320 quelli negli altri reparti Covid (-18).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 4 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri); 1 a Parma (-1); 2 a Modena (invariato); 16 a Bologna (invariato); 2 a Imola (invariato); 3 a Ferrara (invariato); 4 a Ravenna (invariato); 3 a Forlì (invariato); 2 a Cesena (invariato), 3 a Rimini (invariato). Non risultano ricoveri in terapia intensiva in provincia di Reggio Emilia (ieri era 1).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 26.406 a Piacenza (+13 rispetto a ieri, di cui 6 sintomatici), 32.744 a Parma (+12, di cui 4 sintomatici), 51.276 a Reggio Emilia (+22, di cui 15 sintomatici), 72.123 a Modena (+14, di cui 7 sintomatici), 89.502 a Bologna (+29, di cui 17 sintomatici), 13.567 casi a Imola (+2, tutti sintomatici), 25.725 a Ferrara (+12, di cui 11 sintomatici ), 34.012 a Ravenna (+81, di cui 45 sintomatici), 18.735 a Forlì (+9, di cui 7 sintomatici), 21.497 a Cesena (+12, di cui 7 sintomatici) e 41.407 a Rimini (+17, di cui 10 sintomatici).

I risultati del trofeo Sap alla Granfondo Via del Sale

Appuntamento organizzato dal sindacato autonomo di polizia nell’ambito della manifestazione sportiva

BiciSi è disputata a Cervia il 10 ottobre, dopo un anno di interruzione per via del Covid, la gara ciclistica Granfondo Internazionale Via del Sale, nell’ambito della quale il Sindacato autonomo di polizia (Sap) della provincia di Ravenna ha organizzato la 153esima edizione del Trofeo “Sap Sport Ravenna”, una speciale classifica riservata a tutti gli appartenenti alle forze dell’ordine e forze armate partecipanti. Al termine della gara è stato assegnato anche il trofeo Cesp, Consiglio Europeo Sindacati di Polizia.

La gara per aggiudicarsi il trofeo Sap prevedeva la possibilità di affrontare un percorso medio di 105 km o un percorso lungo di 152 km. All’appartenente alla Polizia di Stato meglio classificatosi sul percorso lungo è stato attribuito il trofeo Cesp.

Alla speciale classifica del trofeo Sap si sono iscritti circa 50 tra appartenenti (uomini e donne) alla Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Polizia Penitenziaria, Corpo dei Vigili del Fuoco, Comandi di Polizia Municipale, Comandi di Polizia Provinciale, Esercito, Capitaneria di Porto, Aeronautica e Marina Militare, provenienti da varie regioni d’Italia.

Questo l’ordine di arrivo:

PERCORSO MEDIO DONNE
GENTILOTTI Vanessa, Gruppo Sportivo Esercito;
RAVAGLIA Marina, Polizia Locale Imola (BO).

PERCORSO MEDIO UOMINI
TORINI Alessandro, Polizia di Stato, Stradale Riccione (RN);
ARRUZZOLI Matteo, Guardia di Finanza, Casalpusterlengo (LO);
MAURIELLO Valentino, Esercito Italiano.

PERCORSO LUNGO DONNE
SCHIAPPACASSE Monica, Polizia di Stato, Commissariato Cesena (FC)

PERCORSO LUNGO UOMINI
AVALLONE Domenico, Gruppo Sportivo Esercito;
MORRA Simone, Aeronautica Forlì;
COLLUTO Giovanni, Polizia di Stato, Padova.

In virtù della classifica, Monica Schiappacasse è risultata vincitrice anche del trofeo Cesp.

Il comitato d’onore per la premiazione degli atleti era composto dalla questora Giuseppina Maria Rita Stellino, dal comandante provinciale dei carabinieri Marco De Donno, dal comandante provinciale della guardia di finanza Andrea Mercatili, dal presidente del gruppo sportivo dell’Esercito Alessandro Grazioni, dal senatore Stefano Collina, dal deputato Gianni Tonelli (segretario generale aggiunto del Sap), dall’assessora allo Sport del Comune di Cervia Michela Brunelli, dalla rappresentante del centro antiviolenza Linea Rosa Silvia Satanassi e dal segretario provinciale del Sap Enzo Fiorentino. Quest’ultimo ha voluto ringraziare tutti coloro che, ad ogni livello ed in ogni maniera, hanno fornito il proprio contributo alla riuscita della manifestazione, esprimendo particolare gratitudine Claudio Fantini, titolare dell’omonimo stabilimento balneare cervese il quale, con l’attività della sua società Sportur ha realizzato la manifestazione Via del Sale.

Con un coltello in mano, crea il panico. E prende a calci la porta della caserma

Arrestato dai carabinieri, ora dovrà presentarsi dalle forze dell’ordine due volte al giorno

Uomo ColtelloUna serata movimentata per vari residenti di Faenza, che hanno segnalato al numero di emergenza “112” un cittadino in evidente stato confusionale che si stava aggirando con fare minaccioso a piedi brandendo un coltello tra le mani.

Poco dopo, presumibilmente lo stesso uomo, con tanto di coltello, si è presentato davanti alla caserma dei carabinieri di via Giuliano da Maiano, colpendo con calci e pugni la porta carraia dello stabile, cercando poi di prelevare subito dopo due rastrelliere delle bici e danneggiando il citofono della stazione, prima di allontanarsi.

Le pattuglie dei carabinieri si sono quindi messe alla ricerca dell’uomo. notato poco dopo camminare con un equilibrio precario. Alla richiesta da parte dei carabinieri di fermarsi e di consegnare i documenti di riconoscimento, ha però iniziato una vera e propria resistenza fisica, provando a scagliarsi contro i militari, che sono poi riusciti a immobilizzarlo e ad arrestarlo per violenza privata, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento.

L’uomo è stato anche deferito per “porto di armi o oggetti atti ad offendere”.

L’arresto è stato convalidato e l’uomo ora è sottoposto alla misura cautelare della presentazione alla polizia giudiziaria due volte al giorno.

Covid, il sindaco pronto a fare uno screening di massa a Castel Bolognese

Dopo il focolaio tra i bambini del calcio e delle scuole elementari

Calcio GiovanileIl sindaco Luca Della Godenza annuncia di essere pronto a effettuare uno screening di massa a Castel Bolognese. L’annuncio in seguito a un focolaio tra piccoli calciatori che si è propagato alla scuola elementare del paese.

Sono 18 i nuovi casi di positività al coronavirus emersi infatti negli ultimi tre giorni a Castel Bolognese.

«Sono quasi tutti bambini delle scuole elementari – rivela il sindaco -. Particolarmente ampia la rete dei contatti perché ha riguardato anche i partecipanti al pre e post scuola. I risultati dei numerosi tamponi effettuati sono incoraggianti, al momento infatti non risultano nuove positività, ma sono risultati ancora parziali».

«Qualora i contagi aumentassero ancora – ha continuato Della Godenza – ci siamo resi disponibili per effettuare uno screening di massa che è l’unico modo per controllare il virus mettendo un perimetro ai contatti positivi».

Sipario sulla stagione di ER Concerti. Gratis i posti per l’aumentata capienza

Appuntamento all’Alighieri di Ravenna il 14 ottobre con la YME Orchestra. Protagonista anche il mago Casanova

YME Orchestra Mago CasanovaSipario al teatro Alighieri di Ravenna, giovedi 14 ottobre alle 21 per il concerto inaugurale della Stagione “Capire la Musica” promossa dalla Cooperativa Emilia Romagna Concerti e dall’Amministrazione Comunale di Ravenna nel quale verranno eseguiti due capisaldi della musica per bambini: Il Carnevale degli Animali di Saint-Saëns e Pierino e il Lupo di Prokofiev. Sul podio la Young Musicians European Orchestra diretta dal giovane Giulio Arnofi, con i pianisti Pietro Fresa e Giulia Contaldo. Pratagonista d’eccezione della fiaba musicale di Prokofiev il mago Antonio Casanova.

Da sottolineare che per festeggiare la riapertura dei teatri e della musica dal vivo alle capienze originali (non succedeva dal febbraio 2020) Emilia Romagna Concerti, attraverso i contributi dei suoi sponsor, ha deciso di mettere a disposizione del pubblico tutti i posti di loggione, palco di quarto ordine e galleria rimasti liberi a causa del distanziamento per covid, ora decaduto. Gli interessati possono ritirare i biglietti gratuiti, fino ad esaurimento, presso la biglietteria del Teatro oppure contattando la mail: segreteria@emiliaromagnaconcerti.com e lasciando un recapito telefonico.

A proposito del programma della serata «Il “Carnevale degli Animali – speiga il Maestro Arnofi – è una composizione adatta sì ai bambini, ma anche molto sofisticata e ironica dove, ad esempio tra gli animali descritti il compositore ne mette anche alcuni che non si vedono negli zoo (un brano si chiama “Acquario”), altri sono i “Pianisti” mentre studiano, altri ancora i “Fossili”, cioè le musiche e i compositori che si ascoltano troppo e che quindi non hanno più vita… tra questi Saint-Saëns include anche se stesso!”

La seconda parte del concerto presenta invece la famosa favola per bambini “Pierino e il Lupo” di Prokofiev, nella quale i personaggi sono rappresentati ognuno da uno strumento musicale differente.
Voce narrante sarà il ravennate Mago Antonio Casanova il quale non mancherà di escogitare alcune sorprese per il pubblico. Si tratta infatti di uno spettacolo molto agile ed allegro, adatto sia ai bambini che ai giovani e meno giovani e per questo fino ai 26 anni si avrà diritto del biglietto al costo di 1 euro.
Per tutti gli altri posti (in platea e nei palchi fino al terzo ordine) è previsto un costo da 7 a 15 euro.

Naturalmente per accedere al concerto è necessario esibire il Green Pass.

Giornate Fai d’Autunno: un viaggio tra arte e natura a Ravenna e in provincia

Tornano le visite guidate il 16 e 17 ottobre. Un’occasione per riscoprire tesori nascosti ad un passo da casa

Parco Della PaceAnche quest’anno, a Ravenna e provincia, si rinnova l’appuntamento con le Giornate Fai d’Autunno per sensibilizzare sulla salvaguardia e il mantenimento del patrimonio artistico e paesaggistico italiano.
In provincia di Ravenna sono diverse le proposte realizzate dalla Delegazione e dai gruppi di Cervia e Lugo, insieme al Gruppo Fai Giovani.
Claudia Giuliani, capo delegazione Fai di Ravenna, parla di una rinnovata attenzione da parte del Fai verso i luoghi della biodiversità come i parchi urbani, spesso sconosciuti o trascurati dai cittadini.

A Ravenna infatti sarà possibile vistare, sabato dalle 15 alle 17 e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17.30, il Parco della Pace. Il Parco della Pace  è nato all’inizio degli anni ’80 come opera d’arte pubblica all’aperto che simboleggia la pace e l’amicizia tra i popoli, racchiude al suo interno opere mosaiciste contemporanee  recentemente soggette a una serie di restauri e di valorizzazione da parte dell’Accademia delle Belle Arti e dei ragazzi del Liceo Artistico di Ravenna. Le visite saranno curate dai Giovani Ciceroni che presenteranno il mosaico Il Francobollo.

In occasione del settimo centenario dantesco, in collaborazione con i Frati Minori Conventuali della Basilica di San Francesco, sabato e domenica dalle 15 alle 17.30 sarà mostrato, presso la Biblioteca del Centro Dantesco a Ravenna, un manoscritto di grande interesse, mai esposto, la lettera con cui l’umanista Girolamo Benivieni richiedeva a Papa Leone X il ritorno delle ossa di Dante a Firenze. Sarà possibile ammirare, inoltre, un’edizione della Divina Commedia  del 1506 e importanti codici danteschi. La visita sarà illustrata dalla curatrice della mostra Federica Fabbri.Biblioteca Francescana
In provincia, sempre durante il weekend, sarà possibile passeggiare nel Bosco del Duca di Altemps, bosco nato all’inizio del secolo scorso lungo i territori che costeggiano il fiume Savio tra le località Cervia, Castiglione di Cervia e Savio e che rappresenta una ricca area ambientale per la tutela e la salvaguardia della biodiversità con maestose farnie secolari un ricco sottobosco. Le visite saranno curate da esperti.

A Fusignano sarà possibile visitare la collezione Baroni al Museo San Rocco in cui è contenuta la raccolta delle ceramiche devozionali, una raccolta preziosa e unica che raccoglie opere in ceramica dal XVII al XX secolo che rappresentano un’importante contributo per la conoscenza della religiosità popolare.
A Budrio di Cotignola si potrà esplorare il complesso rurale La Palazza, uno dei pochi edifici storici di Cotignola risparmiati dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, un luogo della memoria condivisa in cui sarà possibile visitare la retrospettiva del ceramista Luciano Bassi nel decennale della scomparsa, e una raccolta di esempi di opere dedicate al tema del riciclo e del riuso.La Palazza

Per tutti gli eventi è consigliata la prenotazione sul sito del Fai.
L’accesso sarà possibile solo a chi è in possesso di certificazione verde Covid 19, esclusi i bambini al di sotto dei 12 anni. Tutti i visitatori potranno sostenere il Fondo Ambiente Italiano con un contributo suggerito di 3 euro . Sarà inoltre possibile iscriversi al Fai con una tariffa agevolata che prevede lo sconto di 10 euro rispetto alla tariffa ordinaria.

Covid, in un giorno in provincia di Ravenna un terzo dei contagi di tutta la regione

 

Sono 46 (su circa 1.200 tamponi) i nuovi casi di positività al coronavirus registrati in 24 ore in provincia di Ravenna, su 157 complessivi in tutta la regione, prima provincia come numero di contagi giornalieri. Non si registrano nuovi decessi, mentre salgono a 4 i pazienti ricoverati in terapia intensiva in provincia.

BOLLETTINO REGIONALE DEL 12 OTTOBRE

Dall’inizio dell’epidemia da coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 426.771 casi di positività, 157 in più rispetto a ieri, su un totale di 25.114 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dello 0,6%.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 143 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 398.205. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 15.050 (+12). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 14.670 come ieri, il 97,5% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano due decessi: una donna di 93 anni a Parma e una donna di 87 anni a Bologna.
In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 13.516.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 42 (-4 rispetto a ieri), 338 quelli negli altri reparti Covid (+16).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 4 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri); 2 a Parma (invariato); 1 a Reggio Emilia (invariato); 2 a Modena (-1); 16 a Bologna (-2); 2 a Imola (-1); 3 a Ferrara (invariato); 4 a Ravenna (+1); 3 a Forlì (invariato); 2 a Cesena (-1), 3 a Rimini (invariato).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 26.393 a Piacenza (+6 rispetto a ieri, di cui 5 sintomatici), 32.732 a Parma (+9, nessun sintomatico), 51.254 a Reggio Emilia (+17, di cui 9 sintomatici), 72.109 a Modena (+8, di cui 7 sintomatici), 89.473 a Bologna (+37, di cui 28 sintomatici), 13.565 casi a Imola (+1, non sintomatico), 25.713 a Ferrara (+6, tutti sintomatici ), 33.931 a Ravenna (+46, di cui 27 sintomatici), 18.726 a Forlì (+6, di cui 4 sintomatici), 21.485 a Cesena (+9, di cui 6 sintomatici) e 41.390 a Rimini (+12, tutti sintomatici)

«Serve una cerimonia per celebrare i 50 anni di Ancisi in consiglio comunale»

Dopo aver ripescato una foto dall’archivio del Pci, l’editore Simonini si rivolge al sindaco De Pascale chiedendo un’iniziativa per il decano dell’opposizione

Ancisi
Alvaro Ancisi in consiglio comunale a Ravenna negli anni ’60

L’editore Ivan Simonini, agitatore culturale e in passato assessore comunale a Ravenna per il Pci, propone al neo rieletto sindaco Michele de Pascale di organizzare una cerimonia in occasione dell’insediamento del nuovo consiglio comunale per celebrare il mezzo secolo di presenza di Alvaro Ancisi tra i banchi di Palazzo Merlato. L’81enne nel 1997 ha fondato Lista per Ravenna, in precedenza aveva rappresentato la Democrazia cristiana locale. Alle elezioni del 3-4 ottobre era candidato sindaco (la quarta volta in carriera) e ha conquistato il seggio in municipio con il 5 percento della sua coalizione civica di sei liste.

«In questi 50 anni – scrive Simonini a De Pascale – Ancisi ha svolto ruoli sia di governo, come assessore a fine anni ’60, sia di opposizione, maturando un’esperienza amministrativa che non è esagerato definire formidabile, così come non è esagerato definire straordinaria la sua capacità di resistenza ai meccanismi defatiganti della politica, garantendo con continuità il suo contributo attivo sulle tante questioni del governo locale. Un contributo sempre competente anche quando molto critico, e critico non solo verso la maggioranza ma spesso all’interno della stessa opposizione. E comunque un contributo, da qualunque punto di vista lo si guardi, nel suo complesso utilissimo per i cittadini di Ravenna».

Simonini sta lavorando a un fotolibro sui comunisti ravennati e al Museo del Senio di Alfonsine nella fototeca del Pci di Ravenna ha rintracciato una fotografia che ritrae un giovanissimo Ancisi mentre interviene in consiglio comunale negli anni ’60.

Bancarotta fraudolenta e falso in bilancio: tre denunciati, 8 immobili sequestrati

L’indagine della procura ipotizza che dietro la scissione di un’azienda in crisi ci fosse un piano per sfilare beni del valore di 4 milioni dal patrimonio a favore dei creditori

Foto GdF MiMaIl passaggio di otto immobili del valore complessivo di quattro milioni di euro da una società a un’altra riconducibile agli stessi amministratori, sarebbe stata un’operazione pianificata in maniera fraudolenta per sottrarre i beni dalla disponibilità dei creditori della prima impresa prima che arrivasse a fallimento nel 2019. È l’ipotesi della procura di Ravenna che ha condotto un’inchiesta arrivando a ottenere un provvedimento di sequestro preventivo disposto dal giudice per le indagini preliminari. La guardia di finanza provinciale ha eseguito il decreto mettendo i sigilli a due negozi, un garage e tre appartamenti in una centralissima via di Milano Marittima e un ulteriore appartamento con magazzino a Ravenna.

L’indagine nasce da un’ispezione tributaria condotta dai Finanzieri nei confronti di una società di vendita al dettaglio di abbigliamento e accessori di alta gamma. Oltre alle contestazioni amministrative in materia di imposte dirette e Iva, le Fiamme Gialle hanno individuato un’operazione straordinaria di scissione societaria attraverso la quale era stato ridotto il patrimonio immobiliare della società che già versava in un conclamato stato di decozione ed era oramai inattiva ed in stato di liquidazione volontaria. Il pubblico ministero ha presentato istanza di fallimento al tribunale. I successivi approfondimenti avrebbero dimostrato che la scissione societaria aveva finalità esclusivamente distrattive.

Sono stati denunciati l’amministratore della società e i due consulenti che avevano fornito il loro apporto professionale per l’esecuzione del piano per il reato di concorso in bancarotta fraudolenta per distrazione e di bancarotta impropria derivante dal reato di falso in bilancio per aver ritardato l’emersione dello stato di insolvenza gonfiando artatamente il bilancio chiuso a gennaio 2015. I due consulenti aziendali, dopo solo tre mesi dall’operazione, entravano nella compagine di nuova costituzione attraverso una società veicolo di diritto svizzero.

L’ex Ct faentino: «Sono uomo da strada, non da scrivania»

Cassani parla dell’addio alla Nazionale di ciclismo: «Di sogni ne ho ancora tanti…»

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Il ct della nazionale Davide Cassani mentre fotografa una partenza della Gran Fondo

«Io sono un uomo da strada e non da scrivania, è questa essenzialmente la ragione per cui io non posso e non voglio andare contro me stesso, non posso ignorare quello che sono e soprattutto quello che non so fare. Ecco perché, pur avendo apprezzato moltissimo l’offerta interessante che mi è stata fatta, chiudo un libro per aprirne un altro che è soltanto la sua continuazione».

Così l’ormai ex ct della Nazionale di ciclismo, Davide Cassani, spiega su Facebook perché ha rinunciato a ricoprire un nuovo incarico in Federazione.

L’ex ciclista faentino lo fa con un’immagine che, «anche solo ricordarla, mi fa tremare i polsi e palpitare forte il cuore»: sono le pedalate di Sonny Colbrelli nella vittoriosa Parigi-Roubaix. «È in quel fango che copre completamente Sonny che io ritrovo tutti i motivi del mio sconfinato amore per il ciclismo. Io ero lì con Colbrelli, pedalavo con lui, stavo facendo a metà di tutto; fango e sudore, speranza e fatica… Ecco, questo è quello che amo e quello che so fare: stare con i ragazzi, essere con loro, sempre, soprattutto quando faticano, quando pedalano – scrive Cassani -. Alla foratura di Gianni Moscon e alla sua caduta ho sofferto come se mi avessero dato un calcio in bocca anzi no, peggio, allo stomaco. Voglio tornare, anzi restare sulle strade con i miei ragazzi condividere con loro amarezze e delusioni, gioie e soddisfazioni. Non so cosa farò, dipenderà da quello che sarò capace di inventarmi. Di sogni ne ho ancora tanti e di certo non lascerò il ciclismo», aggiunge l’ex ct.

La corte chiama a testimoniare un 73enne: era il brigadiere Ciccio sotto copertura?

Udienza 8 / Ordinanza del presidente Leoni che si richiama alla deposizione della fidanzata del 21enne rapito e ucciso nel 1987: dal racconto della donna era emersa la figura di un misterioso militare arrivato nei momenti caldi dopo il rapimento

Pexels Bob Price 764880Potrebbe essere arrivato il momento per dare un volto e un nome al “brigadiere Ciccio”, la fantomatica figura del sedicente agente sotto copertura emersa da una delle testimonianze rese in corte d’assise a Ravenna nel processo in corso per l’omicidio di Pier Paolo Minguzzi, il 21enne terzo genito di una facoltosa famiglia di imprenditori di Alfonsine, rapito e ammazzato nel 1987.

Nelle battute finali dell’udienza odierna, 11 ottobre, il presidente della corte Michele Leoni ha letto un’ordinanza con cui dispone di iniziativa propria – richiamandosi alle facoltà concesse al giudice dal codice di procedura penale e sottolineando una certa inerzia delle parti – la convocazione del 73enne Francesco Rossi per la prossima udienza in calendario il 25 ottobre (stessa giornata in cui si darà seguito all’accompagnamento coattivo di un ufficiale dei carabinieri il cui legittimo impedimento non è stato accolto).

Nessun dettaglio sul profilo del teste o sulle motivazioni della convocazione, ma tre elementi alimentano l’ipotesi che si tratti del carabiniere comparso a casa della fidanzata della vittima nelle prime ore dopo il rapimento. Primo: il nome di battesimo Francesco potrebbe essere ridotto nel diminutivo “Ciccio”. Secondo: il riferimento all’acquisizione del libretto matricolare del 73enne, elemento che lo rende riconducibile alla sfera militare. Terzo: il richiamo, contenuto nell’ordinanza, alla testimonianza della donna. Di tutta la prima deposizione della 54enne era stato il ruolo di questo personaggio ad aver attirato apertamente l’interesse del presidente Leoni con domande chirurgiche sulla descrizione fisica, come se avesse in mente un profilo. La donna è stata già convocata per una seconda audizione.

Pexels özgür ünal 3021867Il “Ciccio” si presentò con un fervido interesse nei confronti di “Alex”, l’uomo che si fece vivo al telefono con la fidanzata di Minguzzi sin dalle prime ore dopo il rapimento (un rapporto andato avanti con lettere e cartoline per molti mesi). In seguito “Alex” venne identificato: si tratta del lughese E. C., oggi 62enne, che rischia un’imputazione per falsa testimonianza. Alla grafologa forense Nicole Ciccolo di Bologna, stamani, è stato affidato l’incarico di stabilire se la mano del 62enne fu davvero quella che scrisse materialmente la lettera spedita da Imola il 2 maggio 1987, giorno dopo il rinvenimento del cadavere di Minguzzi.

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