Il procuratore: «Messi al Psg? Il City forse si sarà pentito di aver preso Grealish»

Il ravennate Fabrizio Ferrari con l’agenzia Fk Sport Management assiste una trentina di giocatori, anche in serie A. Con lui uno sguardo al mercato dell’estate 2021: «Ormai è una partita tra Qatar e Dubai. In Italia non ci sono sceicchi». Scudetto? «Inter e Juve favorite»

180350448 398030668355196 4240156660607722995 NIl passaggio di Messi dal Barcellona al Paris Saint-Germain ha sorpreso i tifosi del calcio in tutto il mondo per rapidità con cui è avvenuto e senza alcun preavviso. Di questo colpaccio e di calciomercato in generale abbiamo parlato con il ravennate Fabrizio Ferrari, procuratore di una trentina di calciatori seguiti tramite la sua agenzia Fk Sport Management (tra i campionati di vertice segue gli interessi di La Mantia dell’Empoli e Coulibaly della Salernitan in serie A e di Struna in Mls).

Nel calcio ricorderemo l’estate 2021 come quella in cui Messi all’improvviso lasciò il Barcellona dopo 21 anni, tra giovanili e prima squadra. È stata una sorpresa anche per lei?
«Sicuramente c’è qualcosa di bizzarro nel modo in cui sono andate le cose. Il Barcellona ha ingaggiato gente come Depay e Aguero e poi di colpo è come se si fosse reso conto di aver finito il budget, ma il rinnovo di Messi era cosa nota. Diciamo che se è andata davvero così, allora la domanda da farsi è sulla gestione delle risorse del Barcellona».

Solo il Psg poteva permettersi di prendere Messi?
«L’unica alternativa era il Manchester City che però aveva appena speso cento milioni per Grealish e credo che ora si stiano mangiando le dita perché forse non pensavano che si sarebbe liberato Messi».

Il colpaccio Messi ha messo un po’ in ombra un caso più italiano che riguarda Lukaku.
«Da tre mesi il Chelsea sbandierava che ha bisogno di una punta. Il nome era sempre quello di Haaland e invece alla fine si sono ripresi Lukaku. Fa sorridere perché l’avevano mandato via quasi come una liberazione e ora ritorna per più di cento milioni».

236862080 398030718355191 6846245016528284908 NL’affare ci dice più di qualcosa sulla situazione dell’Inter?
«Credo che per l’Inter sia un momento complesso: si sono guardati negli occhi e hanno sacrificato i due più bancabili sul mercato (Hakimi al Psg per 60 milioni, ndr) per rientrare di una parte economica. Credo che questo spieghi l’addio di Conte che evidentemente era stato informato. Mi dispiace perché il progetto Inter mi piaceva: ho visto una squadra con personalità e penso che avesse le potenzialità per fare bene in Europa sfatando la critica che viene rivolta a Conte».

Ritrovarsi con importanti esposizioni è la conseguenza degli investimenti per arrivare allo scudetto?
«Credo che la situazione attuale sia figlia di almeno tre anni di investimenti. E Zhang avrà fatto i suoi conti prima di tutto come imprenditore. Però non penso nemmeno che ora si debba considerare l’Inter come il Crotone dell’anno scorso: Dzeko se sta bene non fa mica schifo, è un finalizzatore notevolissimo. E Chalanoglu era il migliore trequartista possibile a costo zero. Diciamo che si smantella un progetto, questo sì, ma i valori sulla carta nell’immediato forse non sono così inferiori. E le rivali non hanno fatto acquisti. Per il prossimo campionato vedo comunque l’Inter ancora favorita con la Juve».

Il ritorno di Allegri in bianconero è un’ammissione di colpe per la dirigenza?
«Chiaramente è una inversione di rotta rispetto a quello che si è cercato per due anni. Alla Juve hanno deciso che per guidare la nave bianconera serve un comandante con un certo carattere per la gestione dei campioni. Sono contento di rivedere Allegri soprattutto perché ha annunciato che vuole dare più spazio a Dybala ed è un giocatore molto divertente da guardare».

È un mercato in cui non stanno mancato “le bombe” ma l’Italia è coinvolta solo da movimenti in uscita. È solo perché non abbiamo uno sceicco?
«Direi di sì perché non è che tutte le squadre francesi o tutte le squadre inglesi stiano facendo grandi acquisti. Ormai è una partita che si gioca fra Dubai e Qatar».

Eppure pensavamo che evitando la Superlega avremmo salvato il calcio romantico…
«La Superlega è un modo di vedere lo sport con un’ottica americana ma noi siamo culturalmente diversi e non so se prenderà mai piede: non siamo pronti per i playoff in Serie A, figuriamoci per altro. Di certo avrebbe aiutato club in difficoltà come Juve e Barcellona, ad esempio. Però è chiaro che l’Uefa deve fare un esame di coscienza per capire come migliorare il calcio moderno nelle regole e nella gestione degli introiti, soprattutto nella ridistribuzione: non è possibile che l’Uefa sia miliardaria e i club che giocano invece non ricevano risorse».

L’Inter ha preso Dzeko che ha 35 anni, il Milan ha preso Giroud che ne ha 34 e la Juve gioca con Ronaldo che ne ha 36. L’Italia si conferma un paese per vecchi?
«Tre anni fa con l’arrivo di Ronaldo si è vista una svolta clamorosa dell’immagine della Serie A: lavoro molto con l’estero e ho visto tanti giocatori più interessati. Ora però paghiamo pesantemente il passaggio del Covid e il fatto che le proprietà straniere stanno rivedendo i piani di investimento».

La pandemia ha modificato il lavoro del procuratore?
«Tantissimo. Intanto in un anno e mezzo ho visto 4 partite dal vivo mentre di solito ero abituato a vedere tre ogni weekend. Poi è cambiato l’approccio con i calciatori che seguo: molti non li ho visti per mesi perché stavano nelle bolle di isolamento, facevamo videochiamate. E poi è cambiato il modo di condurre le trattative. In Italia abbiamo un approccio molto latino con incontri notturni in ristoranti e alberghi, ora invece si fa molto di più al telefono e il procuratore perde quel quid che poteva metterci con le sue capacità di trattare».

Si compreranno giocatori online?
«C’è già qualche esperimento di piattaforme che mette in contatto le parti in causa in una trattativa».

Qual è l’età minima dei giocatori che assiste?
«Non prendo giocatori sotto ai 16 anni. Ma verso i 15 bisogna cominciare a osservarli per capire se possono avere una prospettiva. Per questo ci sono gli scout: ne ho due in Italia e quattro in Francia. In ogni caso prendo pochissimi giocatori così giovani perché non mi piace che si veda il procuratore come quello che può salvare la carriera di un giocatore in età giovanile. Purtroppo molti genitori lo pensano e li vedo fare di tutto per ingaggiare un agente. Ma noi lavoriamo per creare opportunità, non sogni».

Che Serie A si aspetta?
«È l’anno in cui le squadre che non potevano fare grandi spese hanno pensato di fare la rivoluzione cambiando in panchina. Vedo Juve e Inter favorite, dietro il terzetto Napoli, Milan e Atalanta. Metto più sotto la Roma solo perché non ho capito come voglia giocare Mourinho».

SABBIONI BILLB SYBY 18 03 – 07 04 24
SAFARI RAVENNA BILLB 14 03 – 03 04 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24