giovedì
11 Settembre 2025

Teatro Rasi e stagione di prosa affidati a un bando per produzione e gestione

In ballo quasi mezzo milione di euro con Ravenna Teatro in corsa, ma non sono escluse partecipazioni “esterne”

AlbeFino a oggi in convenzione come le altre realtà culturali, Ravenna Teatro gestisce da anni lo spazio del teatro Rasi e la stagione di prosa del teatro Alighieri ed è forse la realtà in città per cui la novità è più consistente. Infatti, per la prima volta, questa cifra, pari complessivamente a 465mila euro, verrà messa a bando.

Le linee di indirizzo, come ha spiegato l’assessora alla Cultura Elsa Signorino in consiglio comunale, «individuano per la ricerca del partner nella gestione del Teatro Rasi un operatore qualificato, con alta professionalità con l’obiettivo di consolidare il profilo del Rasi come centro di produzione teatrale, di ricerca e sperimentazione, luogo di rassegne didattiche di alto profilo educativo, centro per la programmazione della stagione di prosa che si svolgerà prevalentemente al Teatro Alighieri».

Anche in questo caso, le linee di indirizzo della convenzione riguardano il quinquennio 2018/2022. E Ravenna Teatro, che ha annunciato di voler partecipare, appare oggettivamente come assai qualificata per puntare a una riconferma, nonostante in questo caso (a differenza delle convenzioni di importi minori, dove è stata possibile una maggiore elasticità nel definire i requisiti) non sia specificato che chi concorre deve aver lavorato sul territorio ravennate. E dunque potrebbero presentarsi anche altri soggetti “esterni”. Si legge infatti che «verranno utilizzati criteri di valutazione tecnico qualitativi come la pregressa esperienza artistica e la metodologia organizzativa proposta (massimo 30 punti); qualità del progetto culturale per i prossimi cinque anni e per il 2018 (punteggio massimo 70). La finalità della gestione deve essere quella di consolidare la produzione teatrale e realizzare un’adeguata programmazione, valorizzare il teatro e lo spettacolo dal vivo, la ricerca e le forme di sperimentazione artistica, garantendo presso il Teatro Rasi la presenza di un nucleo di produzione teatrale».

È prevista una clausola di salvaguardia per consentire, qualora la complessa procedura non si concluda in tempo utile, la realizzazione della stagione teatrale 2017/2018 in capo alla attuale gestione. Per lo stesso motivo si prevede analoga possibilità di proroga nel caso entro l’1 settembre 2022 non sia già individuato il nuovo gestore.

Ed è proprio in virtù di questa clausola di salvaguardia che Ravenna Teatro, sebbene in forte ritardo rispetto a tutti gli anni precedenti, ha potuto presentare la “Stagione dei teatri” che prevede dodici spettacoli in abbonamento e otto extra tra Rasi e (soprattutto) Alighieri.

Al dirigente Tarantino che ha firmato il bando abbiamo girato la domanda che ha posto, in consiglio comunale (dove anche le forze che hanno votato in modo contrario hanno in generale espresso grande apprezzamento per il lavoro svolto da Ravenna Teatro), in particolare Ravenna in Comune: perché non dividere gestione e produzione? «Chi conosce il teatro – ci ha riposto – sa bene quanto testo e messinscena siano legati a doppio filo allo spazio scenico in cui nasce uno spettacolo e credo che questo si sia peraltro visto bene con il lavoro svolto da Ravenna Teatro al Rasi».

Bunge, meglio di così non si poteva iniziare: convincente vittoria a Vibo Valentia

Volley Superlega / Trascinati da Buchegger, i ravennati negli ottavi di Coppa Italia battono a domicilio in quattro set la temibile Tonno Callipo. Coach Soli: «Ottenuto un grande risultato perché era la prima gara ufficiale». Mercoledì 18 ottobre sfida nei quarti a Civitanova contro i tricolori della Lube

Vibo Valentia-Ravenna 1-3
(21-25, 25-22, 9-25, 17-25)
TONNO CALLIPO VIBO VALENTIA: Costa 5, Patch 11, Antonov 10, Verhees 8, Coscione, Lecat 6, Marra (L); Izzo, Massari, Domagala 2, Torchia (L), Presta 1. Ne: Corrado. All.: Tubertini.
BUNGE RAVENNA: Vitelli 4, Orduna 2, Marechal 14, Georgiev 12, Buchegger 25, Poglajen 13, Goi (L); Raffaelli, Pistolesi, Diamantini 1. Ne: Marchini. All.: Soli.
ARBITRI: Tanasi e Cappello, entrambi di Siracusa.
NOTE – Vibo: bs 14, bv 1, errori 12, muri 5; Ravenna: bs 20, bv 8, errori 9, muri 9. Durata set: 27’, 29’, 30’, 25’ (tot. 111’). Spettatori: 1000 (incasso 1766 euro). Mvp: Buchegger.

Buchegger
L’austriaco Paul Buchegger mvp a Vibo con 25 punti (foto Pirito)

Parte con il piede giusto la stagione della Bunge, che fa un esordio da sogno negli ottavi di Coppa Italia andando a espugnare il difficile campo della Tonno Callipo. A Vibo Valentia i ravennati la spuntano in quattro set, aggiudicandosi con buona autorità il primo, perdendo di misura il secondo e letteralmente dominando il terzo e il quarto. Trascinata da Buchegger (mvp con 25 punti, di cui cinque al servizio), la formazione di Soli conferma le buone cose mostrate durante la preparazione, con una buona intesa tra i reparti, ben diretti da Orduna. Superato il turno, mercoledì 18 ottobre la Bunge affronterà nei quarti di finale della Coppa Italia, a Civitanova, i campioni di Italia della Lube.

I padroni di casa della Tonno Callipo scendono in campo con il palleggiatore Coscione, l’opposto statunitense Patch, gli schiacciatori Antonov e Lecat, i centrali Verhees e Costa e il libero Marra. Il tecnico Soli risponde con la formazione provata più volte durante il pre-campionato, con il capitano Orduna e il bombardiere Buchegger a formare la diagonale, le bande Marechal e Poglajen e al centro Vitelli e Georgiev (Goi in seconda linea).

Poglajen
Buona prestazione per Cristian Poglajen (foto Pirito)

L’errore di Patch regala nel primo set un break significativo ai ravennati (5-8), che conservano il +3 con Poglajen: 10-13. L’americano della Tonno Callipo si riscatta con il punto del 14-14, ma gli rispondono Marechal (15-17) e Georgiev (16-18). Antonov pareggia di nuovo il conto (18-18) e si va avanti di pari passo fino a quando Buchegger non infila una sequenza di tre punti in quattro scambi (tra cui due ace) che valgono il 20-24. Costa annulla il primo set point, Lecat sbaglia nel secondo: 21-25.

Nella seconda frazione si va avanti senza scossoni fino al 10-10, poi Antonov e Verhees scavano il primo piccolo solco (12-10), imitati da Lecat per il +3: 15-12. Un muro di Antonov allontana in modo ulteriore Vibo Valentia (18-14), ma la Bunge non ci sta e con Poglajen e l’attacco sbagliato di Patch si porta a -1: 20-19. Lecat piazza il break decisivo del 22-19 ed è Antonov a pareggiare il conto delle frazioni: 25-22.

Un ace di Buchegger (2-5) e gli attacchi di Vitelli, dell’austriaco e di Marechal spingono nel terzo periodo la Bunge subito sul 3-11. Raggiunto un simile vantaggio, la squadra di Soli tiene bassa la reazione della Callipo con Poglajen (7-16) e si invola con Buchegger: 8-19. Al servizio l’opposto stampa altre due battute vincenti e, assieme a Poglajen e Vitelli, che realizza l’ultimo punto della frazione, piazza il break del 6-0 che vale il 2-1: 9-25.

Bunge Esulta A Vibo
L’esultanza a fine gara dei giocatori della Bunge

Non c’è più partita in campo, nemmeno nel quarto parziale: Georgiev fa il muro dello 0-2, Poglajen l’attacco dell’1-4 e il centrale bulgaro l’ace del 2-7. Dopo una piccola pausa (6-9) la macchina della Bunge ritorna a macinare gioco con Georgiev (7-14) e Buchegger: 8-16. Si prosegue senza scossoni fino al 13-20 di Orduna, cui seguono una serie di errori di Vibo Valentia che di fatto regalano set e match ai ravennati: 17-25.

Le dichiarazioni di Fabio Soli (allenatore Bunge Ravenna): «E’ stata una partita nervosa e c’era da aspettarselo perché questo è un posto dove non è mai facile portare a casa vittorie e punti. La vittoria di oggi ha un valore un po’ diverso rispetto a quella ottenuta ad aprile della scorsa stagione. Oggi abbiamo ottenuto un grande risultato perché era la prima gara ufficiale ed era più importante rispetto ad allora».

Campagna abbonamenti e prevendita Nel frattempo continua giovedì 12 e venerdì 13 ottobre la campagna abbonamenti, sia nella sede del Porto Robur Costa, in via G. Antonio Zani, 15 Edificio C, dalle ore 9.30 alle 12.30, sia al PalaCosta, dalle ore 17.30 alle ore 20. Inoltre è attiva sul sito www.bookingshow.it la prevendita on line dei biglietti singoli per assistere al primo match di campionato al Pala De André, in programma domenica 15 ottobre, che vedrà la Bunge affrontare la Wixo LPR Piacenza. Sarà possibile usufruire del periodo di prevendita fino alle ore 12 di sabato 14 ottobre.

Confindustria vede la luce: «Serve prudenza ma sembra esserci finalmente la ripresa»

Fatturato in crescita del 10 percento, crescono di cinque punti le assunzioni. Aumenta la spesa per gli investimenti. Scenario positivo per tutto il 2017

Confindustria
Il tavolo dei relatori nella conferenza di oggi

Da diverso tempo non si sentivano gli industriali così ottimisti. Sebbene con il consueto, e forse un po’ scaramantico, invito alla prudenza Confindustria Romagna si sbilancia e parla di «una ripresa del mercato domestico testimoniato dall’andamento del fatturato interno più dinamico del fatturato estero». Ci sono settori che hanno parametri molto positivi, altre che presentano «situazioni più articolate». L’indagine di Confindustrua riguarda il consuntivo del primo semebtre 2017 e le previsioni in vista della chiusura dell’anno.

I dati  Il consuntivo ravennate del primo semestre 2017 rileva: fatturato totale +10% (fatturato interno +14,8%, fatturato estero + 2,9%), produzione + 5,2%, e occupazione + 5,2%. La spesa di investimenti fatta nel 2016 è stata pari al 3,9% del fatturato totale.

Nelle previsioni del secondo semestre la produzione viene prevista in aumento dal 38,5% delle imprese, stazionaria dal 49,2%; ordini: il 53,8% degli imprenditori prevede stazionarietà, il 38,5% aumento. L’occupazione è stazionaria per il 75,3% del campione e in crescita per il 17,3%. La percentuale di imprenditori che prevede di non realizzare investimenti nel 2017 (12,9%) diminuisce rispetto al 2016 (15,3%).

Dati «in linea con quelli dell’area vasta, espressione del campione di imprese associate a Confindustria Romagna che rispecchia la dinamicità del territorio con tutte le sue peculiarità».  A livello romagnolo infatti il fatturato totale è cresciuto del 6,2 per cento con un +2,9 per cento sulla produzione e un 6,1 per cento sull’occupazione.

I commenti «Presentiamo i dati in concomitanza con il bilancio del primo anno di Confindustria Romagna festeggiato il primo di ottobre – commenta il presidente di Confindustria Romagna Paolo Maggioli – Un periodo in cui abbiamo raggiunto risultati importanti insieme alla nostre imprese». L’economia ravennate «presenta segnali positivi nel consuntivo e nelle previsioni. L’aumento degli investimenti ci fornisce un segnale di indubbia fiducia per lo sviluppo dell’economia locale, seppur permanga comprensibilmente una certa prudenza – spiega il vicepresidente di Confindustria Romagna Alessandro Curti – In questo periodo il tessuto imprenditoriale ravennate ha continuato a svolgere e ha potenziato il proprio ruolo da protagonista nella crescita e nello sviluppo del territorio. Una provincia che ha grandi peculiarità, ma anche nodi che vanno sciolti al fine di accrescerne potenzialità e attrattività su cui oggi cogliamo l’occasione per fare il punto».

Gli Industriali si dicono soddisfatti dell’avvio del progetto hub del Porto di Ravenna partito «dopo anni di pericolose e snervanti incertezze». In generale «da qualche tempo si ravvisano nell’area ravennate segnali di dinamismo progettuale sia di privati che delle pubbliche amministrazioni, almeno nelle intenzioni». Le aziende « sono però gravate dal fardello di un sistema burocratico ancora rigido e da pressione fiscale opprimente. Le imprese necessitano invece di semplificazione, snellezza e certezza dei tempi di approvazione delle proprie iniziative e poi di realizzazione delle stesse».

Per quanto riguarda l’Università, l’insediamento «a Ravenna va sostenuto ed esteso. In tal senso, occorre favorire la partecipazione di docenti di elevato profilo per qualificare ancor più l’offerta formativa e attrarre studenti; vanno ampliati i servizi per studenti e docenti. E’ poi imprescindibile rafforzare il rapporto tra Università e mondo del lavoro cogliendo necessità delle aziende e specificità vocazionali del territorio per implementare la ricerca scientifica e le competenze accademiche come motore di sviluppo economico».

 

Rifiuti abbandonati a terra: cinque persone multate dalla polizia municipale

A loro si è arrivati attraverso un’indagine che è partita da indirizzi e documentazioni personali che si trovavano nei sacchi abbandonati

Ancora sanzioni a Massa Lombarda per abbandono dei rifiuti. Nella giornata di ieri, martedì 10 ottobre, sono stati individuati e sanzionati altri cinque cittadini (due massesi e tre imolesi) responsabili di abbandoni di rifiuti. Una vera e propria indagine fatta dalla polizia municipale della Bassa insieme agli operatodi di Hera.

In via Maestri del lavoro, dove lo svuotamento avviene sempre nel rispetto delle frequenze previste, un operatore di Hera ha notato un’enorme quantità di rifiuti indifferenziati abbandonati a terra; lo ha quindi comunicato al tecnico di zona, il quale ha informato tempestivamente l’amministrazione comunale.

Il sindaco Daniele Bassi ha immediatamente disposto adeguati controlli da parte della Polizia municipale che, insieme agli operatori di Hera, tramite indirizzi e documentazioni personali contenute nei sacchi abbandonati, hanno permesso di individuare i trasgressori, i quali saranno raggiunti dalle sanzioni amministrative previste dalla legge. «È insopportabile il disprezzo per il decoro e la civile convivenza che viene manifestata da persone senza alcun senso civico – sono le parole del sindaco Bassi -. Noi, grazie all’ottimo rapporto e alla proficua collaborazione tra Polizia municipale, operatori e tecnici di Hera, continueremo a sostenere questo tipo di interventi, a beneficio dell’intera comunità e dei tanti cittadini che rispettano le regole»

I cani antidroga trovano alcuni grammi di droga in zona stazione ferroviaria

Multato anche una persona ai Giardini Speyer che stava bevendo alcolici in violazione dell’ordinanza del sindaco emessa a fine settembre

Lunedì sera nell’ambito dell’intensificazione dei controlli della vigilanza programmata e pianificata dal prefetto e dal questore, è stato effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio che ha interessato la zona dei Giardini Speyer e della stazione ferroviaria di Ravenna. All’attività hanno partecipato tre equipaggi della questura e del reparto Prevenzione crimine di Bologna, due unità cinofile della Guardia di finanza di Ravenna ed una pattuglia della Polizia municipale.

In due distinte occasioni “Bac” e “Bacol”, i due labrador della guardia di finanza, hanno permesso di rinvenire nei pressi della stazione ferroviaria più di 21 grammi tra hashish e marjuana, che sono stati sequestrati a carico di ignoti. Nel corso dell’operazione sono state controllate tutte le persone presenti all’interno dei Giardini Speyer ed un esercizio commerciale di via Carducci. In tale contesto è stato multato  un uomo per il consumo di bevande alcoliche, vietato da un’ordinanza emessa dal Sindaco a fine settembre scorso.

Fagiolino e i suoi amici tornano in scena con “Le arti della Marionetta”

Si comincia il 14 ottobre alle ore 17 con la festa di presentazione della nuova stagione all’Almagiá. Dal 22 ottobre parte il programma di spettacoli

Fontemaggiore burattini
Il tenace soldatino di stagno: una scena

Tanti volti di piccoli spettatori rimangono incantati ogni anno dalla magia di personaggi che si muovono vivi sulla scena, pur non essendo esseri umani. Sono burattini, marionette, luci e ombre de “Le arti della Marionetta”.

Quest’anno si comincia il 14 ottobre alle ore 17 con la festa di presentazione della nuova stagione presso le Artificerie Almagiá: a fare gli onori di casa Fagiolino Fanfan, insieme a due giovani compagnie, All’incirco e l’Atelier La Lucciola, la prima romagnola e la seconda siciliana.
Un pomeriggio per scoprire insieme tutti gli spettacoli che coloreranno l’inverno, stare insieme, fare merenda e parlare di teatro e di letteratura. Ingresso libero.

Il programma di spettacoli avrà inizio domenica 22 ottobre alle 17, sempre presso le Artificerie Almagià di Ravenna. Si apre il sipario con un classico della letteratura per l’Infanzia: Il tenace soldatino di stagno di Andersen nella fantasiosa versione del Centro di Produzione di Perugia Fontemaggiore Teatro.
Una programmazione ricca di produzioni delle migliori compagnie italiane che racconteranno storie tratte dalla letteratura classica come (il già citato) Il tenace soldatino di stagno, Cappuccetto Rosso, Il mago di Oz, Il segreto di Pollicino, Il pifferaio magico, Trecce Rosse; storie di “paura” come Piccole storielle malefiche; storie di vita quotidiana con protagonista il coniglietto Teo. Non mancheranno i classici burattini della commedia dell’arte, con Fagiolino e Sandrone protagonisti nel nuovo riallestimento de “La mirabilante istoria di Fagiolino” con musica dal vivo (una vera e propria piccola orchestra) e una ‘contaminazione ‘ che nasce dal lavoro con Cantieri Danza: lo spettacolo MARS Kids (studio) di Nicola Galli.

Artefici di queste produzioni alcune fra le compagnie italiane più rilevanti del settore della figura che operano nel campo dell’infanzia: Teatrino dell’Erba Matta di Savona, con l’incredibile lavoro di Daniele De Bernardi, un esempio di one show man, quasi unico in Italia, dove l’animazione e la recitazione acquistano una potenza straordinaria, amplificata dalla musica dal vivo; la tradizione del Maestro Burattinaio Presini di Bologna vive negli spettacoli di Riccardo Pazzaglia (I burattini di Riccardo); Il Teatro alla Panna di Senigallia, che unisce la tradizione del teatro dei burattini all’immaginario popolare, trovando una chiave drammaturgica ironica molto attuale; il Teatro delle Marionette degli Accettella di Roma, una delle Famiglie d’Arte Italiane, che opera senza interruzione da oltre 65 anni e promuove il teatro di figura nel loro bellissimo Teatro Mongiovino (EUR), negli anni dopo aver investigato il mondo della marionetta a filo, ha intrapreso un percorso di contaminazione fra i generi della figura con utilizzo di narrazione, ombre e pupazzi ed un forte interesse per i miti, le leggende, e le fiabe popolari.

Il Teatro dei Colori di Avezzano, che fin dall’origine ha sempre prediletto l’utilizzo delle figure in chiave contemporanea, costruendo una scena dove gli attori diventano animatori, in un gioco di continui rimandi; Fontemaggiore di Perugia, uno dei centri di produzione più attivi del Centro Italia, che ama fondere il proprio lavoro con esperti della figura come Maurizio Bercini e Marina Allegri, rispettivamente scenografi, registi e drammaturghi dello spettacolo che aprirà la stagione 17-18. Per ultimo gli organizzatori del Teatro del Drago, una delle più antiche formazioni teatrali italiane nel campo delle marionette e burattini che dal 1979 inizia un duplice percorso di lavoro: la conservazione e promozione della tradizione (vd Museo la Casa delle Marionette e gli spettacoli tratti dagli antichi canovacci ottocenteschi della commedia burattinesca) e nuove modalità di rappresentazione attraverso tecniche di costruzione originale (vd i movimenti del pupazzo Teo) che portano ad una personale drammaturgia per immagini.

Da molti anni la stagione teatrale presenta la sezione Almagià in Festa, tre giornate dedicate alle feste di Halloween, Befana e Carnevale. Da segnalare i due progetti di formazione del pubblico attivi anche questi da diverse stagioni: Il piccolo giornalista (nato 20 anni fa) e Le arti crescono (quinto anno). Fra le attività collaterali il ricco cartellone del Museo La casa delle Marionette, che anche nella stagione 17-18 presenta spettacoli, laboratori, workshop, eventi unici e momenti di approfondimento sul mondo della Figura.

La Mille Miglia finisce a Cervia, il sindaco Coffari: «Collaboreremo con Ravenna»

Polemica dopo la decisione di fissare la tappa in Riviera. Gli organizzatori avrebbero chiesto la disponibilità di vari hotel

Mille Miglia Ravenna
Una foto postata sul gruppo Facebook del comitato promotore della Mille Miglia a Ravenna

Cervia sarà una delle quattro tappe della Mille Miglia ma la sfilata delle auto d’epoca non passerà da Ravenna. Dettaglio, questo, che sta facendo scalpore in città con l’opposizione sul piede di guerra. A gettare acqua sul fuoco è il sindaco della Città del sale che su Facebook precisa che non c’è stato nessuno “scippo” al capoluogo.

Secondo quanto scrive il primo cittadino, infatti, «è stata l’organizzazione a manifestare interesse per la nostra disponibilità di strutture ricettive concentrate a poca distanza l’una dall’altra e dello standard da loro ricercato per fare la tappa con arrivo e ripartenza il giorno successivo. La richiesta era di 1.400 ospitalità in 4 e 5 stelle il più possibile vicini tra loro per esigenze logistiche». Un’offerta di hotel presente a Cervia ma non a Ravenna. La mancanza del passaggio ravennate (la Mille Miglia non faceva tappa in città ma l’attraversava soltanto) non convince però Coffari che, anzi, aggiunge che la cosa « ci ha stupito molto e non la condividiamo, anche perché per gli equipaggi vedere una città con sette monumenti patrimonio Unesco è un valore aggiunto incredibile che da lustro a tutta la Romagna».

Coffari si è messo a lavoro con Michele De Pascale, sindaco di Ravenna, per realizzare una tappa che valorizzi sia Ravenna che Cervia.
«Da parte delle nostre Amministrazioni infatti la volontà è sempre quella di collaborare con le realtà vicine, in particolare fra le nostre due comunità».

Secondo le opposizioni, l’amministrazione ravennate ha comunque fatto «una figuraccia» che ha «regalato a Cervia un veicolo promozionale di indotto e turismo». La Mille Miglia, dicono Alberto Ancarani (FI), Samantha Gardin (Lega Nord) e l’ex candidato sindaco Massimiliano Alberghini . Un’amminisrazione – dicono – che si impegna «solo per pompare gli eventi in piazza Kennedy  e per il terrore che tra qualche anno si possa dire che forse l’opposizione aveva ragione, preannunciando il fallimento della sciagurata opera di pedonalizzare questa piazza». Critiche anche da Cambierà, con Samantha Tardi: « Perché – si chiede – Ravenna non riesce mai ad anticipare i tempi proponendo di ospitare una tappa, investendo denaro per portare un indotto a tutta la città in termini economici e di immagine?».

Nella giornata di ieri era intervenuta anche La Pigna, con Veronica Verlicchi che punta il dito contro la «colonia cervese» dei politici che ha «invaso Ravenna». Il riferimento è alle tante figure di primo piano che negli ultimi anni, da Cervia, hanno occupato posti di rilievo in città, non da ultimo il sindaco De Pascale: «Ravenna è sempre più ‘provincia di Cervia’ – scrive Verlicchi – e gli amministratori preferiscono la promozione  e la realizzazione di eventi incentrati sul cappelletto  o similari, anziché  investire su eventi culturali e sportivi di richiamo e respiro nazionale ed internazionale». Molto critico infine Marcello Faustino (Popolo della Famiglia): «Ci facciamo fare le scarpe anche a casa nostra».

 

Conad, in vista del debutto casalingo di sabato prosegue la campagna abbonamenti

Volley A2 femminile / Per sottoscrivere la tessera per assistere alle gare casalinghe della squadra di Angelini è necessario recarsi alla sede della società ravennate, in via Trieste 86, da lunedì a sabato, dalle ore 8.30 alle ore 12.30. Il presidente De Lorenzi: «Il grande pubblico di Ravenna sarà il settimo giocatore in campo»

Time Out Olimpia
Il tecnico Simone Angelini e la sue giocatrici durante un time out

Dopo il successo nel debutto di Montecchio Maggiore, per la Conad Olimpia Teodora si avvicina a grandi falcate anche la “prima” al PalaCosta, in programma sabato contro Chieri (inizio ore 20.30), e prosegue di pari passo la campagna abbonamenti. Per sottoscrivere l’abbonamento all’intera stagione casalinga 2017-2018 è sufficiente recarsi alla sede della società ravennate, in via Trieste 86, da lunedì a sabato, dalle ore 8.30 alle ore 12.30. Nei giorni in cui la Conad gioca in casa gli abbonamenti saranno in vendita anche nella biglietteria del PalaCosta, in piazza Caduti sul Lavoro 13.

Il prezzo dell’abbonamento sarà: 100 euro intero, 80 euro ridotto, 50 euro per i ragazzi dai 12 ai 18 anni. I bambini sotto i 12 anni potranno entrare gratuitamente alle partite casalinghe della formazione allenata da Angelini. «Abbiamo assoluto bisogno di vedere il palazzetto pieno – sottolinea Paolo De Lorenzi, presidente della Conad Olimpia Teodora – e soprattutto vogliamo sentire vicino il calore del nostro pubblico. Per questo abbiamo pensato di proporre l’abbonamento a prezzi contenuti. Lo scopo è di avvicinare e riavvicinare il grande pubblico di Ravenna alla pallavolo femminile». Il presidente continua dicendo che «dopo tanti anni Ravenna torna finalmente in Serie A e per questo ci teniamo che il pubblico sia numeroso e che ogni partita sia come una festa per la città. Vogliamo sentire sin da subito tutta la passione ravennate a sostegno di questo progetto che potrebbe avere grandi ambizioni per il futuro».

De Lorenzi guarda con pragmatismo e concretezza al presente e al futuro della società: «Il campionato appena cominciato è molto duro e impegnativo. Le nostre avversarie sono in gran parte ben attrezzate, si allenano insieme da tempo e hanno consolidato il proprio gioco di squadra. La pallavolo è un grande gioco di squadra in cui devono esserci automatismi che riescono in modo naturale. Tutto questo si acquisisce con il tempo, con la pazienza e soprattutto giocando assieme. Quest’anno partiamo consapevoli delle nostre possibilità, non ci illudiamo, restiamo con i piedi per terra, pensiamo a giocare partita dopo partita e cerchiamo di costruire, mattone su mattone, le basi di questo progetto che avrà un respiro di almeno cinque anni e che siamo convinti potrà esprimere in futuro ambizioni alte. Un progetto che innanzitutto prevede l’unione dei due settori giovanili, che inaugureremo quest’anno con la fusione delle Under 18».

Per concludere, De Lorenzi lancia un appello a nome dell’intera neonata società: «Per superare l’attrito del decollo e l’impatto del debutto in serie A, il sostegno del pubblico sarà determinante. Allora invito tutti i ravennati e non, gli amanti dello sport e della pallavolo a sottoscrivere l’abbonamento alla stagione 2017-2018 della Conad Olimpia Teodora. Il calore dei nostri sostenitori può fare la differenza: ci aiuterà a ottenere buoni risultati e a superare eventuali difficoltà che potremo incontrare sul cammino. Sono certo che il grande pubblico di Ravenna raccoglierà il nostro invito e che sarà il settimo giocatore in campo».

Nel 2018 la Maratona di Ravenna tornerà a incoronare i campioni tricolori

Podismo / È la terza volta in quattro anni che la 42 km organizzata da Ravenna Runners Club viene scelta per assegnare il titolo italiano

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Una partenza della maratona vista dall’alto

La Federazione Italiana di Atletica Leggera ha assegnato di nuovo a Ravenna i Campionati italiani assoluti di maratona per il 2018. Si tratta della terza volta in quattro anni che la 42 km ravennate ha l’onore di ricevere i titoli tricolori assoluti di maratona, scelta che la Fidal ha fatto nel 2015, nel 2016 e che ripete ora anche per il 2018.

Una tripletta che non ha precedenti, considerato che è la prima volta che la Federazione assegna il campionato italiano alla stessa maratona per tre volte nell’arco di un lasso di tempo così breve. Ravenna nel 2018, incoronando i nuovi campioni d’Italia, indosserà il tricolore e la prossima edizione della maratona, che cade nel ventennale della gara, avrà un rilievo molto importante dal punto di vista sportivo e federale.

«La Fidal assegna così a Ravenna Runners Club – dichiarano gli organizzatori – un grande riconoscimento per il lavoro fatto in questi anni, visto che il Consiglio federale per l’assegnazione dei campionati vuole garanzie di alto livello per quanto riguarda l’organizzazione e la qualità dell’evento».

Muore sul marciapiede della stazione travolto da un treno in transito

Sono in corso accertamenti sulla dinamica dell’accaduto per capire se sia stato un incidente e un gesto volontario

RAVENNA 11/10/17. CINQUATASEIENNE TRAVOLRO DAL TRENO ALLA STAZIONE DI MEZZANOUn cinquantenne è morto stamani sul marciapiede della stazione di Mezzano, sulla line ferroviaria Ravenna-Ferrara: l’uomo è stato travolto da un treno in transito e non ha avuto scampo. Sono in corso accertamenti sulla dinamica dell’accaduto per capire se sia stato un incidente e un gesto volontario. Al momento sembra possa trattarsi di un tragico incidente. Le indagini della polizia ferroviaria potranno fare chiarezza.

L’evento ha reso necessario interrompere il transito di altri convogli. Per i passeggeri del treno coinvolto sono state disposte soluzioni alternative con altri mezzi di trasporto mentre i collegamenti sulla tratta hanno accumulato ritardi consistenti.

Finanziamenti alla cultura, il dirigente: «Con i bandi c’è un punto di equilibrio»

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Maurizio Tarantino

Tarantino: «Terremo conto anche della capacità di attrarre pubblico, ma la qualità resta il primo requisito»

Il dirigente che ha curato la redazione dei bandi per le convenzioni culturali e che presiederà a tutte le commissioni che dovranno stilare le graduatorie è Maurizio Tarantino, da marzo titolare di un incarico che lo vede anche nei panni di direttore della biblioteca Classense e del Mar e che abbiamo incontrato per chiedere alcuni dettagli rispetto a quanto deciso.

Leggendo i requisiti richiesti a chi potrà partecipare, si può già immaginare l’elenco e sembra garantita innanzitutto la continuità. Allora perché fare i bandi e non continuare con il sistema delle convenzioni ad affidamento diretto?
«Con questo strumento abbiamo cercato di trovare un equilibrio tra una consolidata giurisprudenza che chiede l’utilizzo di procedure aperte e trasparenti e la necessità per un Comune di finanziare progetti culturali e anche di garantire continuità a chi lavora sul territorio in questo ambito, pur aprendo a nuove realtà che ci aspettiamo facciano domanda. Non si tratta di una gara di appalto, questo va chiarito, e quindi non ha le rigidità che un simile strumento avrebbe imposto».

C’è comunque un sistema di premialità rispetto a parametri anche economici. Per esempio par di capire che chi chiederà al Comune di coprire le spese degli eventi in percentuale minore rispetto al 70 percento otterrà un punteggio più alto…
«Certo, anche perché questo permette di ampliare il numero di realtà finanziate. In generale, credo che questo sistema possa essere di stimolo per diverse realtà a sviluppare una migliore progettualità, una rendicontazione più accurata e anche la capacità di mettersi insieme».

Vengono in effetti premiate anche le reti. Non si rischia però di imporre dall’alto unioni e matrimoni forzati?
«No, perché a nessuno viene chiesto di rinunciare alla propria autonomia artistica, ma di dar semplicemente luogo a possibili economie, magari ragionando su come mettere insieme aspetti gestionali che possono andare dal commercialista alla comunicazione».

Altro merito sarà quello di saper programmare senza sovrapporsi. Ma come può, chi partecipa adesso, conoscere i calendari altrui? In teoria nemmeno sa chi si presenta, tanto meno chi sarà finanziato…
«Beh, innanzitutto ci sono date che invece sono già note, a prescindere. Ma in generale la nostra idea è soprattutto quella di spingere perché gli eventi non si concentrino tutti a primavera e in autunno, ma coprano anche altre stagioni. Un po’ come faremo al Mar con la mostra: sappiamo bene che spostarla in autunno è più rischioso e che le mostre a primavera fanno più visitatori. Ma a primavera i visitatori a Ravenna vengono comunque».

Chi partecipa al bando potrà avere finanziamenti anche da altri “rami” del Comune? Oggi per esempio ci sono iniziative finanziate dalle Politiche giovanili, dall’Istruzione o dal Decentramento che hanno chiari contenuti culturali. E nel bando è specificato che il coinvolgimento dei giovani, del territorio, degli studenti, sarà motivo di punteggio. È un tentativo di riordino?
«In un certo senso sì, per il momento diciamo che chi partecipa a questo bando non potrà chiedere altri finanziamenti all’Amministrazione per lo stesso progetto. Nella domanda dovrà essere compreso tutto, dalle sale all’occupazione del suolo pubblico, all’uso del centro stampa».

Perché una parola come “multiculturale” viene usata solo nel capitolo riguardante la musica come elemento di punteggio? Di questi tempi, non ci si poteva aspettare di vederla citata più spesso?
«È vero, nel capitolo sulla musica è esplicitato, ma in tutti gli altri casi è comunque sottinteso, basta leggere le linee guida per capirlo».

Chi partecipa dovrà anche rendere conto di quanto pubblico ha partecipato agli eventi nelle passate edizioni. Come si calcola quando non ci sono biglietti? E anche: chi non è in grado di attrarre grandi folle sarà sfavorito? Non si rischia di penalizzare le realtà magari più sperimentali e innovative?
«Chiediamo a tutti di calcolare le presenze e di spiegarci con quale metodo le calcolano, che siano i biglietti o l’occupazione delle sedie di una sala. E di questo aspetto terremo conto in relazione alla qualità della proposta, che resta la prima voce. Siamo consapevoli che alcune tipologie di eventi non possono che rivolgersi a nicchie di pubblico»

In questa partita di finanziamenti rientra in qualche modo anche Dante 2021?
«No, per le celebrazioni dantesche, essendo Dante un’icona mondiale, ci saranno finanziamenti ad hoc e soprattutto il coinvolgimento di realtà esterne di alto profilo, accanto a tutto ciò che può produrre la città e che sarà, naturalmente, incoraggiato».

Annosa questione: la tempistica. Molte stagioni sono già iniziate con soggetti che hanno in corso la convenzione vecchia e non sanno se saranno confermati. Non si poteva proprio anticipare o al limite prorogare le convenzioni in essere e far partire il bando da metà del prossimo anno? Anche perché tra cinque anni, si rischia di essere esattamente nella stessa situazione. Misure precise sono state chiarite per la prosa, ma cosa ne sarà per esempio del comico? O del teatro per i ragazzi all’Almagià?
«Ci siamo posti naturalmente il problema, ma bisogna darsi un punto di partenza e in qualunque parte dell’anno si sarebbe fatto scontento qualcuno, sono molti i festival che si svolgono in altri periodi. Il punto è che i nostri bilanci sono fatti ad anni solari. A tutti è stata ovviamente garantita la copertura fino al 31 dicembre, fortunatamente molti di questi soggetti per costruire le proprie stagioni possono contare anche su altre fonti di finanziamento. In un certo senso, la garanzia di un finanziamento per cinque anni e di una certa stabilità ai soggetti convenzionati deve anche servire a facilitarli proprio nel reperimento di altre risorse».

Processo Cagnoni, la difesa chiede trasferimento in altra sede: «Colpa dei giornali»

Prima udienza / Il dermatologo accusato dell’omicidio della moglie Giulia Ballestri. Gli avvocati accusano i quotidiani locali di aver dipinto un solo colpevole. Starà alla Cassazione stabilire cosa fare. Intanto la corte d’assise sceglie di non sospendere il dibattimento. Chiesta l’esclusione di alcuni atti delle indagini preliminari. L’associazione Dalla parte dei minori ammessa tra le parti civili assieme a Comune, Udi, Linea Rosa e familiari

LEGGI LA CRONACA DELLA SECONDA UDIENZA (26 ottobre 2017)

Matteo Cagnoni in aula
A sinistra Matteo Cagnoni al banco degli imputati, al suo fianco l’avvocato Giovanni Trombini

Questo processo non s’ha da fare a Ravenna. Perché una campagna mediatica dei due quotidiani locali ha ficcato il pregiudizio nella testa dei giudici rappresentando l’imputato come l’unico colpevole. Di questo è convinto il collegio difensivo di Matteo Cagnoni, il 53enne dermatologo alla sbarra per l’omicidio della 40enne moglie Giulia Ballestri, ritrovata morta il 18 settembre 2016. Alla prima udienza del processo, il 10 ottobre 2017, gli avvocati Francesco Dalaiti e Giovanni Trombini hanno presentato istanza per la rimessione del processo: in gergo tecnico legitima suspicione, in parole povere la richiesta di trasferimento in altra sede davanti a un’altra corte d’assise. Che non sia stata raggiunta dal «disastro mediatico». Spetterà alla Cassazione stabilire se il processo vada trasferito. Alla corte d’assise ravennate spettava la decisione su una eventuale sospensione del processo (come chiedeva la difesa). Ha invece stabilito di procedere: non potrà pronunciare sentenza prima del pronunciamento della suprema corte e se questa dovesse accogliere l’istanza della difesa vorrà dire che quanto fatto fino a quel momento in aula a Ravenna andrà gettato nel cestino. È stata l’unica mossa inattesa in un’udienza per il resto andata come da copione.

Ravenna 10/10/2017. FEMMINICIDIO GIULIA BALLESTRI. Iniziato Il Processo Che Vede Imputato Matteo Cagnoni Accusato Dell’ Omicidio Della Moflie Giuglia Ballestri.
La pubblica accusa del processo per omicidio a carico di Matteo Cagnoni: il sostituto procuratore Cristina D’Aniello e il procuratore capo Alessandro Mancini

Camicia azzurra e giacca blu con fazzoletto nel taschino, occhiali da vista: Cagnoni è entrato nella gabbia per gli imputati con il volto impassibile e in mano una cartellina rossa che ha aperto per un controllo del contenuto e poi richiuso. È rimasto seduto quando è entrata la corte la prima volta (forse una distrazione dovuta alla tensione del momento) e poi ha chiesto e ottenuto di seguire il processo fuori dalla gabbia, accanto all’avvocato. Per tutta la giornata (l’udienza è andata avanti dalle 9.30 alle 18 con alcune interruzioni per la camera di consiglio dei giudici) il dermatologo ha scambiato pochissime battute con il legale e preso molti appunti. Per la prima puntata del processo ressa di telecamere delle più celebri trasmissioni televisive nazionali e circa duecento persone affluite per scorgere le reazioni sul volto del medico e magari scattare un paio di foto. Tra il pubblico anche l’assessore comunale Ouidad Bakkali.

La mattinata è servita alla corte (presidente Corrado Schiaretti, a latere Andrea Galanti) per respingere la richiesta della difesa di escludere Comune, Unione donne italiane e associazione Linea Rosa dalle parti civili tra cui invece è stata ammessa anche l’associazione Dalla parte dei minori che era stata esclusa nell’udienza preliminare. In tutto sono così cinque, compresi i familiari della vittima.

Cagnoni
Matteo Cagnoni con Giulia Ballestri

La prima questione più nel merito riguarda alcune prove. In buona sostanza la difesa chiede di escludere dal dibattimento gli atti raccolti in fase di indagini preliminari a proposito di autopsia e intercettazioni perché ritenute fuori dal quadro normativo di riferimento. Per le intercettazioni non c’era necessità, per l’autopsia serviva un incidente probatorio. L’avvocato Trombini affonda: «La procura ha voluto farsi le prove in casa». La pubblica accusa (pm Alessandro Mancini e Cristina D’Aniello) bolla tutto come illazioni, respinge la richiesta e la giuria scioglierà la riserva in apertura della seconda udienza, fissata per il 26 ottobre (dal 3 novembre calendario già fissato per ogni venerdì fino al 22 dicembre ma è verosimile ipotizzare che si arriverà a primavera per la sentenza di primo grado).

Il cadavere di Giulia Ballestri fu trovato nella tarda sera di domenica 18 settembre 2016 nella legnaia di una villa disabitata della famiglia Cagnoni in via Padre Genocchi a Ravenna, a due passi dai giardini pubblici. Il fratello Guido non aveva più contatti con lei dal giovedì sera e la domenica, dopo aver scoperto l’auto della sorella parcheggiata aperta davanti a casa in via Giordano Bruno, si è rivolto alla questura mettendo in modo le ricerche. Gli accertamenti del medico legale dicono che è stata uccisa a bastonate e fissano il momento della morte alla mattinata di due giorni prima.

All’alba del 19 settembre gli investigatori della squadra mobile della polizia, coordinati dal procuratore Alessandro Mancini e dal sostituto Cristina D’Aniello, arrestano il marito nell’abitazione dei genitori a Firenze, al termine di una rocambolesca fuga (giustificata poi come reazione istintiva alla vista della polizia ricordando una vecchia perquisizione notturna in occasione di un’inchiesta poi archiviata). L’uomo aveva raggiunto la villa sui colli del capoluogo toscano venerdì 16 insieme ai tre figli, di sei, otto e undici anni.

Ravenna 10/10/2017. FEMMINICIDIO GIULIA BALLESTRI. Iniziato Il Processo Che Vede Imputato Matteo Cagnoni Accusato Dell’ Omicidio Della Moflie Giuglia Ballestri.
L’avvocato Giovanni Trombini, difensore Matteo Cagnoni

Il matrimonio dei due era ormai in crisi da tempo, una circostanza però nota solo agli amici e parenti più stretti per via dell’immagine di coppia perfetta che i due ancora riuscivano a mettere in mostra nelle occasioni pubbliche a cui Cagnoni teneva particolarmente. Lei da qualche settimana aveva allacciato una frequentazione con un altro uomo che conosceva e voleva il divorzio. Il marito, secondo la sua versione, era d’accordo e in effetti i coniugi si erano già rivolti a un avvocato.

In buona sostanza secondo l’accusa i fatti si sono svolti così. La mattina del 16 settembre la coppia accompagna i figli a scuola e poi va a fare colazione in un bar di viale Newton (le telecamere di videosorveglianza li riprendono). Poi vanno nella villa di via Genocchi: lui l’avrebbe attirata con una scusa, lui dice che avevano deciso di andare a visionare alcuni quadri per una vendita. Una volta in casa l’aggressione. Iniziata al pian terreno e conclusa nel seminterrato. L’arma del delitto un bastone di legno, dello stesso tipo di legno di quello accatastato.

Per la procura è colpevole perché sul luogo del delitto ci sono impronte insaguinate di Cagnoni, perché il medico ha fatto disdire tutti gli appuntamenti in studio prima di sapere ufficialmente della morte della donna, perché la borsetta che la moglie aveva al bar è la stessa che Cagnoni scarica dall’auto una volta arrivato a casa del padre. Lui si dichiara innocente perché sotto le unghie di Giulia ci sono tracce di Dna di un’altra persona, le impronte di scarpe nel sangue non sono dello stesso numero del medico, nella villa andò spontaneamente e non forzata.

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