«Da produttori di cartoni animati, e da italiani, Zerocalcare ci rende orgogliosi»

La parola sul fenomeno del momento alla Panebarco, azienda-famiglia ravennate che sta realizzando una serie tv per bambini

Marianna Camilla Panebarco

Marianna (a sinistra) e Camilla Panebarco

La Panebarco è un’azienda-famiglia da sempre sospesa tra cartoni animati e realtà. Fondata a Ravenna nel lontano 1995 dallo storico fumettista Daniele Panebarco, che ne è presidente, negli anni ha cambiato pelle e modello di business un paio di volte.

«Dal 2010, in risposta alle richieste del mercato – ci spiega la Ceo, la figlia di Daniele, Marianna Panebarco –, ci siamo principalmente dedicati alla realizzazione di cartoni animati, video in grafica animata e post-produzione per il settore pubblicitario. Parallelamente, dal 2018, stiamo portando avanti alcune produzioni indipendenti in animazione 3d nel settore entertainment». Una di queste è il corto Caramelle, in uscita ad inizio 2022, tutto ambientato a Ravenna. «La storia – continua Panebarco –, liberamente tratta da un episodio di vita reale, narra di un legame affettivo fortissimo che unisce tre generazioni: padre-nonno, figlia-madre, nipote-figlio. Una relazione talmente forte da superare i confini tra la vita e la morte, il mondo terreno e l’aldilà, in un’atmosfera di affascinante realismo magico».

L’altra produzione è un’ambiziosa idea di serie Tv a cartoni animati (a questo link il teaser) dal titolo Le incredibili avventure di una famiglia creativa, pensata per un target kids 7-11. «26 episodi di 11 minuti l’uno – spiega ancora la Ceo – che narrano le avventure di Nora e della sua famiglia. I protagonisti, italianissimi, gestiscono un’agenzia creativa. Ovviamente si tratta di un’agenzia un po’ fuori dagli schemi, con clienti bizzarri (oggetti parlanti, animali antropomorfizzati eccetera) e soci strampalati».

Anche questo progetto (come Caramelle) ha già ottenuto un contributo dall’Emilia Romagna Film Commission (nell’ambito del Bando Sviluppo 2020) e un contributo dal Mic (Selettivi sviluppo 2021), ed è stato presentato a settembre 2021 al Cartoon Forum di Toulouse, la vetrina europea più prestigiosa per il lancio di nuove idee di progetti audiovisivi cartoon.

Alla nostra inevitabile domanda su Zerocalcare, ci arriva una risposta collettiva, dall’intera famiglia Panebarco, che pubblichiamo integralmente.

Marianna: «R&D ci chiede un commento sul fenomeno Zerocalcare. Partiamo dai fumetti: a voi piacciono i suoi fumetti?».

Camilla socia-sorella piccola: «A me sì!».

Matteo, socio-fratello che si divide tra la Francia e l’Italia: «Non li ho mai letti». Daniele, il patriarca, ex fumettista, fondatore e presidente della Panebarco, dalla sua scrivania borbotta: «Bah… no comment».

Marianna: «Vabbè, io li leggo e a me piacciono molto, quindi alla domanda, come bottega Panebarco, rispondiamo un “Sìììì convintissimo”!».

Per quanto riguarda la serie-tv, «a parte Daniele, che non riesce a seguire bene la storia perché Zero parla troppo romano, troppo veloce e troppo “ciancicato”, qui alla Panebarco la serie a cartoni animati la promuoviamo a pieni voti. Non era scontato riuscire ad animare il suo stile, il suo tono di voce, il suo mondo. La produzione ci sembra davvero ben fatta. Ottime le animazioni, la regia, le musiche e azzeccatissima la scelta di affidare la narrazione a una voce fuoricampo, quella dell’autore stesso! (unica eccezione l’armadillo, un impeccabile Valerio Mastandrea). Strappare lungo i bordi è una serie che fa ridere fino alle lacrime ma che fa anche commuovere, che ci lascia l’amaro in bocca e ci invita a riflettere e interrogarci sui bordi delle nostre esistenze».

«Come casa di produzione indipendente di cartoni animati – ci scrivono ancora dalla Panebarco -, aggiungiamo anche che questa serie è una produzione che ci deve rendere orgogliosi di essere italiani. A chi dice che è troppo romano per essere esportato, noi ribattiamo che in realtà basta vedersi qualche scena doppiata in inglese per capire che la storia funziona comunque, eccome! Funziona perché Zero affronta temi che vanno oltre i confini italiani e parla ad una generazione “internazionale”, connessa e accomunata dalla passione per le stesse serie tv, gli stessi film e gli stessi videogame! Il personaggio di Zero, un 37enne nerd e poco cool, è l’antieroe per eccellenza, ma nel momento in cui condivide ad alta voce il suo complessissimo e complessato monologo interiore, ecco che aggancia empaticamente il lettore/spettatore e si trasforma in un personaggio mitico e di grande ispirazione! Last but not least, finalmente anche in Italia si iniziano a produrre cartoni animati di successo per adulti!».

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