I ravennati migrano dalla costa alla campagna

I movimenti della popolazione residente nel comune di Ravenna negli ultimi sette anni mostrano uno svuotamento delle frazioni sul mare a favore di altre zone del forese o della città (qui la tabella con il dettaglio di tutte le frazioni)

La costa si svuota, la campagna e la città ingrassano. Questo può essere il riassunto di sette anni, quelli della grande crisi economica, di movimento demografico interno. Il comune di Ravenna conta oggi 159.057 residenti, 1.598 in più rispetto a sette anni fa. L’aumento, però, non è stato omogeneo: a perdere residenti è stata soprattutto la costa. In totale nel territorio dell’ex circoscrizione del Mare (da Casal Borsetti a Lido di Dante) si sono persi 1.010 abitanti anche se resta quella più popolosa: con 18.186 cittadini il territorio della costa, se fosse un comune a parte, sarebbe oggi il quinto della provincia.

A portare il forese in territorio negativo (-348 abitanti) è quindi il litorale mentre la città ha guadagnato 1.946 cittadini, con la circoscrizione Terza (escludendo Porto Fuori) a quota +857, la Seconda a +128 e la Prima – dove è compreso il centro storico – a quota 819. L’altro territorio a perdere terreno è quello attorno a Sant’Alberto (-111 abitanti).

Oggi la frazione più abitata di Ravenna è Lido Adriano. La frazione litoranea conta 6.091 abitanti, 367 in meno rispetto a nove anni fa. Dopo una crescita costante, che aveva portato la popolazione a quota 6.576 nel 2011, c’è stato un declino che ha visto il suo scatto maggiore tra il 2012 e il 2013: si passò da 6.569 abitanti a 6.288. Del resto il 2013 fu un anno particolare: la popolazione del Comune, dopo un decennio di crescita ininterrotta, scese sotto quota 160mila. Il biennio più duro della crisi economica aveva portato molte persone che erano giunte nel nostro comune per lavoro a tornare a casa.

Non ridono nemmeno Punta Marina e Marina di Ravenna. A Punta il calo è stato molto accentuato, il più elevato dal punto di vista percentuale (-9,29 per cento, escludendo le frazioni con poche unità di abitanti): 334 abitanti in meno. Il 31 dicembre del 2016 ci vivevano 3.263 persone. Sono 3.519 invece gli abitanti a Marina di Ravenna, 228 in meno rispetto al 2009. Il mare soffre comunque un po’ dappertutto. Lido di Savio (-92), Lido di Classe (-48), Marina Romea (-87), Porto Corsini (-36), Lido di Savio (-94). Uniche località litoranee ad essere in crescita sono Casal Borsetti (+6 abitanti tirpetto al 2009) dove oggi vivono 974 persone. Va però detto che questa località era riuscita, nel 2011 ad arrivare a quota 1.006 e da allora ha avuto un costante calo degli abitanti che l’ha riportata ai vecchi livelli. Da registrare invece la performance di Lido di Dante che in otto anni ha guadagnato 42 nuovi residenti. In un paese di 515 persone non sono poche. Una curiosità: nove persone risultano residenti nella pialassa del Piomboni.

Chi, invece, ha visto i suoi abitanti aumentare è Mezzano. Dal 2011 il paese è stabilmente sopra quota quattromila e in otto anni ha guadagnato 352 abitanti (+9,26 per cento) arrampicandosi a 4.155. Percentualmente, la crescita maggiore è stata quella di Fornace Zarattini: +16,72 percento, pari a 197 anime. Madonna dell’Albero ha guadagnato 234 persone e oggi ci vivono in 1.941. In questi ultimi casi ad incidere è stata la relativa vicinanza tra queste frazioni e la città, con case ad affitti accessibili. In generale, tutti i maggiori centri del forese negli ultimi anni hanno conosciuto una crescita della popolazione: 142 in più a Porto Fuori, 120 a Piangipante, 118 a San Pietro in Vincoli. Tra i centri minori, sono cresciute molto Camerlona (+70), San Pietro in Campiano (77), Villanova (+95, paese arrivato a 1.045 abitanti).

Secondo Valentina Morigi, assessora comunale ai Servizi Sociali, non c’è una spiegazione unica per il quale un paese perde abitanti e un altro ne guadagna. Ad influire non sono solo i prezzi delle case ma anche i servizi offerti dalle varie realtà. «A pesare può essere la presenza di servizi preziosi per le famiglie, come una stazione. Oppure opere particolari di urbanizzazione portate avanti negli ultimi anni». In quest’ultimo caso Madonna dell’Albero è un esempio. In altri casi «bisogna incrociare il dato con la piramide demografica». Può accadere ad esempio che in una località un’intera generazione sia arrivata all’età fertile e si assista ad un piccolo boom di nascite. «In generale sono dati complessi da analizzare, spesso non basta una semplice lettura statistica».

Quel che è certo è che «questa analisi è per noi amministratori molto importante per fare determinate scelte riguardo ai servizi sociali, sanitari e non solo». Vedendo i numeri, ad esempio, si capisce perché Michele de Pascale ritenga necessaria la presenza di due Case della Salute, una a Marina di Ravenna e l’altra a Lido Adriano, per servire un bacino d’utenza di dodicimila persone che aumenta col turismo. Un’altra scelta citata da Morigi, fatta anche in base a questi dati, è la realizzazione di case popolari in certe zone rispetto ad altre.

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