Puzza di torba, interrogazione al sindaco Viene da Ferrara, Arpa: «Nessun pericolo»

La causa è un incendio nella valle del Mezzano che ha provocato una combustione nel sottosuolo. «Speriamo che arrivi la pioggia»

Dopo l’allarme di inizio agosto (vedi articoli correlati), in questi giorni nuovi disagi sono stati segnalati dai cittadini di Ravenna e in particolare dei lidi e del forse nord. Cattivi odori, simili a plastica bruciata, che in alcuni casi pare abbiano provocato fastidi al naso e alla gola, impedimento a dormire con le finestre aperte, nausea.

Le lamentele sui social network si sprecano, mentre una segnalazione ufficiale è arrivata da parte di Luca Rosetti della Lista del mare, poi ripresa da Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna, che ha presentato sulla questione anche un’interrogazione urgente al sindaco Matteucci.

La causa, come in agosto, pare essere nuovamente la combustione della torba nella valle del Mezzano, in provincia di Ferrara. A spiegarlo è stato su diversi giornali locali l’Arpa di Ferrara, il cui direttore, Pier Luigi Trentini, ha confermato tutti anche al Carlino Ravenna in un’intervista di Alessandro Cicognani pubblicata sull’edizione odierna del quotidiano.

Trentini innanzitutto rassicura i cittadini dicendo che per la salute non c’è nessun problema, «e in particolare dopo che ha viaggiato per decine di chilometri l’odore non ha alcun effetto dannoso». Per entrare nel merito del problema, in agosto presero fuoco alune sterpaglie nell’area del Mezzano nel comune di Portomaggiore, scatenando la combustione nel sottosuolo di torba che neppure i pompieri possono arginare. Per risolvere il problema è stato necessario allagare i 20 ettari di terreno coinvolti, per decisione della Protezione civile. Il nuovo problema di questi giorni riguarda invece un’altra area, molto più vasta (oltre 50 ettari), nel comune di Ostellato, dove una ventina di giorni fa un rogo (pare di origini dolose) ha scatenato una nuova combustione di torba nel sottosuolo. In questo caso, essendo un’area agricola e tutelata, oltretutto molto vasta, non è possibile procedere con l’allagamento ed eventuali decisioni verranno prese dal prefetto che la prossima settimana effettuerà un sopralluogo con la protezione civile. Secondo il direttore di Arpa intervistato dal Carlino, però, l’unica soluzione è quella di aspettare le piogge e il conseguente abbassamento delle temperature.

La foto qui sopra è tratta da un articolo sul caso del quotidiano La Nuova Ferrara, pubblicato a inizio agosto e che è possibile leggere a questo link.

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