L’Unione approva il bilancio 2023-2025: investimenti per 102 milioni (41 dal Pnrr)

Riviste al rialzo le rette dei servizi sociali ed educativi, aumento delle aliquote Imu limitatamente ai terreni agricoli e produttivi

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Riccardo Graziani, sindaco di Alfonsine e referente per il bilancio dell’Unione

Il consiglio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, nella seduta di ieri 1 marzo, ha approvato il Documento unico di programmazione (Dup) e il bilancio di previsione 2023-2025. Per quanto riguarda gli investimenti, nei nove comuni saranno spesi circa 70,4 milioni di euro nel corso del 2023 (che diventano circa 102 se si considera il triennio), di cui 30,8 grazie ai fondi del Pnrr (40,7 sul triennio), principalmente per progetti di riqualificazione energetica, ambientale e nell’edilizia scolastica.

Il Dup è stato approvato coi voti favorevoli dei gruppi Pd, Insieme per Lugo, gruppo misto, Insieme per Sant’Agata nell’Unione e Vivi Bagnara, contrari Rifondazione comunista – Pci – Per la sinistra, Lega Bassa Romagna e Centro destra per l’Unione. Il bilancio ha invece visto i voti favorevoli di Pd, Insieme per Lugo, Insieme Per Sant’Agata nell’Unione e Vivi Bagnara, contrari Rifondazione comunista – Pci – Per la sinistra, Lega Bassa Romagna e Centro destra per l’Unione, astenuto il gruppo misto.

Sono state riviste al rialzo le rette dei servizi sociali ed educativi. In entrambi i casi, si tratta di servizi il cui costo è coperto principalmente da fondi pubblici degli enti, per la precisione il 68 percento per gli educativi e il 72 percento per il sociale; la differenza è coperta con la contribuzione dell’utenza. «Gli incrementi sono comunque contenuti al di sotto del tasso di inflazione», sottolinea Riccardo Graziani, sindaco di Alfonsine e referente per il Bilancio dell’Unione.

È stato infine definito, nei bilanci dei singoli Comuni, un leggero aumento delle aliquote Imu limitatamente ai terreni agricoli e produttivi, che sarà portata in quasi tutti gli enti all’1%. «Questa manovra si è resa necessaria in vista del Pug – ha spiegato il sindaco referente -, il nuovo strumento urbanistico che si adegua alla Legge regionale 24/2017 e limiterà giustamente il consumo di suolo, riducendo le aree edificabili e quindi il gettito da esse derivato. In sostanza, questa manovra si è resa necessaria per mantenere inalterato il gettito complessivo derivante dall’Imu».

«Il bilancio così come il Dup – si legge in una nota dell’Unione – riflettono il periodo di grande complessità, determinato da molteplici fattori come l’elevato tasso di inflazione, il rincaro delle materie prime e dei costi energetici, nonché le conseguenze del minor gettito fiscale, nei bilanci dei Comuni, derivante dall’entrata in vigore del Pug, il nuovo strumento di pianificazione urbanistica». La spesa per i servizi sociali ed educativi da sola rappresenti circa il 61 percento della spesa corrente dell’Unione (circa 28,5 milioni di euro su un totale di quasi 46,9 milioni), ed è in quest’area che si realizzano i maggiori incrementi di spesa.

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