Un nuovo ente pubblico per il turismo: ecco la Destinazione Romagna Seguici su Telegram e resta aggiornato Al posto di Province e Unioni di Prodotto. Coinvolta anche Ferrara Entro fine anno si conclude la fase di transizione del sistema di organizzazione turistica della Regione Emilia-Romagna dove entreranno in scena le tre nuove “Destinazioni turistiche” previste dalla legge regionale sul turismo. Si tratta di veri e propri enti pubblici che opereranno insieme ad Apt per la promozione del comparto assumendo le funzioni fin qui esercitate dalle 9 Province e dalle 4 Unioni di prodotto che sono state abrogate e si stanno sciogliendo in questi giorni. Nel frattempo non ci sarà alcuna discontinuità nel sostegno e nelle azioni di promozione turistica regionale, sui prodotti e sui territori, garantite in questa fase transitoria da Apt. È quanto ha assicurato Andrea Corsini, assessore al Turismo della Regione, intervenuto in commissione Politiche economiche per una informativa sullo stato di attuazione della riforma introdotta con la legge entrata in vigore nel marzo scorso (L.r. 4/2016). La discussione che c’è stata nei territori in questi mesi – ha riferito Corsini – ha portato alla definizione delle tre nuove Destinazioni turistiche che si costituiranno nei prossimi giorni: la Destinazione Romagna (dove è coinvolta naturalmente Ravenna e che comprende anche Ferrara), la Destinazione Città metropolitana di Bologna, che comprenderà anche Modena, e infine la terza che sarà la destinazione Emilia occidentale (con Reggio Emilia, Parma e Piacenza). «Passeremo a un sistema semplificato – ha concluso l’assessore – dove le funzioni saranno svolte solo da tre ambiti amministrativi di area vasta con finalità di promozione turistica su funzioni prima svolte da ben 13 realtà (9 Province e 4 Unioni di prodotto, ndr)». Total0 0 0 0 Forse può interessarti... La Lega Nord vuole un referendum per la Regione Romagna Dopo la chiusura delle scuole i lavori per la pista ciclopedonale a Ponte Nuovo Nuovi voli Bologna-Cina: Ravenna in missione a Pechino per “vendere” la cultura Seguici su Telegram e resta aggiornato