Dopo il debutto dello scorso ottobre, sono in programma dodici nuove repliche della rappresentazione scritta e diretta da Alessandro Renda a e Tahar Lamri
Dopo il debutto dello scorso autunno nell’ambito del Prologo della Stagione dei Teatri, torna al cimitero di Ravenna “Nephesh – proteggere l’ombra”, la performance itinerante di RavennaTeatro che invita a riflettere su vita, morte e spiritualità (qui la recensione di Serena Simoni). Le nuove date in programma vanno dall’1 al 13 aprile, al tramonto, con due repliche speciali (5 e 12 aprile) all’alba.
Durante la performance i partecipanti, muniti di cuffie, passeggeranno per la parte monumentale del cimitero, guidati dall’attore Alessandro Renda impegnato in un dialogo silenzioso (ma udibile in cuffia, appunto) con lo scrittore Tahar Lamri, in un intreccio di racconti e immagini che si muovono tra vita e morte, leggende e storie personali, architetture e fotografie, e si trasforma in un invito a proteggere ciò che resta invisibile agli occhi: le ombre, i legami, il respiro stesso del tempo.
«Nephesh non è uno spettacolo e non è una visita guidata del cimitero. – spiegano da RavennaTeatro -. È un’esperienza intima e collettiva, una drammaturgia sonora che “avvolge” i partecipanti, conducendoli in un itinerario sospeso tra memoria e presente, realizzato in collaborazione con Trail Romagna per unire natura, cammino e spiritualità»
I biglietti sono già disponibili online o alla biglietteria del Teatro Rasi (giovedì 16-18). In occasione della rassegna “I sabati a Scattisparsi”, curata da Ivano Mazzini, sarà inoltre possibile incontrare Renda e Lamri in un appuntamento dedicato alla genesi e all’approfondimento del progetto (via Sant’Agata 8).
«Questo lavoro – spiega Alessandro Renda – è nato dall’urgenza di dare voce a ciò che normalmente resta nascosto, non detto, a quel senso di vertigine che capita a ognuno di noi di fronte alla morte o alla malattia: è come attraversare uno spazio fragile, dove le ombre che ci abitano prendono corpo e ci parlano delle nostre paure, delle nostre memorie, dei margini del visibile. È un’esperienza che interroga profondamente e invita a concentrarci sul nostro respiro vitale. L’incontro con gli spettatori è stato potentissimo, ho ricevuto decine e decine di lettere e messaggi di chi poi ha voluto condividere con me il proprio ricordo personale. Quando con Tahar Lamri scrivevamo il testo, desideravamo proprio questo tipo di relazione intima da una parte e di condivisione dall’altra, perché il cimitero può diventare non solo un luogo doloroso, ma un luogo vitale che ci suggerisce di proteggere proprio quell’ombra che ci rende umani».
Per l’occasione verranno inaugurate due mattonelle in segno di vicinanza alle donne vittime di violenza
Sabato 29 marzo a Cervia il Centro Visite Salina, Casa delle Farfalle e il Parco Naturale riaprono le porte al pubblico dando il via alla nuova stagione.
Per l’occasione a Casa delle Farfalle e al Centro Visite Salina di Cervia saranno inaugurate due mattonelle in mosaico Cervia Città Amica delle Donne, simbolo di vicinanza della comunità alle donne che subiscono violenze. «Atlantide (la cooperativa che gestisce i parchi cervesi, ndr) ha appena ottenuto la certificazione parità di genere e questa è una delle prime iniziative in cantiere per essere vicine e vicini alle donne e promuovere nei nostri parchi un ambiente di lavoro equo, inclusivo e rispettoso di ogni genere» afferma Chiara Tiozzi, responsabile dei parchi tematici del Cervese – Siamo felici della collaborazione con Linea Rosa e fieri di queste due mattonelle, che hanno un significato simbolico importante».
Il programma di sabato 29 marzo
Il Centro Visite Salina accoglie il pubblico con una giornata di visite guidate e iniziative. Alle ore 14.30 è in programma la visita guidata “La passeggiata lungo la via dei nidi”, un’escursione a piedi per osservare gli uccelli in cova, il corteggiamento, l’accudimento dei piccoli e le tecniche di difesa del nido. Alle ore 15.30 è prevista l’inaugurazione della mattonella Cervia Città Amica delle Donne, realizzata dalla mosaicista Barbara Liverani. Seguono incursioni poetiche con letture di operatrici e volontarie del centro antiviolenza Linea Rosa.
Alle ore 16.30 si potrà partecipare alla prima escursione “In barca alla ricerca dei fenicotteri”, per avvistare diverse specie di uccelli della Salina. Con un breve tratto di passeggiata è possibile avvicinarsi di più alle vasche dove, se si ha fortuna, si ammirano anche tanti fenicotteri.
Anche a Casa delle Farfalle sabato è prevista una giornata ricca di visite guidate, laboratori e attività. L’apertura delle porte del parco tematico è alle ore 9.30. Al mattino, dalle ore 10 alle 13, ingresso gratuito per residenti nel Comune di Cervia e Open day per insegnanti. Alle ore 10.30 è in programma una caccia al tesoro “Il mistero del bombo scomparso”, il nuovo percorso per famiglie, bambine e bambini per scoprire in modo divertente i segreti della natura. Risolvendo rebus, indovinelli e giochi, i partecipanti aiuteranno gli amici del prato a ritrovare Rimbo, il bombo scomparso.
Alle ore 12.30 è previsto “10 min con… le nostre guide esperte”, una breve visita per conoscere cosa mangiano le farfalle, gli insetti stecco, come si trattano le crisalidi e altre curiosità.
Alle ore 15.30 partirà la nuova visita guidata “Segreti e meraviglie: la biodiversità, un mondo da scoprire” dedicata alla biodiversità, al mondo degli insetti e delle farfalle.
Infine, alle ore 16.30 è prevista l’inaugurazione della mattonella in mosaico Cervia Città Amica delle Donne, realizzata dalla mosaicista Anna Fietta, con a seguire incursioni poetiche con letture di operatrici e volontarie del centro antiviolenza Linea Rosa, come svolto precedentemente al Centro Visite Salina di Cervia.
Sabato 29 marzo, dalle ore 9 alle ore 19, anche il Parco Naturale di Cervia apre le sue porte. Alle ore 16 è in programma “Biodiversità al parco”, una visita guidata inclusa nel biglietto d’ingresso. Una passeggiata guidata nei recinti dedicati della Vecchia Fattoria per scoprire e toccare da vicino gli animali e conoscere i segreti e le abitudini degli ospiti del Parco Naturale.
I biglietti per partecipare alle escursioni in Salina e per l’ingresso a Casa delle Farfalle sono acquistabili online su shop.atlantide.net nella sezione dedicata al Centro Visite Salina di Cervia e a Casa delle Farfalle.
Tra marciapiedi, bonifiche da radici e asfaltature. L’elenco
foto di repertorio
Sono in corso o stanno per iniziare sul territorio comunale numerosi interventi che riguardano soprattutto manutenzioni straordinarie e asfaltature di strade e marciapiedi e bonifiche da radici.
«Nella primavera – afferma l’assessora ai Lavori pubblici Federica Del Conte – sono pronti a partire oltre 11 milioni e mezzo di euro di interventi di manutenzione straordinaria sulle strade del comune, dal centro al forese ai lidi. Mi preme ringraziare i servizi e i tecnici del Comune che stanno affrontando una mole enorme di lavoro dovuta alla concomitanza degli interventi di ricostruzione post emergenza alluvione e delle scadenze dei finanziamenti Pnrr».
Le manutenzioni straordinarie di strade e marciapiedi
Per quanto riguarda le manutenzioni straordinarie nell’ambito del Global Service Strade sono in partenza, e in alcuni casi già in corso in questa prima parte dell’anno, lavori sulla pavimentazione stradale a Mezzano in via Malatesta, ad Ammonite in via Fabbri, a Savarna, in via Savarna per 110 mila euro; interventi sui marciapiedi interessano invece Piangipane in via Domenico Babini e ancora sulla pavimentazione stradale ad Ammonite e Santerno per un importo di 120mila euro; interventi di manutenzione straordinaria in via Bevanella, tratto che va dalla strada provinciale 51 a via Guarniera (Castiglione di Ravenna) per 1 milione di euro; a Sant’Alberto, in via Nigrisoli per 150mila euro; a Punta Marina, in via Del Remo per 150mila euro; interventi localizzati sull’impalcato del ponte di via Cella sul fiume Ronco per un importo di 276mila euro.
Sono in corso lavori sulla viabilità in ambito portuale per 1 milione di euro e partiranno a breve i lavori di ristrutturazione della sovrastruttura stradale a Ravenna in via Gaetano Savini per 200mila euro. Infine in città si sta lavorando all’adeguamento funzionale dell’intersezione viale Berlinguer-piazza Sighinolfi del valore di 800mila euro.
Le bonifiche da radici
Numerosi sono gli interventi in corso o terminati relativi alla messa in sicurezza e bonifica da radici: a Fosso Ghiaia, nella piazza, per 450mila euro; a Marina Romea in viale Italia (successivamente si interverrà su viale Delle Nazioni a Marina di Ravenna) nell’ambito del Global Service, a Lido di Classe per 200mila euro; a Marina di Ravenna per 140mila euro; a Marina Romea, in viale Platani per 760mila euro e lungo viale Italia.
Sono altresì in programma lavori su alcune strade e marciapiedi dell’area territoriale 1 centro urbano per un importo di 215.948 euro; a Lido di Classe in via D’Almeida per 150mila euro; nell’area territoriale 2 Ravenna sud per 150mila euro; a Mezzano in piazza Giuseppe Donati, in via Togliatti, in via Amendola e in via Fratelli Cervi per 110mila euro. Tutti gli interventi non ancora avviati partiranno tra la metà di aprile e i mesi di maggio e giugno. Proseguiranno comunque tutto l’anno le progettazioni e gli interventi sulle restanti aree del territorio.
I lavori post alluvione del maggio 2023
Nell’ambito invece degli interventi finanziati dal Commissario straordinario alla Ricostruzione inizieranno a breve i lavori di asfaltatura in via Canala nel tratto tra le Statali 16 e 309 per 400mila euro e in via Corriera Antica dalla strada Provinciale 24 verso nord per circa 1 chilometro per 130 mila euro.
Altri lavori già affidati e che partiranno prossimamente riguardano alcune strade a Fornace Zarattini per 1milione di euro; le vie Fosso Ghiaia, Valloncello, Tobagi e Morini a Osteria per 330mila euro; le vie Garzanti, Fiora, Sale di Minarda e via Trentula a San Pietro in Trento per 680mila euro; le vie Fosso Nuovo (da via Lunga a via Bosco), Castellina a Campiano, Macoda e Amadori (da via Chiesa a via Viazza) a Gambellara per 180mila euro; le vie Canaletta, Viazza di Sopra, Cupa a Villanova di Ravenna per 322mila euro; la via San Giuseppe a Villanova di Ravenna per 300mila euro, i lavori di riasfaltatura della piazza Matellica e delle vie Salara e Matellica oltre ai lavori di risagomatura in misto granulare stabilizzato della strada bianca denominata via canale Pergami a Savio per 221mila euro; i lavori di ripristino pavimentazione stradale in conglomerato bituminoso di via Campagnoni e via 2 giugno a San Pietro in Campiano per 190mila euro e la conclusione dell’intervento in via Campolungo a Mensa.
Gli interventi da iniziare a breve (il cui avvio è subordinato al completamento di lavori di competenza di altri enti e gestori di sottoservizi)
Partiranno a seguito della conclusione dei lavori dell’Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile per il ripristino dell’argine destro fiume Ronco in località Borgo Sisa i lavori di competenza comunale per la riasfaltatura della via Argine Destro Ronco fra Borgo Sisa e Coccolia per 700mila euro e, a conclusione dei lavori di posa del nuovo metanodotto ad opera di Snam, i lavori di asfaltatura di via San Rocco a San Pietro in Vincoli per 550mila euro. Sono al momento sospesi per consentire la posa della nuova rete gas da parte di Hera, ma riprenderanno appena possibile, gli interventi per manutenzione straordinaria nell’area territoriale 3 (in via Flumendosa) per un importo di 150mila euro.
Le opere di urbanizzazione svolte dal Comune con azione sostitutiva
Il Comune, dopo aver escusso le fidejussioni dai soggetti privati, interverrà nel completamento di opere di urbanizzazione non finite, in particolare sono stati finanziati e affidati lavori di opere di urbanizzazione a Classe, in via Morgagni, per un importo di 61mila euro e sono in corso interventi di realizzazione di opere di urbanizzazione a Lido di Savio in via Meldola, per un importo di 335mila euro.
Le strade bianche
Sempre a carico del Global Strade, è in corso il secondo ripasso sulle strade cosiddette bianche per un’estensione di oltre 80mila metri quadrati.
I lavori dei prossimi mesi
Si tratta di asfaltature che interesseranno le vie Mattei, tra la rotonda dei Mosaicisti e la rotonda Montecarlo; viale Pallavicini, da via Alberoni a via Carducci; via 56 Martiri, da via Dismano al civico 65 e dal curvone alla carreggiata destra verso via Dismano; via Santerno Ammonite, da via Palazza a via Delle Acque; via Degli Argini, da canale Guiccioli a via Maria Goretti; un tratto di via Canale Guiccioli, tratti vari di via Rocca Brancaleone; via Canalazzo, da via Cerba a via Alberete; via del Campo Sportivo a Mezzano.
A queste si aggiungono le riasfaltature successive alla posa delle reti del gas che riguarderanno le vie Abruzzo, Umbria, Lazio, Montone, Spreti, Sicilia, Sardegna, Senales, Ravegnana, dei Bersaglieri, Punta Stilo. Montelungo, Carso, Garavini-Battuzzi, Zalamella, Brunelli, Gallina, Cavalcoli.
Nel pareggio contro la Danimarca nell’ultima amichevole prima degli Europei di giugno
Un gran gol del ravennate Prati ha evitato alla Nazionale Under 21 di calcio la sconfitta contro la Danimarca (1-1 il finale a Cittadella) nell’ultima amichevole prima dell’Europeo di giugno.
Si tratta del primo gol (uno spettacolare destro al volo da una ventina di metri) in Under 21 per il centrocampista del Cagliari, capitano degli azzurri.
«Cerco sempre di dare il massimo, poi ovviamente non sono io a decidere» – ha dichiarato a fine partita rispondendo a una domanda sul suo scarso impiego a Cagliari. «Per fortuna – ha continuato – qui in nazionale sto trovando continuità e siamo pronti per disputare un grandissimo Europeo». Le avversarie saranno Slovacchia, Spagna e Romania.
Alta 103 metri, costruita 43 anni fa, copre metà del fabbisogno annuo: nei pressi di Santa Sofia ci sono voluti sette anni di lavori e 600mila metri cubi di calcestruzzo. Il lago artificiale è più di mille km quadrati e arriva a una profondità massima di 82 metri
La diga di Ridracoli è un’opera d’ingegneria i cui lavori sono iniziati nel 1975, dopo 13 anni di studi, e completata nel 1982. Oggi provvede a coprire la metà del fabbisogno di acqua potabile della Romagna. Il lago artificiale si trova a 557 metri sul livello del mare sull’Appennino, nel territorio dei comuni di Bagno di Romagna e Santa Sofia, in provincia di Forlì-Cesena, all’interno del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, del Parco di Campigna e Monte Falterona, lungo il corso del fiume Bidente.
L’invaso ha una superficie di 1.035 chilometri quadrati, una profondità massima di 82 metri e contiene 33 milioni di metri cubi d’acqua, equivalenti a 33 miliardi di litri. La diga è stata costruita nel punto in cui il fiume Bidente incontra il rio Celluzze dove si sono verificate numerose condizioni favorevoli: in primo luogo l’altezza del sito rispetto al livello del mare, che garantiva una caduta dell’acqua che favoriva la sua portabilità. In secondo luogo il fatto che l’invaso si trovasse in una posizione centrale rispetto a tutti i comuni che si dovevano raggiungere. Inoltre la zona non presentava fonti d’inquinamento, poiché nelle sue vicinanze non si trovavano industrie, case, strade o altri insediamenti produttivi. Su tutto l’impermeabilità della zona garantita dalla morfologia e dalla struttura geologica del terreno.
La diga si definisce tecnicamente come una diga ad arco-gravità, ossia è una costruzione che reagisce alla spinta dell’acqua grazie alla sua forma ad arco e al suo peso. Ha una struttura arcuata in pianta e presenta una parte verticale utilizzata tipicamente per chiudere le strette valli. È alta 103,5 metri, ha una larghezza che va dai 10 metri del coronamento (parte alta) a 36 metri alla base, una lunghezza di 432 metri e un volume di calcestruzzo di 600mila metri cubi.
L’acqua che rifornisce l’acquedotto viene prelevata dal lago mediante un’opera di presa, situata in spalla destra. Essa è costituita da due imbocchi dislocati a quote diverse (490 e 540 metri sul livello del mare) per prelevare in modo indipendente le acque nelle migliori condizioni di temperatura e torpidità. I due imbocchi convergono in un pozzo, profondo circa 130 metri, collegato con la galleria di derivazione che conduce l’acqua, prima verso la centrale idroelettrica, poi verso il potabilizzatore di Capaccio situato poco più a valle.
L’impianto di Capaccio rende l’acqua potabile e la trasferisce alle vasche di carico di Monte Casale di Bertinoro (190 m sopra il livello del mare) attraverso la cosiddetta “condotta principale” lungo la quale sono state realizzate tre spillature per la consegna della risorsa idrica ai comuni di Santa Sofia, Cusercoli e Meldola. Dalla cerniera idraulica di Monte Casale si sviluppano i due rami principali dell’acquedotto, le cui condotte formano due ampi anelli, uno in direzione nord-ovest e uno in direzione sud-est i cui rami servono tutta la Romagna. Il tracciato della rete è stato scelto in modo tale da effettuare il percorso più breve possibile fra punto di partenza e punto di arrivo e cercando, ove possibile, di mantenere in funzione le condotte per gravità.
A Capaccio si trova anche il centro operativo che regola le funzioni della diga e dell’acquedotto: i tecnici della centrale ricevono, 24 ore su 24, in tempo reale, i dati da ogni punto dell’acquedotto e gestiscono tutte le fasi di erogazione e controllo dell’acqua.
«Non vanno toccati a mani nude e occorre accertare se la mamma sia nei paraggi». È il consiglio primario dato da Marianna Gianstefani, presidente della sezione di Lugo dell’Ente nazionale protezione animali (Enpa), per chi dovesse trovare cucciolate di gatti apparentemente abbandonati.
«In queste settimane molte cucciolate stanno nascendo, purtroppo ogni anno si ripetono gli stessi errori da parte di chi vedendo dei cuccioli senza mamma decide di prenderli senza consultare veterinari o associazioni animaliste. Purtroppo molte persone prelevano i cuccioli pensando di compiere una buona azione, in realtà li condannano a morte. La mamma gatta di solito si allontana per cercare cibo e poi ritorna per allattare. Senza i cuccioli rischia la mastite oltre alla disperazione per la perdita dei piccoli. Se vedete la mamma gatta aiutatela mettendole a disposizione cibo e acqua così che non debba andare a cercarne col rischio di trovare la morte lasciando poi soli i cuccioli. Ricordatevi di segnalare la sua presenza alle associazioni così che possano poi effettuare un sopralluogo e prendersene cura».
Trascorsa qualche ora, se si ha la certezza che la mamma non ci sia, occorre contattare veterinari o associazioni per la corretta presa dei piccoli. «La prima cosa da fare è tenerli al caldo, infatti durante le prime settimane di vita i gattini non sono capaci di regolare la propria temperatura, senza il calore della madre possono diventare rapidamente ipotermici, condizione che spesso porta alla loro morte. Procurarsi una scatola o un trasportino con bottiglie o borse di acqua calda avvolte da un panno per evitare il contatto diretto dei piccoli. La soluzione migliore è un tappetino riscaldante/termoforo che mantiene una temperatura calda costante mentre la borsa d’acqua calda o le bottiglie di plastica vanno continuamente sostituite. E’ bene ricordare che i cuccioli dipendono completamente dalla loro mamma per mangiare, per la pulizia, per la termoregolazione e per riuscire a espletare i propri bisogni. Mai somministrare latte vaccino al massimo quello di capra per emergenza, poi subito quello specifico per cuccioli».
Il recupero dopo l’alluvione del 2023 grazie a una fondazione di Unicredit. Al via i lavori anche al parco Cavina
È stata inaugurata oggi (24 marzo) un’area fitness inclusiva installata al giardino Augusto Rotondi di Fornace Zarattini e realizzata grazie a una donazione di UniCredit nell’ambito del progetto “Ri-generare”, un’iniziativa voluta dalla banca per sostenere i territori e le comunità danneggiate dall’alluvione del 2023.
La donazione di UniCredit è stata destinata alla riqualificazione del giardino Augusto Rotondi e del parco pubblico Claudio Cavina di Fornace Zarattini, una delle zone più colpite dagli eventi alluvionali del maggio 2023.
La zona fitness del giardino Rotondi, che interessa un’area complessiva di circa 188 mq, è accessibile e inclusiva. Comprende complessivamente sette attrezzature sportive complete di targhetta con le istruzioni per l’esecuzione degli esercizi, QR code e app per personalizzare il piano di allenamento. Sono presenti anche istruzioni per le flessioni a terra. L’intera superficie è dotata di pavimentazione anti trauma in gomma colata e certificata.
I lavori di riqualificazione al parco pubblico Cavina sono in fase di avvio e prevedono la realizzazione di diverse opere: la donazione di UniCredit sarà utilizzata per finanziare il rifacimento della recinzione lungo i tre lati del perimetro del parco con il posizionamento di una nuova recinzione in ferro battuto, ulteriori lavori saranno finanziati attraverso un’altra donazione elargita da Ferriera Valsabbia, Pontenossa ed Ecoacciai.
In programma anche un incontro di approfondimento qualche giorno prima dello spettacolo, a Palazzo Rasponi
foto: Trifiletti Andrea / Bizzi Augusto
La Stagione d’Opera 2025 del Teatro Alighieri si conclude nella Roma ottocentesca, contesa fra austriaci, truppe napoleoniche e patrioti italiani: laTosca andrà in scena venerdì 28 marzo alle 20.30.
Nel titolo pucciniano, la regia di Luca Orsini vede una storia di riscatto femminile finito in tragedia, proiettata su una Roma oscura e decadente, una città di sotterfugi e intrighi evocata dalle scene di Giacomo Andrico, dai costumi di Rosanna Monti e dalle luci di Tiziano Panichelli. Nei panni della protagonista c’è Marily Santoro, mentre Cavaradossi e Scarpia sono rispettivamente Vincenzo Costanzo e Devid Cecconi. Omar Cepparolli interpreta Angelotti, Alfonso Zambuto è Spoletta, Nicolò Ceriani il sagrestano, Eugenio Maria Degiacomi è Sciarrone, Paolo Breda Bulgherini un carceriere e Dalia Spinelli un pastore. Henry Kennedy, già allievo dell’Accademia dell’opera italiana di Riccardo Muti nel 2021, occupa il podio dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, mentre il Coro Archè è preparato da Marco Bargagna e il Coro di voci bianche Puccini 100 da Angelica Ditaranto e Niccolò Bartolini.
Lo spettacolo andrà in scena anche domenica 30, alle 15.30, nelnuovo allestimento del Teatro del Giglio di Lucca in coproduzione con Ravenna, Pisa, Livorno, Modena e Ferrara, con Massimo Cavalletti al posto di David Cecconi. I biglietti per la replica dell’Alighieri vanno da 15 a 45 euro, con uno sconto a 5 euro per gli under 18 e a 20 per i titolari di Carta Giovani Nazionale (18-35 anni). I sottotitoli e la trama sono disponibili su smartphone con l’app Lyri.
Martedì 25 marzo, alle 18, il Salone Nobile di Palazzo Rasponi (Piazza Kennedy) accoglie il tradizionale incontro Prima dell’opera. L’appuntamento suToscaè guidato daCarla Moreni, critica musicale del Sole24Ore e docente di Storia del teatro al Conservatorio di Milano.
«Le cronache contemporanee raccontano ogni giorno storie di tante Tosca che affrontano o hanno affrontato purtroppo la loro versione di Scarpia –sottolinea il regista Luca Orsini– La protagonista di quest’opera è dedicata a tutte le donne che lottano nella vita con coraggio. A proposito di donne coraggiose, questaToscaha una madre nello spettacolo del 2002 con la regia di Cristina Pezzoli, che insegnava come il teatro avesse il dovere anche di ‘ascoltare le ragioni del nemico’ nel senso che non esistono bianco o neri, ma infinite sfumature di grigi».
Si aprono le candidature per una nuova assunzione al Comune di Ravenna: a Palazzo Meralto si cerca un “Istruttore Direttivo Tecnico” (Specialista tutela ambientale con competenze in acustica) da assumere a tempo indeterminato. La domanda di partecipazione dovrà essere inviata entro il 22 aprile accedendo al Portale Unico del Reclutamento.
. In alternativa, è possibile reperire i moduli all’ufficio Assunzioni e Gestione del Personale (piazza del Popolo 1), allo Sportello polifunzionale (viale Berlinguer 30), agli uffici decentrati e in municipio (piazza del Popolo 1). Per ulteriori informazioni, è possibile contattare telefonicamente l’ufficio Assunzioni del Comune (0544.482496).
Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Marina Mannucci, attivista ravennate per l’emergenza climatica, che risponde al nostro Moldenke e alla sua rubrica dal titolo “Vivere a Ravenna è diventato un inferno“…
I giardini Speyer di Ravenna
Moldenke, compagno di lettura, “le tue verità inconfutabili, i segreti indicibili e le pure e semplici provocazioni” pubblicate il 10 marzo sulla rubrica l’Osservatorio (a questo link) di questa testata giornalistica mi ammuttano a risponderti con il rispetto, la simpatia e l’ironia di cui la tua striscia satirica – spazio fondamentale per veicolare contenuti e suscitare riflessioni – necessita.
Seduta con le gambe a penzoloni su un muretto di tufo immaginario del porto di Mazara del Vallo affacciato sul Mar Mediterraneo – è questa la dimensione che più mi appartiene e la inserisco di forza per quanto fuori contesto ma è la mia e me ne approprio – sorseggio con avidità una birra fredda e annuso effluvi di zagare, di pipirunata saltata in padella che si mescolano all’odore del sale del mare. Il crepuscolo mi avvolge, finisco di bere e sento anch’io la tua stessa necessità di svuotare la vescica, in mancanza di bagni pubblici nelle vicinanze (temo comunque che non ne avrei trovati all’altezza estetica di quelli del film Perfect Days di Wim Wenders) entro nella Trattoria delle cozze che si trova sulla litoranea Mazara-Granitola e provvedo all’azione liberatoria senza riportare particolari traumi per non averla espletata dietro una siepe. L’abitudine tutta maschile – e permettimi di dire anche arrogante – di credere di potersi “liberare” tranquillamente all’aperto, scambiando i luoghi pubblici per orinatori e allurdarli, Moldì caro, è fuori tempo massimo. Ma ti dirò di più è anche un reato sancito dalla Cassazione con sentenza n. 40012/11. Sono anni che ti leggo, credo di aver imparato a interpretare il tuo modo di babbiare e so che sotto sotto gli/le attivistə e in particolar modo quellə climatici in realtà non ti hanno scassato i cabasisi. Funzione di satira e ironia è essere irriverenti, non fare la riverenza; in questo sei maestro. Ho colto al volo la tua provocazione che mi ha sollecitata a pensare, riflettere e impegnarmi a risponderti. Spero di esserne all’altezza con quel sarcasmo indicato da Antonio Gramsci (Quaderni dal Carcere 26/5): non per far ridere ma per proporre un’altra interpretazione. L’attivismo, è risaputo, affronta temi anche scomodi che riguardano questioni complesse. Prova, però, a pensare che camurria se all’improvviso venisse a mancare questa forma di dinamicità sociale; non ci sarebbe più alcun tipo di riflessione/confronto sulle variabili dell’agire come collettività per migliorare il benessere sociale e per attivare processi di trasformazione che parlino di solidarietà e responsabilità collettiva. A Ravenna, per esempio, questa assenza annullerebbe qualsiasi riflessione critica in merito ai rischi del Rigassificatore BW Singapore; inoltre, la società civile non avrebbe l’opportunità (per chi fosse interessatə) di partecipare a incontri di approfondimento su tematiche come quelle che in questi giorni hanno coinvolto il nostro territorio: crisi climatica, alluvioni e ingiustizia sociale degli eventi estremi.
Ma torniamo a noi. Esco dalla Trattoria dopo aver comprato un’altra birra – è così che tocca fare quando si entra un locale per utilizzarne il bagno – e inizio a passiàre lungo il porto canale pulsante di attività marittime. Il leggero sciabordio evoca classicità e anche spettri inquietanti di morti invisibili risucchiate dalle profondità marine. Ma ecco mi è bastato un attimo per creare tirrìbilio e perdermi in borbottii, reclami, rivendicazioni accorate e sono scivolata fuori tema. E quante denunce infervorate, negli anni, ha pubblicato questa testata senza mai pormi un diniego, tagliarmi una frase, anche quando i toni erano accesi e avrebbero creato qualche “imbarazzo”. Si è fatto tardi, vado a dormire al Serena Palace Superior Room; affittacamere senza pretese, decoroso: a 43 euro a notte si può fare. Mi sparo qualche minuto di buona musica seguendo i consigli che l’amico Alessandro Luparini, attraverso un canale social, affida al mitico Joe Cool. Gli occhi fanno pupi pupi; mi addrumiscio immediatamente con una fiatata lunga e regolare che pare mi canti da me stessa la ninna nanna. Non ho apparizioni/incubi d’ispirazione politico/religiosa e nemmeno involontarie intercettazioni di sex worker e content creator. Riposata, la mattina seguente, mi gusto beata una granita al gelso e una brioche col tuppo e faccio un salto al mercato del pesce dove scopro che un’operazione antimafia ha portato all’arresto di 17 persone tra cui esponenti di spicco della criminalità organizzata e imprenditori locali. Questa mia terra di adozione, con la quale intrattengo un rapporto passionale dai sentimenti contrastanti, mi ha fatto sempre addannare mettendo a dura prova la mia voglia di babbiare. Anche qui l’erosione costante della politica nell’assumersi responsabilità favorisce l’irruzione sulla scena di orde di incompetenti e malfattori. Insicurezza economica e incertezza del futuro favoriscono il riavviarsi del vento conservatore. I valori fondativi delle democrazie sono a rischio nell’intero pianeta. E quindi? Quindi pigghiu lu trenu, usufruisco del servizio di traghettamento dello stretto di Messina, mezz’ora traballante tra Scilla e Cariddi che risveglia l’allegoria del viaggio ispirata da Ulisse; risalgo il continente. Attraverso paesaggi e scendo alla stazione di Ravenna, supero i giardini Speyer, sbircio dentro i locali sempre in fermento del centro di partecipazione civica e mediazione sociale CittAttiva (quanti bei ricordi) e, un po’ frastornata dal fuori programma cui mi hai costretta, torno a casa carica dura. Questo vagabondaggio creativo ha lasciato affiorare alternative, chiamale utopie, che mi fanno continuare a credere alla possibilità/necessità di incrinare le malsane egemonie contemporanee e mi sento viva.
L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.Italo Calvino, Le città invisibili (Torino, Einaudi, 1972).
L’incontro è realizzato in collaborazione con il Centro Antidiscriminazioni di Ravenna e si rivolge a genitori, insegnanti e operatori
Una delle immagini della campagna “Chiedimi se sono felice”
Tra gli appuntamenti di “Tiascolto”, il progetto del Centro delle Famiglie e dell’Unione della Bassa Romagna dedicato alle difficoltà dell’adolescenza, ce ne sarà uno in collaborazione con il Centro Antidiscriminazione Lgbti+ di Ravenna, dedicato alla varianza di genere e al tema della transizione in età adolescenziale.
L’incontro è dedicato a genitori, insegnanti e operatori, e si svolgerà a Palazzo Marini di Alfonsine giovedì 27 marzo (20.30). Ad aprire il confronto, Ciro di Maio, coordinatore dei servizi dello sportello Lgbti+ della città. La parola passerà poi a Natascia Maesi, giornalista e presidente di Arcigay Nazionale che nel suo intervento approfondirà il tema della varianza di genere, dell’identità di sé, e illustrerà i percorsi di affermazione di genere in età evolutiva dando spazio alle testimonianze delle persone protagoniste della campagna “Chiedimi se sono felice” realizzata da Arcigay e Affetti oltre il genere.
L’obiettivo è quello di fornire strumenti di supporto per sostenere le persone adolescenti nella loro crescita, imparare a riconoscere le loro esigenze e cogliere i segnali di eventuali difficoltà o sofferenze.
Un’altra iniziativa aperta alla cittadinanza promossa dalla triennale in Storia, Società e Culture del Mediterraneo che dal prossimo anno non accoglierà nuovi iscritti. Il 26 marzo un dibattito a più voci, con il generale di corpo d’armata Massimiliano Del Casale, sulla situazione europea tra Usa e Russia
La posizione dell’Europa tra Usa e Russia, dopo tre anni di guerra in Ucraina, sarà l’argomento di una “lezione aperta” del corso di laurea di Storia del Mediterraneo moderno e contemporaneo a Ravenna. Il 26 marzo dalle 9 alle 11 a Palazzo Verdi (si potrà seguire da remoto tramite Teams chiedendo il link via email a sara.deponte2@unibo.it) si confronteranno quattro voci: tre professori del corso (Michele Marchi, Alberto Pagani e Patrizio Fondi, quest’ultimo è stato ambasciatore dell’Unione europea negli Emirati Arabi Uniti e ambasciatore d’Italia in Giordania) e il generale di corpo d’armata Massimiliano Del Casale, ex presidente del Centro Alti Studi per la Difesa.
Il modello “lezione aperta” non è una novità (avvenne già poche settimane dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina e dopo l’attacco di Hamas a Israele) e si inserisce tra le iniziative di divulgazione promosse dal corso di laurea Storia, Società e Culture del Mediterraneo, partito a Ravenna nel 2020 e destinato alla chiusura. Dal prossimo anno, infatti, non ci saranno più nuove iscrizioni.
«Nonostante gli sforzi di orientamento e promozione – spiega il coordinatore Michele Marchi –, in termini di immatricolazioni non c’è stata la risposta che l’Ateneo riteneva sufficiente. L’inizio nel 2020, in pieno Covid, non ha aiutato. La didattica in forma ibrida poteva essere un elemento attrattivo, ma si è deciso diversamente, tornando completamente alle lezioni in presenza. Anche questo ha contribuito a disincentivare alcune iscrizioni, soprattutto di studenti lavoratori o comunque non disponibili a seguire sempre in presenza». Il corso proseguirà per due anni accademici per consentire il completamento degli studi per gli iscritti finora: più di un centinaio in totale, di cui una quarantina già laureati.
Rammaricato il docente Alberto Pagani: «Non discuto la scelta dell’ateneo di privilegiare altri ambiti disciplinari, a Ravenna però si perde la possibilità di sviluppare il settore della formazione sulla storia politica contemporanea e la geopolitica dell’area mediterranea, che si farà da altre parti, forse a Forlì». E poi una replica a chi dice che invece di aumentare le spese militari andrebbero aumentate le spese per l’istruzione: «In realtà la ricerca e sviluppo del procurement militare si realizza con le università, e l’investimento in programmi tecnologici ha ricadute di finanziamento sulle università e sui centri di ricerca».